mons. Giuseppe Mani – Commento al Vangelo di domenica 16 novembre 2025

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Ricordarsi dellโ€™avvenire

Come se il raffreddamento del pianeta, le minacce terroristiche, i disastri ecologici, le inondazioni e il terrore delle guerre non bastassero, oggi anche il Vangelo ci aggiunge la fine catastrofica del mondo. Questa Parola del Signore รจ allarmante, tanto piรน che non se ne conosce la data.

รˆ vero che queste predizioni sono messe in relazione alla distruzione del tempio di Gerusalemme dellโ€™anno 70 d. C. e gli avvenimenti che accompagnarono le prove del popolo di Israele, ma รจ chiaro che Luca scrive in filigrana della fine del mondo con le parole di Gesรน in una prospettiva piรน larga. Per noi oggi che senso possono avere queste linee?

Vigilanza. โ€œNon lasciatevi ingannare! Molti verranno nel mio nomeโ€. Molto attuale lโ€™esortazione di Gesรน alla vigilanza. Nella nostra epoca proliferano guru e falsi cristi che utilizzano i fatti storici per dominare la credulitร  e la sofferenza che domina fino allโ€™angoscia la vita delle persone. Le sette forniscono fantasie della fine del mondo. โ€œGuardatevi!โ€

Cercate il senso della storia. Ai discepoli che chiedono della data Gesรน non risponde. Non precisa la misura del tempo umano, ma ne dona il senso. Ha un fine, una sua finalitร , che conduce passo passo verso il compimento garantito dalla resurrezione di Cristo che annuncia la vittoria definitiva sulla morte e sul peccato. Questa finalitร  polarizza la storia della Chiesa con le sue ombre e le sue luci. Orienta la nostra storia personale con le sue sofferenze. Siamo in cammino verso la vita.

Appoggiarsi sul sicuro. Come i discepoli si appoggiavano sulla soliditร  del tempio, oggi noi ci appoggiamo giustamente sulle tecniche della nostra epoca: elettroniche, spaziali, informatiche, lโ€™onnipresenza telefonica. Per i paesi ricchi la tentazione รจ grande di addormentarsi confidenti sulla sicurezza dei beni materiali e la complessitร  dellโ€™organizzazione sociale. Contare sulla capacitร  anestetizzante dei media.

La fragilitร  รจ evidente: nella disparitร  tra ricchi e poveri, terremoti, uragani, terrorismo che fa tremare la terra intera, malattie, separazioni. Il Vangelo ci invita a cercare soliditร  e il punto di appoggio che non fallisce รจ quello trovato nella Parola di Dio che ci illumina e ci sostiene.

Fedeltร . Tener viva la speranza. โ€œNon abbiate paura!โ€ Questa parola profetica di Giovanni Paolo II allโ€™inizio del suo pontificato ha rassicurato i discepoli. La caduta del Comunismo ha liberato la chiesa da un grande nemico. Anche se nel momento presente non mancano motivi di sofferenza per la chiesa non possiamo abbandonarci a morositร  o scoraggiamento, perchรฉ Lui non ci abbandona โ€œSi รจ offerto per Lei!โ€.

Dare buona testimonianza. Affrontare le turbolenze della storia umana e delle persecuzioni non con atteggiamento passivo. Si tratta di rendere attivamente testimonianza. Il vangelo non nasconde che queste prove potrebbero essere occasione di martirio. Sappiamo che la testimonianza piรน convincente non รจ quella delle parole, ma degli atti: gesti di pace, di tolleranza di condivisione e di perdono. San Paolo rimprovera i tessalonicesi per la smobilitazione di una attesa mal compresa.

Lโ€™Eucarestia ci aiuta a tenerci svegli nellโ€™attesa del Signore.cui Dio รจ il Primo Glorificato.

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