mons. Vincenzo Paglia – Commento al Vangelo del 9 Gennaio 2022

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Solo affidandoci a Dio vinciamo il peccato

Gesรน, parlando del Battista, lo definisce ยซil piรน grande fra i nati di donnaยป (Mt 11,11). Significa che ha raggiunto la vetta a cui lโ€™umano puรฒ tendere. Qual รจ? Rendersi conto del peccato e riconoscere il bisogno di Dio per superarlo. รˆ ciรฒ che facciamo in ogni messa nellโ€™atto penitenziale.

Giovanni, nel predicare e amministrare un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, ha raggiunto la vetta piรน alta della sapienza. Il resto รจ compito di Dio. Il Battista, per primo,ย  annuncia che la liberazione portata dal Messia non riguarda lโ€™oppressore romano bensรฌ il peccato, unico, vero, grande carceriere dellโ€™uomo. Per questo รจ il precursore: perchรฉ anticipa correttamente ciรฒ che farร  il Messia e grazie a che cosa sarร  possibile riconoscerlo.

Il testo prosegue rivelando il compimento di unโ€™immagine che era ombra nellโ€™Antico Testamento: ad Abramo รจ chiesto di sacrificare il suo unico figlio, il prediletto, lโ€™amato, ma poi non dovrร  piรน farlo.

Verrร  invece un figlio diverso che sarร  sacrificato e ci รจ mostrata una grande apparizione trinitaria: Gesรน in preghiera, lo Spirito Santo che scende su di Lui e la voce del Padre che proclama a tutti: ยซTu sei il figlio mio, lโ€™amato, in te ho posto il mio compiacimentoยป (Lc 3,22). Dio non sta mandando la sapienza; non sta mandando delle qualitร  umane concentrate in un uomo straordinario come Giovanni Battista, bensรฌ sta mettendo sul piatto suo figlio, il suo compiacimento, la persona a cui tiene di piรน. E guardandolo non puรฒ che intenerirsi: โ€œecco il mio figliolo, il mio bimbo!โ€. Perchรฉ per un genitore i figli restano sempre piccoli. Cโ€™รจ una tenerezza dei genitori verso i figli e Dio, in questo testo, si mostra Padre affettuoso.

Gesรน รจ lรฌ in preghiera, cioรจ ha una relazione con il Cielo nella sua piccolezza e umiltร . Anchโ€™Egli come se fosse un peccatore, perchรฉ se ne assume la condizione ricevendo il battesimo. E il Cielo si apre. รˆ curioso che nella prima rivelazione da parte di Gesรน egli resti in silenzio, perchรฉ รจ Dio a prendere lโ€™iniziativa. Noi siamo introdotti nella Santissima Trinitร  per mezzo e grazia del battesimo.

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Entrando nel segreto di Dio scopriamo che, alla radice della nostra esistenza, ci sono il bene, la luce, lโ€™amore; che tutto quello che ci succede si puรฒ spiegare con lโ€™amore. Se noi, ad esempio, spieghiamo la nostra vita con il successo, sarร  un fallimento: per tanto che sembri, sarร  sempre poco, insufficiente; e, raggiunto un obiettivo, dovremo sempre rincorrerne un altro. Se la vita fosse possesso avremmo sempre troppo poco. Se la vita fosse affermazione del proprio ego, sarebbe sempre tristezza per non averlo affermato mai a sufficienza. Se lโ€™esistenza รจ amore le cose si spiegano meglio: le umiliazioni hanno una finalitร  buona, i dolori sono occasioni per crescere, imparare ad amare; e tutto quello che ci accade puรฒ essere letto in vista di una relazione.

Cosa succede allโ€™uomo nel peccato? Vive senza una relazione con Dio e qualunque cosa faccia il cielo non si apre. Invece, a Gesรน, il cielo si apre. Dunque entrare nella preghiera significa vivere una relazione unica con il Padre, perchรฉ solamente noi abbiamo avuto il dono di aprire gli occhi sulla natura di Dio che si รจ rivelata in Gesรน. E la natura di Dio รจ relazione di dono gratuito, lโ€™amore. La celebrazione del battesimo del Signore ci ricorda che cosโ€™รจ il nostro battesimo: essere immersi in Dio e vivere del suo compiacimento.


Per gentile concessione di mons. Paglia. – FONTE