mons. Giuseppe Mani – Commento al Vangelo di domenica 6 Marzo 2022

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Le nostre tentazioni

Questa volta facciamo sul serio. Allโ€™inizio della quaresima abbiamo chiesto al Signore di cominciare un cammino di vera conversione e con le armi della penitenza affrontare vittoriosamente il combattimento contro lo Spirito del male. Conversione, penitenza, combattimento. Inizia una vera lotta. La Chiesa ci guida in questa avventura, seguiamola settimana per settimana.

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Nella prima tappa ci viene presentato Gesรน che si รจ messo โ€œin quarantenaโ€ prima di iniziare la sua missione e durante quel periodo di solitudine viene tentato dal diavolo.

Era tempo perso tentare Gesรน, ma il demonio manifesta preoccupazione nei suoi riguardi. Non puรฒ permettersi che Dio entri nel suo campo, che faccia il gioco del cavallo di Troia: si veste da uomo, ma รจ Dio che entra nel mondo ed entra in maniera piena. Non cerca cibo, non cerca potere, non cerca gloria. Dio si fa povero, umile e nascosto. โ€œNon considerรฒ un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio, ma umiliรฒ se stessoโ€ (Fil 2,6). Le tentazioni del demonio hanno tutte di mira il mistero dellโ€™Incarnazione. Il demonio non puรฒ tollerare questa invasione di campo. Gesรน respinge le tentazioni del maligno e comincia la sua missione.

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Gesรน fu tentato. E noi? Che cosโ€™รจ la tentazione? Trattandosi di una lotta รจ bene sapere chi รจ il nemico e da dove viene. La tentazione รจ come il fumo di un vulcano attivo. Anche se non รจ in eruzione da un momento allโ€™altro puรฒ svegliarsi. Questo vulcano รจ il cuore dellโ€™uomo. Gesรน ce lo ha detto chiaramente: โ€œCiรฒ che esce dalla bocca proviene dal cuore. Questo rende impuro lโ€™uomo. Dal cuore infatti provengono propositi malvagi, omicidi, adultรจri, impuritร , furti, false testimonianze, calunnie. Queste sono le cose che rendono impuro lโ€™uomoโ€ (Mt 15,18-20). Le tentazioni sono la manifestazione di tutto il male che ci portiamo dentro. Cosa fare? Conoscere di che cosa saremmo capaci, prenderne coscienza. San Benedetto, che di psicologia se ne intendeva, dice che il monaco deve confessare allโ€™Abate non soltanto i peccati, ma le tentazioni, perchรฉ il peccato sia distrutto โ€œradicitusโ€, alla radice. Nellโ€™ascesi del monaco orientale โ€œla manifestazione della coscienzaโ€ per una purificazione del cuore รจ fondamentale per chi intraprende un cammino spirituale. Il mondo ragiona diversamente: via libera alle passioni per non inibirle. Lโ€™ascesi cristiana orienta a svelare il segreto dei cuori per applicare la salvezza portata da Cristo e trasformare il cuore di pietra in un cuore di carne e il cuore di carne nel cuore di Cristo. Non inibisce nessuno.

Allโ€™inizio di questa quaresima siamo invitati ad individuare le nostre personali tentazioni. Tutti siamo tentati, ma siamo talmente abituati a navigare in mezzo al male che non ce ne accorgiamo, ci sembra naturale che sia cosรฌ e che non possa essere diversamente. Fermiamoci qualche istante e proiettiamo come su uno schermo le nostre tentazioni e le conseguenze che produrrebbero per noi e nella societร  se non ci frenassimo. Tutto il male a cui assistiamo, lo spettacolo penoso di persone responsabili e onorate esposte al pubblico ludibrio, perchรฉ trovati colpevoli di veri delitti, come il furto del pubblico denaro, il tradimento, la pedofilia sono state prima allo stato di tentazione. Il catechismo ha voluto elencare i vizi che chiama โ€œcapitaliโ€: superbia , avarizia, lussuria, ira, gola, accidia e invidia. Se la proiezione sullo schermo รจ completa ci accorgeremo che ce ne sono altri molto personali che soltanto noi conosciamo, perchรฉ, in quanto a vizi, siamo molto creativi.

Un vizio รจ alla base di tutti: la concupiscenza, lโ€™amore proprio. Eโ€™ proprio lโ€™amor proprio che fa mettere noi stessi al posto di Dio mentre lโ€™ordine della natura vuole che ciascuno abbia il suo posto, il suo ruolo e sia contento di quello che รจ e che fa.

Gesรน fu tentato proprio in questa direzione: non accettare di essere Figlio obbediente al Padre. โ€œSe mangerete del frutto dellโ€™albero, sarete come Dioโ€, fu la tentazione dei nostri progenitori e la nostra.

Siamo dei peccatori. Cosa fare? Non certo come Adamo ed Eva, nasconderci, e neppure come Giuda suicidarci quando la tentazione e il peccato sono particolarmente vergognosi, ma riconoscerci peccatori, abbandonare il trono di Dio che consapevolmente o inconsapevolmente occupiamo, perchรฉ รจ cosรฌ lontano dal posto che ci spetta! Fin quando giochiamo a fare Dio o mettiamo qualcosa al suo posto che veneriamo come Dio saremo lontani dal Dio vero.

Siamo soliti sentir dire che โ€œabbiamo una responsabilitร  globaleโ€. รˆ vero che โ€œnessun uomo รจ unโ€™isolaโ€ e che โ€œtutto รจ interconnessoโ€, perรฒ questo fa correre il rischio di essere condotti dentro il mondo dei โ€œsentimenti cosmiciโ€, dove รจ facile dimenticare lโ€™effettiva responsabilitร  che ognuno di noi ha – non nel globo-, ma per quello che davvero รจ stato affidato alla sua custodia e cura e solo a noi.

Accettiamo lโ€™invito a convertirci e, indossando le armi della penitenza, affrontiamo il combattimento contro lo spirito del male.

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