mons. Giuseppe Mani – Commento al Vangelo di domenica 11 Giugno 2023

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Festa dell’Eucarestia

La realtà più importante della nostra fede è l’Eucarestia. L’unico obbligo che la Chiesa impone è la partecipazione domenicale all’Eucarestia. I Martiri di Abilene dichiararono: “Senza l’Eucarestia non possiamo vivere!”. Perché? Domandiamoci quando siamo alla Messa: perché siamo in chiesa per questo rito? Unicamente per obbedire ad un formale precetto di Gesù: “Fate questo in memoria di me!”. Cos’è “Questo” di cui parla Gesù? Non è un rito o una devozione, è la celebrazione dell’Alleanza col Signore.

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Tutta la Bibbia è scandita da momenti fondanti in cui il popolo di Israele riprendeva quota dopo momenti di infedeltà, a causa dei quali non poteva più contare sulla protezione di Dio. Veniva ricelebrata l’Alleanza. Veniva proclamata la Parola di Dio. Il sacerdote chiedeva se volessero stare col Dio di Israele o no. Alla risposta affermativa il popolo veniva asperso col sangue di un agnello per significare che la loro fedeltà era segnata dal sangue. Ovviamente la fedeltà durava quanto durava, nel qual caso veniva rinnovato il rito e il popolo riallacciava il suo rapporto di fedeltà col Signore che era sempre disponibile e fiducioso che sarebbero stati fedeli per l’avvenire.

Tutto quello che era avvenuto fino ad allora non era che una prova, un segno di quello che il Padre stava preparando: un’Allenza perenne tra Lui e l’umanità incarnata nel suo Figlio. Questa Alleanza sarà celebrata sul Calvario con l’immolazione dell’Agnello senza macchia, che si offre per sempre per la salvezza di ogni uomo. Gesù, a nome di tutti gli uomini, disse il suo “Sì” al Padre che asperse l’umanità col sangue del Figlio stabilendo così un’Alleanza perenne. Sul Calvario soltanto Gesù immolò se stesso, diventando così Lui stesso l’Alleanza perenne dell’uomo con Dio. Ma Gesù non ha voluto lasciar fuori i beneficati! Ha voluto che partecipassero alla celebrazione dell’Alleanza eterna dando anche loro la propria adesione e accettazione del dono. Ha inventato per questo l’Eucarestia.

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Ecco cos’è l’Eucarestia: la partecipazione alla “nuova ed eterna Alleanza” con Dio, che ogni uomo rinnova partecipando alla celebrazione della Messa. L’Eucarestia è la grazia di poter contare sempre sulla misericordia di Dio e sul suo perdono, perché Lui è la nostra Alleanza. L’Eucarestia è l’appuntamento di tutti, il luogo del rinnovamento e della rinascita: la nostra Pasqua. La nostra vita, con le sue cadute e i suoi entusiasmi, ci richiama l’esperienza d’Israele nel deserto, un’esperienza fatta di alti e bassi nel rapporto con Dio. Penso ad una famiglia che vive un momento difficile con rischio di separazione. Partecipando con fede alla Messa rinnova la fedeltà, unendosi a Cristo, che è la nostra fedeltà. Ogni sacerdote nell’Eucarestia rivive la realtà della sua ordinazione sacerdotale e si rinnova di giorno in giorno nella fedeltà. Un giovane che si sente solo ad affrontare le difficoltà della vita trova nell’Eucarestia Gesù, pronto a partecipare ai suoi problemi. Per tutti l’Eucarestia è quello che fu il pane per Elia e la manna per il popolo nel deserto.

Ecco perché chi se ne intendeva disse che senza Eucarestia non si può vivere. È certo che senza Eucarestia non può esserci vita cristiana, sarebbe come voler vivere senza mangiare. In tutto il mondo viene celebrata l’Eucarestia da quasi un milione di sacerdoti. Continuamente viene chiesta l’applicazione del sacrificio della Croce per redimere l’umanità. In ogni istante milioni di persone offrono le loro sofferenze insieme al Sangue di Cristo al Padre per la salvezza dell’umanità. Il flusso di sangue di Cristo che scaturisce dal suo costato lava il mondo e lo redime. L’Eucarestia è presenza reale e continua di Cristo, Figlio di Maria, glorificato, che rimane nei tabernacoli delle nostre chiese.

Gesù è presente in carne ed ossa nelle nostre chiese, con la possibilità di avere un contatto fisico col suo corpo glorificato, ma è ancora più consolante sapere che rimane come Alleanza perenne con noi, certezza assoluta dell’amore del Padre il cui perdono è più grande del nostro peccato e rappresenta la novità continua e assoluta della nostra vita.

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Senza Eucarestia non c’è cristianesimo, senza l’Eucarestia non si può essere cristiani. Ecco la ragione per cui oggi i credenti portano l’Eucarestia in processione fuori dalle chiese per dire quello che è il cuore della loro fede e la fonte reale della loro gioia.