ยซSe uno viene a me e non mi ama piรน di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non puรฒ essere mio discepolo. Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non puรฒ essere mio discepolo.
Gesรน detta le regole del vero discepolato. โSe uno viene a me e non mi ama piรน di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non puรฒ essere mio discepoloโ. Questa Parola di Gesรน si puรฒ tradurre con questa proposizione: โTu, uomo, tu, donna, vuoi venire dietro a Me? Devi fare della mia Parola la tua unica e sola Leggeโ. Le altre parole vengono dopo, o non vengono affatto. Possiamo anche dire: padre, madre, moglie, figli, fratelli, sorelle, la propria vita vanno amati secondo la mia Parola, dalla mia Parola. Tutto ciรฒ che contrasta o pone in secondo piano la Parola, va cancellato dalla mente e dal cuore. A volte la Parola di Gesรน comanda anche il totale distacco dal padre e dalla madre e anche dalla propria vita perchรฉ chiamati per la missione evangelizzatrice. Si lascia tutto per obbedire a Cristo Gesรน. Gesรน dodicenne non disse alla Madre: โPerchรฉ mi cercavate? Non sapevate che io debbo fare la volontร del Padre mio?โ. Dinanzi alla volontร di Dio per Gesรน non ci sono volontร umane. Cosรฌ deve essere per il discepolo di Gesรน.
La croce del cristiano รจ una sola: obbedire al Vangelo e nellโobbedienza al Vangelo obbedire alla Parola del Padre, alla grazia e ai carismi dello Spirito Santo, alla nuova conformazione a Cristo che viene da ogni sacramento. Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non puรฒ essere mio discepolo. Non si รจ discepoli di Gesรน solo per sacramenti ricevuti, cosรฌ come non si va nel regno dei cieli perchรฉ riceviamo i sacramenti. Si รจ discepoli di Gesรน perchรฉ camminando dietro Gesรน, siamo in perenne obbedienza alla volontร di Dio e alla mozione dello Spirito Santo. Cristo รจ lโObbediente fino alla morte di croce al Padre e allo Spirito, รจ il Discepolo del Padre e dello Spirito. Il cristiano deve camminare dietro di Cristo, essere obbediente al suo Vangelo, al Padre e allo Spirito Santo. Cosรฌ diviene discepolo di Cristo, che ne fa un discepolo del Padre e dello Spirito Santo. Regola eterna.
Il buon futuro รจ sempre frutto di un presente vissuto nella saggezza e nellโintelligenza dello Spirito Santo. Un presente vissuto da stolti produce un futuro stolto. Oggi vi รจ molta stoltezza nel presente. Sarร stolto anche il futuro. Un presente vissuto nei vizi non puรฒ creare il futuro frutto delle virtรน. Pensarlo รจ solo insipienza e stoltezza. Si vive il presente nelle virtรน e anche il futuro sarร vissuto nelle virtรน. Un tempo si diceva: talis vita, finis ita. โChi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine?โ. Si vuole costruire una torre. Quanto denaro si possiede? Quanti mezzi si hanno a disposizione? Quanti uomini? Se il denaro รจ insufficiente, i mezzi scarsi, gli operai neanche sono disponibili, sarebbe da stolti iniziare la costruzione. Non si inizia un lavoro per lasciarlo iniziato o solo a metร . Il lavoro si inizia e si porta a compimento. Sapienza perfetta.
Perchรฉ si deve valutare ogni cosa prima di iniziare? โPer evitare che, se getta le fondamenta e non รจ in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderloโ. La derisione รจ causata dalla sua stoltezza. Solo da essa. Sappiamo che Gesรน veniva spesso deriso, ma non perchรฉ avesse agito con stoltezza, ma per somma e divina sapienza. La somma e divina sapienza รจ stoltezza per la stoltezza. Mentre per la stoltezza, la stoltezza รจ sapienza. Per lo stolto iniziare e non finire รจ indifferente. Infatti gli stolti iniziano e mai portano qualcosa a compimento. Per il saggio invece iniziare รจ finire. Il saggio inizia bene e finisce bene, anzi inizia bene e finisce nel meglio e nellโottimo. Quando il lavoro รจ fatto male, la derisione รจ frutto della nostra stoltezza. Quando invece lโopera รจ ben fatta secondo Dio, allora tutto il mondo puรฒ anche deriderci e disprezzarci, ma la sua derisione รจ frutto solo della stoltezza.
