Il commento alle letture del 4 Novembre 2019 a cura di Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dellโArcidiocesi di CatanzaroโSquillace (CZ).
Invita poveri, storpi, zoppi, ciechi
Rm 11,29-36; Sal 68; Lc 14,12-14
Gesรน invita ogni adoratore del vero Dio โ il Cristo รจ adoratore del vero Dio per Cristo, in Cristo, con Cristo, nello Spirito Santo โ a fare ogni cosa in vista della sua ricompensa eterna. Lavorare per una misera gloria nel tempo, รจ la cosa piรน stolta e insipiente che possa esistere. La vita puรฒ durare anche cento anni, ma cosa sono questi cento anni dinanzi allโeternitร ? I dannati dicono che il tempo consegnato al male dura quanto lโaria spostata da una freccia. Lโaria si divide in un attimo e in un attimo si ricompone. Lโeternitร รจ senza tempo. I minuti sono infiniti e i giorni non si calcolano.
Abbiamo dunque abbandonato la via della veritร , la luce della giustizia non ci ha illuminati e il sole non รจ sorto per noi. Ci siamo inoltrati per sentieri iniqui e rovinosi, abbiamo percorso deserti senza strade, ma non abbiamo conosciuto la via del Signore. Quale profitto ci ha dato la superbia? Quale vantaggio ci ha portato la ricchezza con la spavalderia? Tutto questo รจ passato come ombra e come notizia fugace, come una nave che solca un mare agitato, e, una volta passata, di essa non si trova piรน traccia nรฉ scia della sua carena sulle onde; oppure come quando un uccello attraversa lโaria e non si trova alcun segno del suo volo: lโaria leggera, percossa dal battito delle ali e divisa dalla forza dello slancio, รจ attraversata dalle ali in movimento, ma dopo non si trova segno del suo passaggio; o come quando, scoccata una freccia verso il bersaglio, lโaria si divide e ritorna subito su se stessa e della freccia non si riconosce tragitto. Cosรฌ anche noi, appena nati, siamo giร come scomparsi, non avendo da mostrare alcun segno di virtรน; ci siamo consumati nella nostra malvagitร (Sap 5,6-13).
Come si lavora per la ricompensa eterna? Mettendo tutti i nostri beni spirituali e materiali a servizio dei fratelli piรน poveri e bisognosi. Si fa un banchetto. Invitare i ricchi per essere invitati, รจ vanitร . Non dona alcuna ricompensa eterna. La ricompensa รจ lโinvito contraccambiato. Si invitano invece poveri, storpi, zoppi, ciechi. Essi non possono contraccambiare. Si riceve dal Signore la ricompensa eterna. Non solo. Il Signore benedice largamente anche il nostro tempo. Lโelemosina copre una moltitudine di peccati e salva dalla morte, protegge dai pericoli, ci conduce su vie buone. Nulla aiuta la vita sulla terra e nessuna cosa รจ piรน gradita a Dio dellโelemosina.
Oltre che per caritร , lโelemosina va fatta per giustizia. Ogni dono, sia spirituale che fisico e materiale, รจ di Dio. Il Signore elargisce i suoi doni. Noi li mettiamo a frutto. Per diritto naturale e soprannaturale, Dio ha diritto ad una parte. La parte di Dio รจ dei poveri, de miseri, di quanti versano nellโindigenza. Se noi non osserviamo il diritto di Dio, tutti i nostri beni andranno in malora. Dio non li gode e neanche noi li godiamo. Il monito di Aggeo vale anche per noi. Sempre il diritto di Dio va osservato, compreso il rispetto del giorno del Signore. Noi rispettiamo ciรฒ che รจ di Dio, Dio rispetta ciรฒ che รจ nostro. Noi non rispettiamo il suo giorno, potrร mai Dio benedire i nostri sei giorni?
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Ora, cosรฌ dice il Signore degli eserciti: Riflettete bene sul vostro comportamento! Avete seminato molto, ma avete raccolto poco; avete mangiato, ma non da togliervi la fame; avete bevuto, ma non fino a inebriarvi; vi siete vestiti, ma non vi siete riscaldati; lโoperaio ha avuto il salario, ma per metterlo in un sacchetto forato (Ag 1,5-6).
Lโelemosina รจ vero diritto del Signore e ogni diritto obbliga per giustizia. Si รจ ingiusti, si รจ tenuti a riparare, se sottraiamo a Dio il suo diritto. Questa veritร va insegnata.
Disse poi a colui che lโaveva invitato: ยซQuando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici nรฉ i tuoi fratelli nรฉ i tuoi parenti nรฉ i ricchi vicini, perchรฉ a loro volta non ti invitino anchโessi e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perchรฉ non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giustiยป.
In quanto a giustizia siamo tutti deficitari. Manchiamo in tante cose. Priviamo il nostro Dio di molte cose che sono sue. O noi ripariamo, o Lui si prende ciรฒ che รจ suo. Gli spetta per diritto. Se avessimo occhi per leggere nella nostra vita, vedremmo la presenza della divina benedizione e anche la sua assenza. La sua presenza รจ luce.
Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che i cristiani desiderino guarire dalla loro cecitร .
