Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 4 Marzo 2022

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VENERDÌ 04 MARZO – DOPO LE SACRE CENERI  [C]

E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno.

Osserviamo la divina sapienza di Gesù che sempre lo rende capace di trovare quella giusta risposta da dare a quanti lo interrogano. Lui non tradisce la verità, non la modifica, non la trasforma. Però neanche la può dire nella sua purezza e santità. Gli animi però vanno acquietati. Lasciare un animo non acquietato è trasformare la sua bocca in una Geenna dalla quale viene fuori ogni falsità e menzogna su Gesù Signore. Ora a Cristo non serve né la menzogna, né la calunnia, né la falsità e neanche le dicerie. È questo il motivo per cui Lui deve rispondere dalla più alta sapienza dello Spirito Santo. Gesù conosce tutta la potenza di distruzione che vi è nella parola cattiva e maligna degli uomini. Ecco cosa ci insegnano sulla parola sia il Siracide che l’Apostolo Giacomo: “ Maledici il calunniatore e l’uomo che è bugiardo, perché hanno rovinato molti che stavano in pace. Le dicerie di una terza persona hanno sconvolto molti, li hanno scacciati di nazione in nazione; hanno demolito città fortificate e rovinato casati potenti.

Le dicerie di una terza persona hanno fatto ripudiare donne forti, privandole del frutto delle loro fatiche. Chi a esse presta attenzione certo non troverà pace, non vivrà tranquillo nella sua dimora. Un colpo di frusta produce lividure, ma un colpo di lingua rompe le ossa. Molti sono caduti a fil di spada, ma non quanti sono periti per colpa della lingua. Beato chi è al riparo da essa, chi non è esposto al suo furore, chi non ha trascinato il suo giogo e non è stato legato con le sue catene. Il suo giogo è un giogo di ferro; le sue catene sono catene di bronzo. Spaventosa è la morte che la lingua procura, al confronto è preferibile il regno dei morti. Essa non ha potere sugli uomini pii, questi non bruceranno alla sua fiamma. Quanti abbandonano il Signore in essa cadranno, fra costoro divamperà senza spegnersi mai. Si avventerà contro di loro come un leone e come una pantera ne farà scempio. Ecco, recingi pure la tua proprietà con siepe spinosa, e sulla tua bocca fa’ porta e catenaccio. Metti sotto chiave l’argento e l’oro, ma per le tue parole fa’ bilancia e peso. Sta’ attento a non scivolare a causa della lingua, per non cadere di fronte a chi ti insidia (Si 28,13-26).

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Fratelli miei, non siate in molti a fare da maestri, sapendo che riceveremo un giudizio più severo: tutti infatti pecchiamo in molte cose. Se uno non pecca nel parlare, costui è un uomo perfetto, capace di tenere a freno anche tutto il corpo. Se mettiamo il morso in bocca ai cavalli perché ci obbediscano, possiamo dirigere anche tutto il loro corpo. Ecco, anche le navi, benché siano così grandi e spinte da venti gagliardi, con un piccolissimo timone vengono guidate là dove vuole il pilota.

Così anche la lingua: è un membro piccolo ma può vantarsi di grandi cose. Ecco: un piccolo fuoco può incendiare una grande foresta! Anche la lingua è un fuoco, il mondo del male! La lingua è inserita nelle nostre membra, contagia tutto il corpo e incendia tutta la nostra vita, traendo la sua fiamma dalla Geènna. Infatti ogni sorta di bestie e di uccelli, di rettili e di esseri marini sono domati e sono stati domati dall’uomo, ma la lingua nessuno la può domare: è un male ribelle, è piena di veleno mortale. Con essa benediciamo il Signore e Padre e con essa malediciamo gli uomini fatti a somiglianza di Dio. Dalla stessa bocca escono benedizione e maledizione. Non dev’essere così, fratelli miei! La sorgente può forse far sgorgare dallo stesso getto acqua dolce e amara? Può forse, miei fratelli, un albero di fichi produrre olive o una vite produrre fichi? Così una sorgente salata non può produrre acqua dolce (Gc 3,1-12).

LEGGIAMO IL TESTO DI Mt 9,14-15

Oggi questa sapienza e questa intelligenza nello Spirito Santo mancano ai discepoli di Gesù. Da cosa ce ne accorgiamo? Che saggezza, intelligenza, scienza dello Spirito Santo mancano ai discepoli di Gesù lo si evince dalle parole che essi dicono. Essi proferiscono parole, ma non misurano i frutti che le loro parole producono nella storia. Un esempio è sufficiente per confermare che molti cristiani sono privi dello Spirito Santo.

Se noi diciamo che tutte le religioni sono vie di salvezza, noi altro non facciamo che dichiarare Cristo Gesù uguale ad ogni altro uomo. Ora Cristo Gesù è il Creatore e il Salvatore di ogni uomo. Diciamo anche che la Chiesa non serve perché l’uomo giunga alla conoscenza della verità. Se Cristo non serve e la Chiesa non serve a che serve il cristiano? A nulla. Può abbandonare la sua religione e percorrere altre vie altrettanto buone.

Se Cristo Gesù avesse detto che Lui è venuto ad insegnare la purissima verità del Padre e avesse dichiarato inutile un digiuno non vissuto dall’obbedienza alla Parola del Signore, avrebbe scatenato una guerra contro di Lui. Invece Lui, pieno di Spirito Santo e di grazia, dona una parola di grande sapienza, gli animi si acquietano e Lui può continuare nel suo insegnamento. Se non è necessario asserire la verità, perché ininfluente alla missione, essa mai va affermata. Se invece la verità appartiene alla missione allora essa va affermata con decisione nello Spirito Santo. La Madre di Gesù venga e ci insegni la grande sapienza.