LEGGIAMO IL TESTO DI Lc 14,25-33
Una folla numerosa andava con lui. Egli si voltรฒ e disse loro: ยซSe uno viene a me e non mi ama piรน di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non puรฒ essere mio discepolo. Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non puรฒ essere mio discepolo. Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non รจ in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: โCostui ha iniziato a costruire, ma non รจ stato capace di finire il lavoroโ. Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se puรฒ affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre lโaltro รจ ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace. Cosรฌ chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non puรฒ essere mio discepolo.
Viene ora rivelato il motivo, la causa della derisione: โCostui ha iniziato a costruire, ma non รจ stato capace di finire il lavoroโ. Urge operare una chiara netta distinzione tra impossibilitร antecedenti e impossibilitร susseguenti. Le impossibilitร antecedenti sono quelle verificabili e constatabili prima di iniziare unโopera, un cammino. Se queste impossibilitร non sono superabili per natura e per altro motivo di ordine antropologico o storico o di altro genere, lโopera non deve essere iniziata e nemmeno il cammino intrapreso. Essa mai potrร riuscire.ย Mancano le reali possibilitร . Non si puรฒ edificare una casa senza operai o anche senza materiale o senza unโottima copertura economica. Le impossibilitร antecedenti vanno seriamente esaminate, valutate, pesate.
Se esse non possono essere eliminate, il non iniziare รจ obbligo. Esaminate le impossibilitร antecedenti e tolte le cause che le ponevano in essere, si inizia lโopera, si intraprende un cammino. Sappiamo cosa fare e come farla.ย Anche in questo caso dobbiamo operare una seconda sottile distinzione. Essa rivela la nostra vera responsabilitร . La sottile distinzione da operare รจ la seguente: si devono conoscere le impossibilitร per cause a noi non dovute. Si devono separare dalle impossibilitร per cause da noi poste in essere. Delle prime non si รจ responsabili. Non sono da noi. Vengono dal di fuori di noi. Ma ancora non siamo liberati dalla totale e piena responsabilitร . Di queste impossibilitร che vengono fuori da noi, a noi spetta la responsabilitร di trovare una via di sapienza, intelligenza, consiglio nello Spirito Santo al fine di trasformarle in possibilitร .
Ora Gesรน dona la regola ai suoi discepoli, se vogliono perseverare sino alla fine. Non si รจ discepoli per un giorno e neanche per un anno. Si รจ discepoli dallโinizio alla fine, perseverando ogni giorno nel cammino dietro Gesรน. โCosรฌ chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non puรฒ essere mio discepoloโ. Queste parole di Gesรน necessariamente dovranno essere lette con tanta sapienza di Spirito Santo. Il rischio di alterarle รจ altissimo. Prima di ogni cosa discepolo รจ lโApostolo, colui che il Signore manderร nel mondo a predicare il Vangelo ad ogni creatura. LโApostolo deve essere libero da ogni legame con la realtร di questo mondo. Deve essere libero in tutto. Libero dalle cose, dal padre, dalla madre, dai fratelli, dalla sorella, dalla moglie. Niente dovrร ostacolare in lui lโannunzio del Vangelo. San Paolo propone questa libertร anche per chi vuole dedicarsi al regno con tutto se stesso.
Se il discepolo รจ ogni battezzato, la sua libertร deve essere prima di tutto del cuore, della mente, dello spirito. A nulla deve attaccare il cuore. Poi รจ chiamato a mettere a frutto ogni talento ricevuto, ma per il bene di ogni uomo. Come i beni spirituali sono stati dati per lโutilitร comune, cosรฌ anche i beni materiali vengono dati per lโutilitร comune. Essi vanno messi a frutto e usati per il bene di tutti. Questa รจ vera rinuncia. Se invece il cuore si attacca ai beni della terra, รจ finita. Diviene impossibile essere veri discepoli di Gesรน. I beni aggrediscono il cuore e lo rendono prigioniero. La Madre di Gesรน ci insegni come si offre a Dio tutta intera la nostra vita.
Nota: Questo commento al Vangelo รจ gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuitร .



