Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 30 Aprile 2022

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SABATO 30 APRILE – SECONDA SETTIMANA DI PASQUA [C]

Dopo aver remato per circa tre o quattro miglia, videro Gesù che camminava sul mare e si avvicinava alla barca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: «Sono io, non abbiate paura!». Allora vollero prenderlo sulla barca, e subito la barca toccò la riva alla quale erano diretti.

Mai nella Scrittura Santa un solo uomo ha camminato sulle acque. Neanche il Signore cammina sulle acque. Lui cammina sulle ali del vento: “Benedici il Signore, anima mia! Sei tanto grande, Signore, mio Dio! Sei rivestito di maestà e di splendore, avvolto di luce come di un manto, tu che distendi i cieli come una tenda, costruisci sulle acque le tue alte dimore, fai delle nubi il tuo carro, cammini sulle ali del vento, fai dei venti i tuoi messaggeri e dei fulmini i tuoi ministri (Sal 104,1-4). In Giobbe invece Dio si rivela come colui che passeggia negli abissi del mare: “Da quando vivi, hai mai comandato al mattino e assegnato il posto all’aurora, perché afferri la terra per i lembi e ne scuota via i malvagi, ed essa prenda forma come creta premuta da sigillo e si tinga come un vestito, e sia negata ai malvagi la loro luce e sia spezzato il braccio che si alza a colpire? Sei mai giunto alle sorgenti del mare e nel fondo dell’abisso hai tu passeggiato? Ti sono state svelate le porte della morte e hai visto le porte dell’ombra tenebrosa? Hai tu considerato quanto si estende la terra? Dillo, se sai tutto questo! (Gb 38,12-18).  Camminando sulle acque, Gesù si rivela più grande di tutti coloro che lo hanno preceduto. Anzi manifesta di compiere ciò che neanche Dio ha mai fatto. La rivelazione è altissima. I discepoli devono sapere chi è Colui che cammina con loro. Ogni miracolo che Gesù compie dinanzi ai suoi discepoli, rivela un atomo della sua verità.

Ora è cosa giusta che noi ci chiediamo: Qual è la conoscenza che oggi noi abbiamo di Gesù Signore? A stento oggi si crede nella sua divinità. Noi stiamo agendo con modalità contrarie a quelle di Gesù Signore. Mentre Lui ogni giorno rivela un atomo della sua verità divina e anche umana e ogni miracolo manifesta una particolare, speciale verità, noi invece togliamo ogni giorno un pezzo della sua verità non solo della verità umana ma anche della verità divina. Oggi più che mai urge che la Chiesa, nei suoi pastori e nei suoi fedeli, si ponga questa verità: Chi è Gesù per me? Questa risposta va trovata nello Spirito Santo che ha la missione di condurre il corpo di Cristo a tutta la verità. Nessuno dovrà ritenere esaustive le risposte di ieri. Erano di ieri. Il mistero non si chiude nel passato, perché lo Spirito Santo non si chiude nella mente di un uomo, sia esso un grande Padre, un grande Teologo, un grande Saggio, un grande Pensatore, un grande Scrittore, un grande Asceta, un grande Mistico. Il Nuovo Testamento ci attesta che Paolo non basta, non basta Giacomo, non basta Pietro, non bastano i Vangeli, non basta l’Apocalisse, non basta la Lettera agli Ebrei, non basta nessun altro scritto.

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Lo Spirito Santo non è prigioniero di Paolo, di Marco, Matteo, Luca, Giovanni, Pietro, Giacomo, Giuda. Egli è la libertà e ad ognuno dona una scintilla della verità di Cristo Gesù. È mettendo insieme tutte le scintille da Lui offerte che si può intravedere la bellezza della Persona del Signore e della sua missione. Imprigionare Cristo in un autore, un’epoca, un tempo, una filosofia, un pensiero, un’immagine, è impoverire il mistero che è infinito ed eterno. Nessuno oggi vuole pensare che è in Cristo la verità di Dio e dell’uomo, delle cose della terra e del cielo, del tempo e dell’eternità, del presente e del futuro. Una sola luce errata che si dona su Cristo, si riflette come errore su tutto il mistero. Ma anche bloccare Cristo al passato significa bloccare tutto il mistero al passato, anche la comprensione di Dio e dell’uomo viene bloccata al passato. Come Cristo Gesù non si imprigiona in un solo miracolo, in una sola opera, in una sola parola, ma aggiunge miracolo a miracolo, opera ad opera, parola a parola, così oggi la Chiesa se vuole rendere credibile se stessa, deve anche essa aggiungere miracolo a miracolo, opera ad opera, parola a parola, mai però dalla sua volontà, ma sempre come purissima obbedienza allo Spirito Santo. Se non c’è obbedienza allo Spirito, mai si edificherà il corpo di Cristo e mai lo si renderà credibile nella sua purissima verità divina e umana. Rendere credibile il corpo di Cristo è il solo miracolo a noi chiesto. Ma questo è frutto del miracolo che è l’obbedienza allo Spirito.

LEGGIAMO IL TESTO DI Gv 6,16-21

Come la verità del Padre è nella verità di Cristo, così la verità di Cristo deve essere nella verità della Chiesa. Come Cristo ogni giorno aggiungeva verità alla sua verità, così la Chiesa deve aggiungere verità alla sua verità. Oggi invece ci stiamo incamminando in un percorso inverso: ognuno lotta per togliere verità purissima a Cristo Gesù, ignorando che ogni verità che si toglie a Cristo e una verità che si toglie alla Chiesa. Chi oscura la verità di Cristo non è solo la verità di Cristo che oscura. Oscura la verità della Chiesa e anche la sua verità che è dalla verità di Cristo e della Chiesa. Mai prima si era assistito ad un processo di così universale distruzione di Cristo e della Chiesa. La Vergine Maria interceda per la Chiesa del Figlio suo. La custodisca dalla sua distruzione.

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