Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 6 Maggio 2022

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VENERDÌ 06 MAGGIO – TERZA SETTIMANA DI PASQUA [C]

Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno

Dinanzi all’affermazione di Cristo Gesù sul dono del suo corpo e del suo sangue dato come nutrimento di immortalità, i giudei si interrogano. Si chiedono. Vorrebbero una spiegazione. Non c’è alcuna spiegazione per questo mistero. Infatti esso è il mistero della fede. Il mistero dei misteri. Gesù si ferma solo a ribadire che il suo corpo è vero cibo e il suo sangue vera bevanda. Per credere nelle parole di Gesù ai Giudei è chiesto di calpestare la loro tradizione e la stessa Legge rituale di Mosè – non Legge morale, ma solo Legge rituale – sotto i loro piedi. Essi il sangue dovevano spargerlo per terra. Nessuno avrebbe mai potuto osare né di mangiarlo e né di berlo. Figuriamoci poi a pensare che proprio il sangue di Gesù doveva essere bevuto e la sua carne mangiata per avere la vita, per non morire in eterno. Veramente a volte la fede chiede di svuotare la nostra mente e il nostro cuore. Chiede di calpestare il nostro passato. Chiede di fidarci solo della Parola del Signore. Solo sulla Parola di Gesù si potrà credere nell’Eucaristia che è vero, reale, sostanziale corpo di Cristo Gesù, vero, reale, sostanziale suo sangue dati a noi perché noi li mangiamo e li beviamo per avere la vita, per non morire in eterno.

Verità che mai va dimenticata: l’Eucaristia è la forza che ci fa vivere per Cristo, allo stesso modo che Cristo vive per il Padre. Con questa rivelazione, l’Eucaristia è legata indissolubilmente al Vangelo. Il Vangelo è l’albero e l’Eucaristia è la linfa dell’albero. Alimentandosi di Eucaristia tutto il Vangelo diviene vivibile. Ad esso si potrà prestare ogni obbedienza. Ma qual è la prima obbedienza al Vangelo? È la sua conversione ad esso. Questa conversione al Vangelo non è però il frutto dell’Eucaristia in chi si converte, ma è il frutto dell’Eucaristia che alimenta la vita del cristiano che il Vangelo annuncia. Più gli araldi e i missionari di Vangelo si nutrono dell’Eucaristia, secondo la verità dell’Eucaristia, e più la loro Parola, divenuta, sempre per mezzo della grazia dell’Eucaristia, veicolo dello Spirito Santo, entra nei cuori, li trafigge, li conduce alla purissima fede nel Vangelo, facendoli passare per la nuova nascita da acqua e da Spirito Santo.

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Se chi predica il Vangelo celebra il mistero dell’Eucaristia in maniera superficiale, da distratto, senza alcuna pietà, privo di fede, con il cuore rivolto alle cose di questo mondo, la sua parola è come un macigno, mai potrà divenire un dardo che entra nel cuore e lo trafigge, convertendolo al Vangelo. Grande è pertanto la responsabilità di chi è mandato nel mondo a proclamare il Vangelo. La sua Parola dovrà essere un dardo dello Spirito Santo ed essa lo diventa se il cuore dell’araldo del Vangelo è immerso nel cuore dell’Eucaristia e in esso rimane immerso per sempre, senza mai uscire da esso. Se il cuore esce dal fuoco dell’Eucaristia, la sua parola smette di essere un dardo e all’istante di trasforma in macino. I cuori non vengono trafitti e nessuna conversione avviene. È questo il vero fallimento della nostra predicazione. Noi abbiamo trasformato i dardi dello Spirito Santo in grossi macigni.

LEGGIAMO IL TESTO DI Gv 6,52-59

Nessuno si faccia illusione. O il suo cuore rimane immerso sempre nell’Eucaristia, senza mai uscire da essa, oppure la sua evangelizzazione sarà fatta di parole grandi come macigni e mai di dardi sottilissimi capaci di trafiggere qualsiasi cuore. È questa la domanda che dovrà porsi ogni evangelizzatore: qual è la mia fede nell’Eucaristia? È essa fede purissima? Il mio amore per l’Eucaristia è vero amore simile all’amore della Vergine Maria e dei Martiri e dei Confessori della fede? Se il mio amore e la mia fede sono purissimi, allora la mia Parola sarà simile ad un dardo e lo Spirito Santo per esso trafiggerà i cuori e li attrarrà a Cristo Gesù.

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Se invece la mia fede è impura, superficiale e addirittura ricevo l’Eucaristia nel peccato mortale, senza neanche pormi il problema dinanzi a Dio, allora la mia parola mai convertirà una sola persona. Non solo non convertirà, in più sarà anche motivo di scaldalo e di turbamento per molti cuori. Molti cuori non si convertiranno a Cristo Gesù proprio perché avvertono la parola come un grande macigno dal quale si deve stare a distanza per non essere travolti. Purtroppo oggi tra Eucaristia e Parola non c’è più alcuna relazione.

Ci si accosta all’Eucaristia senza mai dire una Parola di Vangelo. Ma anche molti dicono Parole di Vangelo senza alcuna Eucaristia. Non si formano cristiani. Siamo anche bene oltre. Neanche si vuole che si formino cristiani. Si vuole che l’uomo rimanga nel suo peccato e nella sua morte. La Vergine Maria ci aiuti. Vogliamo unire in modo mirabile Eucaristia e Vangelo. Lo Spirito Santo rinnoverà la Chiesa.