Il dono del Regno
Tutti abbiamo fatto lโesperienza dellโattesa di un regalo promesso da qualcuno degno di fiducia. Un bambino in attesa di una bicicletta, un giovane in attesa di un viaggio allโestero. Chi ha fatto queste esperienze ha provato la gioia piena di chi partecipa ad un dono promesso.
La ragione รจ che uno possiede giร nella speranza lโoggetto della promessa. Anzi si sperimenta che รจ completamente teso verso la cosa promessa. Per chi รจ in attesa tutto diventa relativo. Le altre cose perdono di interesse anzi ci si mette nelle condizioni di poter ricevere il dono promesso.
Questa attesa umana nellโattesa di un dono promesso puรฒ, per analogia, aiutarci a capire ciรฒ che Gesรน ci rivela questo giorno nel Vangelo. Ciรฒ che fa parte della sua promessa: โAl Padre vostro รจ piaciuto darvi il suo Regnoโ. Gesรน ci parla di un tesoro inestimabile. Quale tesoro? ร difficile immaginarlo perchรฉ sorpassa ogni immaginazione, rovescia ogni situazione: il padrone che si metterร a servire i suoi servitori come dei principi.
Davanti a questa sconvolgente promessa siamo invitati come Abramo e Sara a credere, invitati alla fede che รจ โil mezzo di possedere quello che spera e conoscere realtร che non vedeโ. Vivere di fede ci conduce ad una gioia per anticipo.
La promessa del Regno anticipata da Cristo ci obbliga a relativizzare tutto il resto โVendete ciรฒ che avete e datelo in elemosina, fatevi borse che non invecchianoโฆโ. Sappiamo che le ricchezze di questa terra possono essere derubate. E i beni di questo mondo caduco sono soggetti ad alterazione e degrado. Per questo non hanno valore. Il vostro tesoro sia nei cieli.
La promessa divina invita anche ad entrare in uno stato di attesa attiva. Come Abramo siamo dei pellegrini. Siamo in cammino vero lโaldilร . Dobbiamo combattere la tentazione di non installarci qui perchรฉ la nostra dimora รจ nei cieli, nascosti con Cristo.
Gesรน ci insegna come deve essere concepita lโattesa attiva. Siamo costituiti nella veglia โservitoriโ, โsovrintendentiโ. Il Signore ci dร fiducia dandoci la responsabilitร dei nostri fratelli. ร una missione seria ed esigente a cui non possiamo dispensarci e della quale dobbiamo rendere conto.
La societร propone dei beni materiali. Gli manca la gioia perchรฉ gli manca la speranza. Lโorizzonte รจ chiuso. Manca di un progetto mobilitatore ed entusiasmante per le giovani generazioni. Non abbiamo altro da proporre che una civiltร della morte di cui vediamo i sintomi (la decomposizione della famiglia, lโaborto, la denatalitร , la promozione dellโomosessualitร , il suicidio dei giovani. La banalizzazione della droga, lo scarto crescente tra ricchi e poveri, ecc.)
La nostra missione รจ quella di proporre la fede, scommettere su Dio. Disporre il cuore degli uomini alle meraviglie che Dio gli offre. Lo faremo anzitutto con lโesempio. Rifiutando di cedere noi stessi ai miti del momento, conservando la nostra libertร dinanzi a tutti i beni materiali e ai piaceri fuggitivi. Manifestando la nostra gioia di credere. Mostrando in noi che siamo fatti per un amore eterno e che non cโรจ piรน grande felicitร che nel dono di noi stessi.
