La festa dellโAscensione di Gesรน al Cielo, che oggi celebriamo, puรฒ essere considerata come la solenne conclusione della sua permanenza e missione sulla terra. Eโ inoltre preludio e preparazione alla Pentecoste con lโirruzione potente dello Spirito Santo, piรน volte promesso agli apostoli, che segnerร lโavvio della missione della Chiesa, inviata ad annunciare e testimoniare il vangelo su tutti i sentieri dellโumanitร . Infatti Gesรน si congeda dagli apostoli dicendo loro: โRiceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderร su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudeaย e la Samariaย e fino ai confini della terraโ (Atย 1,8).
Cosรฌ leggiamo nella prima lettura che รจ lโinizio del libro degli Atti degli Apostoli ed il testo prosegue informandoci che โdetto questo, mentre lo guardavano fu elevato in cielo e una nube lo sottrasse ai loro occhiโ (At 1,9). Risurrezione, Ascensione e Pentecoste sono quindi elementi dโun unico grande progetto divino che inaugura la diffusione del cristianesimo nel mondo. E lโAscensione รจ lโultima apparizione terrena di Gesรน ai suoi discepoli mentre si congeda da loro e ascende al cielo. Scrive santโAgostino: โCome Egli รจ asceso e non si รจ allontanato da noi, cosรฌ anche noi giร siamo lassรน con lui, benchรฉ nel nostro corpo non si sia ancora avverato ciรฒ che ci รจย promesso. Con lui salga pure il nostro cuoreโ. Dunque, pur elevato in cielo avvolto da una nube di gloria, il Signore resta con noi e ci attrae a sรฉ.
In che consiste il mistero della sua Ascensione? Che messaggio ci รจ dato dalla Bibbia e dallโodierna liturgia quando si afferma che Gesรน โfu elevato in altoโ? Benedetto XVI ricordava in primo luogo che per capire il senso di questa espressione occorre mettersi in ascolto di tutta la Sacra Scrittura e non fermarsi solamente a un testo, nรฉ riferirsi a un unico libro del Nuovo Testamento.ย Elevare รจ un verbo utilizzato nellโAntico Testamento per l’insediamento del re e qui indica che con la sua Ascensione, Gesรน crocifisso e risorto รจ insediato dal Padre nella sua regalitร divina sul mondo. Occorre inoltre riuscire a percepire un altro senso piรน recondito, non facile da cogliere immediatamente. Negli Atti degli Apostoli san Luca scrive che Gesรน fu โelevato in altoโ (v. 9), e aggiunge che โรจ stato assuntoโ (v. 11).
Non si tratta quindi dโun semplice viaggio verso l’alto, ma di qualcosa di ben diverso, di un intervento della potenza di Dio che introduce Gesรน nello spazio della prossimitร divina. E la nuvola che โlo sottrasse ai loro occhiโ (v. 9), oltre che alla nube che accompagnava Israele nel suo pellegrinaggio, fa pensare alla nube luminosa sul monte della Trasfigurazione. Gesรน avvolto nella nube evoca in definitiva il medesimo mistero espresso dalle parole: โsedere alla destra di Dioโ. A questo proposito leggiamo oggi nellโUfficio delle Letture un testo di papa san Leone Magno sullโAscensione, dove spiega che proprio nel momento in cui scompare โil Figlio dellโuomo si diede a conoscere nella maniera piรน sublime e piรน santa come Figlio di Dio, quando rientrรฒ nella gloria della maestร del Padre e cominciรฒ in modo ineffabile a farsi piรน presente per la sua divinitร , lui che nella sua umanitร visibile, si era fatto piรน distante da noiโ.
Possiamo allora comprendere come la gloriosa Ascensione completi lโarchitettonica dei misteri cristologici e sigilli, in qualche modo, la missione nel mondo che Gesรน stesso aveva cosรฌ sintetizzato: ยซIo sono uscito dal Padre e venni nel mondo; ora lascio il mondo e vado al Padreยป (Gv 16,28).
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Commemorando il mistero dellโAscensione cogliamo lโopportunitร di rileggere lโintera missione di Cristo, il Verbo eterno disceso dal seno del Padre, che sโincarna nel grembo della Vergine Immacolata, nasce a Betlemme, vive trenta anni nel nascondimento di Nazareth, proclama poi per le strade della Galilea, della Samaria e della Giudea il Vangelo del Regno (cf. Mt 4,23). Termina la sua terrena missione a Gerusalemme dove crocifisso muore abbandonato, ma viene visto da diversi testimoni trionfante sulla morte allโalba del terzo giorno. Ora si presenta a noi mentre ascende al Cielo dalla cima del monte degli Olivi, dove aveva patito unโincredibile dolorosa agonia e aveva pronunciato sudando sangue il suo โsiโ definitivo alla volontร del Padre.
