Mons. Costantino Di Bruno – Commento alle letture del 11 Agosto 2019

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Il commento alle letture del 11 Agosto 2019 a cura diย  Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dellโ€™Arcidiocesi di Catanzaroโ€“Squillace (CZ).

Nellโ€™ora che non immaginate, viene il Figlio dellโ€™uomo

Sap 18,6-9; Sal 32; Eb 11,1-2.8-9; Lc 12,32-48

La vita dellโ€™uomo ha un solo fine da raggiungere: la beatitudine eterna nel regno del Padre nostro. Perchรฉ questo fine possa essere realizzato, ad ogni uomo il Padre celeste ha indicato la via, che รจ la sua Parola, la sua volontร , il suo Vangelo, ed ha assegnato un tempo determinato. San Paolo dice che il tempo รจ breve. Non solo รจ breve. Nessuno sa quanto รจ lungo o corto il suo. Ogni istante potrebbe essere quello che segna il passaggio nellโ€™eternitร . Questo istante รจ stato nascosto ad ogni uomo.

Il tempo si รจ fatto breve; dโ€™ora innanzi, quelli che hanno moglie, vivano come se non lโ€™avessero; quelli che piangono, come se non piangessero; quelli che gioiscono, come se non gioissero; quelli che comprano, come se non possedessero; quelli che usano i beni del mondo, come se non li usassero pienamente: passa infatti la figura di questo mondo! (1Cor 7, 29-31).

Il libro di Baruc ci rivela sul tempo unโ€™altra preziosa veritร . Lโ€™uomo รจ colui che ha il respiro in prestito senza alcuna scadenza o condizione. Ogni momento รจ quello giusto. Questa veritร  Gesรน sta insegnando a quanti lo seguono. A che serve fare della terra la nostra abitazione stabile, duratura, come se fosse eterna? Un istante prima, siamo. Un istante dopo, non siamo. Poichรฉ la beatitudine eterna รจ il frutto delle nostre opere buone, chi vuole unโ€™eternitร  di gloria grande, grandissima, deve abbondare in ogni opera di bene. Gesรน vuole che ognuno usi di questa terra solo quanto รจ strettamente necessario. Il resto va dato in elemosina. Chi vive di amore sulla terra sarร  rivestito nei cieli di gloria, gioia, beatitudine grande. Quello di Gesรน รจ un discorso di purissima fede.

Non temere, piccolo gregge, perchรฉ al Padre vostro รจ piaciuto dare a voi il Regno. Vendete ciรฒ che possedete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro sicuro nei cieli, dove ladro non arriva e tarlo non consuma. Perchรฉ, dovโ€™รจ il vostro tesoro, lร  sarร  anche il vostro cuore. Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito. Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverร  ancora svegli; in veritร  io vi dico, si stringerร  le vesti ai fianchi, li farร  mettere a tavola e passerร  a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dellโ€™alba, li troverร  cosรฌ, beati loro! Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perchรฉ, nellโ€™ora che non immaginate, viene il Figlio dellโ€™uomoยป.

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Allora Pietro disse: ยซSignore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?ยป. Il Signore rispose: ยซChi รจ dunque lโ€™amministratore fidato e prudente, che il padrone metterร  a capo della sua servitรน per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverร  ad agire cosรฌ. Davvero io vi dico che lo metterร  a capo di tutti i suoi averi. Ma se quel servo dicesse in cuor suo: โ€œIl mio padrone tarda a venireโ€ e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverร  un giorno in cui non se lโ€™aspetta e a unโ€™ora che non sa, lo punirร  severamente e gli infliggerร  la sorte che meritano gli infedeli. Il servo che, conoscendo la volontร  del padrone, non avrร  disposto o agito secondo la sua volontร , riceverร  molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrร  fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverร  poche. A chiunque fu dato molto, molto sarร  chiesto; a chi fu affidato molto, sarร  richiesto molto di piรน.

Poichรฉ oggi non si crede piรน nella dannazione o perdizione eterna, cade lโ€™invito ad essere preparati. A che serve vigilare, stare attenti? A nulla. Viene la morte. Si aprono le porte dellโ€™eternitร . Lโ€™eternitร  coincide con il Paradiso. Tre quarti di Vangelo cosรฌ spariscono, sono cancellati. Lโ€™altro quarto come scompare? Attestando noi e dichiarando che il Paradiso รจ per tutti e che non vi รจ beatitudine piรน grande o piรน piccola, a nulla serve smarrirsi nelle opere di caritร  o di elemosina. Si fanno o non si fanno, la beatitudine รจ la stessa. Non vi รจ alcuna differenza di gloria. Oggi come sulla terra non deve esistere alcuna differenza, di nessun genere, tra uomo e uomo, cosรฌ anche nel Paradiso non dovrร  esistere alcuna differenza. Avendo noi abolito anche ogni differenza tra il Dio vero e gli dรจi che non sono Dio vivo e vero, a che serve mantenere la differenza eterna? Eppure in Dio cโ€™รจ differenza e cโ€™รจ anche lโ€™inferno.

Madre di Dio, Angeli, Santi, dateci una fede forte e temprata in ogni parola di Gesรน.

Fonte@MonsDiBruno

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