mons. Vincenzo Paglia – Commento al Vangelo del 19 Dicembre 2021

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รˆ lโ€™ultima domenica di Avvento. Siamo alla vigilia del Natale. Lโ€™Avvento ci ha ricordato che siamo nellโ€™attesa, che sta per venire qualcuno che ci libera dalle schiavitรน. I discepoli del Signore non sono persi nellโ€™incertezza; non vagano senza orientamento; non vivono alla giornata, come viene, seguendo la regola della propria soddisfazione ed interesse. La nostra vita non finisce con noi! Nellโ€™Avvento ritroviamo tutti il senso dellโ€™attesa, della gioia perchรฉ qualcuno viene a visitarci. Siamo liberati dal pessimismo che fa guardare solo indietro; dal realismo rozzo degli uomini senza speranza. Viene il Signore! Accogliamolo. Egli si fa accanto a noi per non lasciarci mai piรน soli. La Liturgia di domenica scorsa ci esortava a gioire, a non lasciar cadere le braccia. Il Signore viene, squarcia i cieli e scende. Sceglie la debolezza di una donna; si presenta debole come un bambino. Ma รจ lui che cambia il cuore degli uomini e il mondo, perchรฉ rende nuovo ciรฒ che รจ vecchio e genera ad una vita nuova.

Oggi ci viene incontro la Madre di Gesรน. Come andรฒ a visitare Elisabetta, ella รจ venuta qui, in mezzo a noi. Le resta ancora da fare perรฒ un pezzo di strada, forse il piรน arduo e il piรน difficile: entrare dentro il cuore di ciascuno di noi. Le lasceremo superare le montagne di indifferenza e di egoismo che si ergono dentro di noi? Le permetteremo di oltrepassare le voragini di odio e di inimicizia che abbiamo scavato nel nostro animo? Le lasceremo aprirsi un varco tra le erbe velenose e amare che rendono insensibili i cuori, cattivi i nostri pensieri e violenti i comportamenti? Beati noi se ascoltiamo il suo saluto.

Accadrร  a noi quello che accadde ad Elisabetta: โ€œAppena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultรฒ nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamรฒ a gran voce: Benedetta tu fra le donne, e benedetto il frutto del tuo grembo!โ€ Queste parole le ripetiamo ogni volta che recitiamo lโ€™Ave Maria. Ma il loro vero senso glielo diamo oggi, ossia se il saluto di Maria ci tocca il cuore, se ci lasciamo commuovere da lei e dalla sua tenerezza nellโ€™attesa di Gesรน.

Lei รจ davvero โ€œbenedettaโ€ tra tutti noi. Benedetta perchรฉ โ€œha creduto nellโ€™adempimento delle parole del Signoreโ€. Questa prima beatitudine che leggiamo nel Vangelo รจ la ragione della nostra fede, il motivo della nostra gioia, anche se talora puรฒ costarci sacrificio. Cosรฌ Maria si รจ preparata al Natale: accogliendo anzitutto la parola dellโ€™angelo.

Potremmo dire: ascoltando il Vangelo. Da questo ascolto รจ iniziata per lei una vita nuova. Ha deciso di seguire in tutto quello che lโ€™angelo le ha detto, anche a costo di essere mal capita, anzi criticata, persino rigettata da Giuseppe. E, saputo dallโ€™angelo che sua cugina Elisabetta era incinta, ha lasciato Nazareth per andare ad aiutarla, affrontando un lungo viaggio. Non รจ rimasta a casa, รจ andata da unโ€™anziana donna bisognosa dโ€™aiuto. Ecco come fare spazio al Signore: una ragazza che visita unโ€™anziana.

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Il cuore si allarga se smettiamo di pensare sempre a noi stessi; i pensieri diventano piรน teneri se ci avviciniamo a chi ha bisogno di aiuto; i comportamenti diventano piรน dolci se stiamo vicino ai poveri, ai deboli, ai malati, e impariamo ad amarli. La caritร  รจ una grande scuola di vita. Cosรฌ Maria si รจ preparata al Natale: con il Vangelo ascoltato, custodito e messo in pratica. Oggi viene tra noi per dirci, anzi per coinvolgerci nellโ€™attesa del suo Figlio.

E assieme a lei possiamo dire anche noi: โ€œLโ€™anima mia magnifica il Signore, perchรฉ ha guardato lโ€™umiltร  della sua serva, perchรฉ Dio ha innalzato gli umili e ricolmato di beni gli affamatiโ€.


Per gentile concessione di mons. Paglia. – FONTE