E per chi ha fede รจ ben giusto commemorare pieni di speranza la sua Ascensione perchรฉ nel cenacolo prima della sua passione Egli aveva assicurato gli apostoli: ยซNon sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: โVado a prepararvi un posto. Quando sarรฒ andato e vi avrรฒ preparato un posto, verrรฒ di nuovo e vi prenderรฒ con me, perchรฉ dove sono io siate anche voiโ (Gv14,1-3).
Dio si รจ fatto uomo per noi, ha assunto la nostra stessa debole umanitร che patisce il dolore, la sofferenza e la morte, ma risorto entra vittorioso definitivamente nella sua Gloria, che รจ anche la Patria dove sono attesi con i battezzati, tutti gli esseri umani. Ci priva della sua presenza visibile, ma resta con noi nascosto in Dio; promette lo Spirito Santo e lo invia come il Consolatore e il Maestro delle nostre anime, la guida sicura per introdurci nella vita di Dio. ย
La nostra meta รจ il cielo, che non รจ un luogo oltre le stelle del firmamento, bensรฌ Dio stesso: Gesรน, vero Dio e vero uomo, ora ci attrae e ci unisce a sรฉ: essere, vivere in Lui, questo รจ il nostro cielo giร sulla terra. Vi entriamo se vogliamo restare in Lui e se tendiamo alla piena comunione con Lui. Questa festa diventa unโoccasione propizia per riflettere sulla nostra fede, per rinnovare la nostra fiduciosa speranza e infine per chiederci come viviamo il nostro rapporto con Gesรน morto e risorto, invisibile ma realmente vivo nella storia, e sempre attivo nellโesistenza di ognuno di noi. Talvolta si ha lโimpressione che non sia Gesรน il vero protagonista nella quotidianitร delle nostre comunitร . Ma senza diย Lui come ci sarebbe possibile portare a compimento la missione che lui stesso ci ha affidata?ย
Lโevangelista Luca scrive che dopo l’Ascensione i discepoli tornarono a Gerusalemme โpieni di gioiaโ (24,52). Perchรฉ? Il motivo รจ sicuramente perchรฉ intuirono nel loro animo che lโAscensione del Signore non costituiva un vero distacco e non segnava una sua assenza permanente: anzi essi erano ormai certi che il Crocifisso-Risorto era vivo, e, facendo memoria delle sue parole, sapevano che in Lui si aprivano per sempre allโumanitร le porte della vita eterna in Dio. In altri termini, la sua partenza per il cielo non ne comportava la temporanea assenza dal mondo, ma piuttosto inaugurava una nuova, definitiva ed insopprimibile e misteriosa sua presenza.
E la missione affidata agli apostoli, resi coraggiosi dalla potenza dello Spirito Santo, sarร quella di testimoniare questa invisibile presenza con lโannuncio della sua parola, la celebrazione dei sacramenti e lโesempio di un popolo nuovo che costruisce la fraternitร vivificata dal suo amore. Lโodierna solennitร , a ben vedere, ci puรฒ colmare il cuore di serenitร e di fiducia, di entusiasmo e di coraggio missionario, proprio come fu per gli Apostoli che dal Monte degli Ulivi ripartirono โpieni di gioiaโ. I โdue uomini in bianche vestiโ, di cui parla il testo biblico, esortano noi oggi a non restare immobili a fissare il cielo, ma, guidati dello Spirito Santo, a correre ovunque per proclamare che Gesรน morto e risorto, รจ realmente vivo perchรฉ questa รจ la promessa con cui san Matteo chiude il vangelo: โEd ecco io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondoโ (Mtย 28,19).ย
E se Cristo vivo รจ con noi, la Chiesa non รจ stata fondata โ osserva Benedetto XVI โ โper supplire allโassenza del suo Signore โscomparsoโ, ma al contrario trova la ragione del suo essere e della sua missione nella permanente anche se invisibile azione di Gesรน, che รจ invincibile grazie alla potenza del suo Spirito. In altri termini, potremmo dire che la Chiesaย non svolge la funzione di preparare il ritorno di un Gesรน โassenteโ, ma, al contrario, vive ed opera per proclamarne la โpresenza gloriosa in maniera storica ed esistenzialeโ (Cf. Omelia dellโAscensione 2009).
Dopo la fatica di questi ultimi anni, la nostra testimonianza di fede torni ad essere coraggiosa perchรฉ sia percepibile in ogni ambiente la presenza di Gesรน vivo: questa รจ la ricchezza di noi cristiani che abbiamo il dovere di condividere con tutti. Eโ Lui stesso ad assicurarci lโalimento quotidiano della sua Parola, ma soprattutto ci dona il suo Corpo e Sangue, viatico indispensabile mentre la Chiesa, come ricorda il Concilio Vaticano II, ย โprosegue il suo pellegrinaggio fra le persecuzioni del mondo e le consolazioni di Dio, annunziando la passione e morte del Signore fino a che Egli vengaโ (Lumen gentium, 8).ย
AUTORE: Mons. Giovanni D’Ercole, Vescovo emerito – Pagina Facebook – Sito Web
โ๏ธย Commento al brano del Vangelo di: โย Mt 28,16-20



