Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 3 Novembre 2022

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GIOVEDÌ 03 NOVEMBRE – TRENTUNESIMA SETTIMANA T. O . [C]

Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione.

Farisei e scribi non conoscono il cuore di Dio. Eppure il Signore lo aveva rivelato per mezzo dei suo Santi Profeti. Basta leggere qualche brano del profeta Osea, il primo che rivela questo grandissimo amore, e si conoscerà quanto divino, eterno, grande, immenso è l’amore del nostro Dio per il suo popolo e per l’intera umanità: “Quando Israele era fanciullo, io l’ho amato e dall’Egitto ho chiamato mio figlio. Ma più li chiamavo, più si allontanavano da me; immolavano vittime ai Baal, agli idoli bruciavano incensi. A Èfraim io insegnavo a camminare tenendolo per mano, ma essi non compresero che avevo cura di loro. Io li traevo con legami di bontà, con vincoli d’amore, ero per loro come chi solleva un bimbo alla sua guancia, mi chinavo su di lui per dargli da mangiare.

Non ritornerà al paese d’Egitto, ma Assur sarà il suo re, perché non hanno voluto convertirsi. La spada farà strage nelle loro città, spaccherà la spranga di difesa, l’annienterà al di là dei loro progetti. Il mio popolo è duro a convertirsi: chiamato a guardare in alto, nessuno sa sollevare lo sguardo. Come potrei abbandonarti, Èfraim, come consegnarti ad altri, Israele? Come potrei trattarti al pari di Adma, ridurti allo stato di Seboìm? Il mio cuore si commuove dentro di me, il mio intimo freme di compassione.

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Non darò sfogo all’ardore della mia ira, non tornerò a distruggere Èfraim, perché sono Dio e non uomo; sono il Santo in mezzo a te e non verrò da te nella mia ira. Seguiranno il Signore ed egli ruggirà come un leone: quando ruggirà, accorreranno i suoi figli dall’occidente, accorreranno come uccelli dall’Egitto, come colombe dall’Assiria e li farò abitare nelle loro case. Oracolo del Signore (Os 11,1-15).

L’amore di Cristo Gesù per ogni uomo è attinto perennemente nel cuore del Padre. Chi vuole conoscere le profondità del cuore di Cristo deve conoscere le profondità del cuore del Padre. Se non si conoscono le profondità del cuore del Padre a noi rivelate nelle Scritture Profetiche, mai si potranno conoscere le profondità del cuore di Gesù Signore. Ecco ancora come il Libro della Sapienza rivela il grande amore del Padre verso ogni uomo: “Prevalere con la forza ti è sempre possibile; chi si opporrà alla potenza del tuo braccio? Tutto il mondo, infatti, davanti a te è come polvere sulla bilancia, come una stilla di rugiada mattutina caduta sulla terra. Hai compassione di tutti, perché tutto puoi, chiudi gli occhi sui peccati degli uomini, aspettando il loro pentimento.

Tu infatti ami tutte le cose che esistono e non provi disgusto per nessuna delle cose che hai creato; se avessi odiato qualcosa, non l’avresti neppure formata. Come potrebbe sussistere una cosa, se tu non l’avessi voluta? Potrebbe conservarsi ciò che da te non fu chiamato all’esistenza? Tu sei indulgente con tutte le cose, perché sono tue, Signore, amante della vita. Poiché il tuo spirito incorruttibile è in tutte le cose. Per questo tu correggi a poco a poco quelli che sbagliano e li ammonisci ricordando loro in che cosa hanno peccato, perché, messa da parte ogni malizia, credano in te, Signore (Sap 11,21-12,2).

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Dinanzi alla grandezza di questo amore nessuno dovrà meravigliarsi dell’amore di Cristo Gesù per i peccatori. Lui è il cuore del Padre sulla nostra terra. È il cuore attraverso il quale il Padre vuole amare ogni uomo di un amore di redenzione, salvezza, giustificazione, vera nuova creazione. Il Padre vuole figli che amino con lo stesso cuore di Cristo Gesù, se vogliono amare ogni uomo con il suo cuore.

LEGGIAMO IL TESTO DI Lc 15,1-10

Si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». Ed egli disse loro questa parabola: «Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova? Quando l’ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli amici e i vicini, e dice loro: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta”.

Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione. Oppure, quale donna, se ha dieci monete e ne perde una, non accende la lampada e spazza la casa e cerca accuratamente finché non la trova? E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, e dice: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la moneta che avevo perduto”. Così, io vi dico, vi è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte».

Come la pecora è del pastore, così ogni uomo è di Dio. È sua creatura. Ma anche ogni uomo è di Cristo Gesù. È per creazione ed anche per redenzione. Senza l’uomo Cristo Gesù manca della purezza e pienezza di verità del suo corpo. Senza l’uomo il corpo di Cristo è come incompiuto. È questo oggi il nostro grande peccato. Lasciamo incompiuto il corpo di Cristo, avendo noi dichiarato che il battesimo non è necessario per avere la salvezza e non lavorando più per la diffusione del Vangelo nel mondo.

Avendo privato Cristo della sua verità, anche noi ci siamo privati della nostra verità.  Ci consumiamo, ma per la falsità e la menzogna, divenendo noi stessi menzogna e falsità. Cristo e il Padre sono un solo cuore. Cristo e il cristiano son chiamati ad essere un solo cuore. Potranno essere un solo cuore, se saranno un solo corpo. La Madre di Dio ci venga in aiuto.

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