Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 27 Novembre 2022

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27 NOVEMBRE – PRIMA DOMENICA DI AVVENTO  [A]

Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo.

Quando verrà il Figlio dell’uomo o per giudicare la storia o per la nostra personale morte o per il giudizio finale, nel giorno della sua Parusia? Nessuno lo sa. L’ora della propria morte nessuno la conosce. Essa può venire in ogni istante, in ogni luogo, in ogni condizione. Può venire se siamo sani e se siamo ammalati, se siamo ricchi e se siamo poveri, se siamo da soli o se siamo in compagnia, durante il giorno o durante la notte, mentre lavoriamo o mentre siamo in ferie, se siamo in Chiesa a celebrare il culto del Signore e se siamo fuori lungo la strada.

Non c’è un solo posto al mondo dove la morte non possa raggiungerci. Per essa non ci sono tempi di riposo. Essa lavora sempre: di notte e di giorno, d’estate e d’inverno, in autunno e in primavera. Essendo il nostro respiro concesso a noi in prestito, senza alcun contratto, la morte se lo può prendere quando essa vuole. È questo il mistero della nostra vita.

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Conoscendo il mistero della morte, Gesù ci mette in guardia.  Vuole che non ci distraiamo. Se Lui viene e ci trova nella disobbedienza alla sua Parola, non potrà portarci con Lui nelle sue dimore eterne e noi saremo esclusi per l’eternità dall’abitare con Lui nel suo regno di luce e di pace eterna. Perché questo non accada, ad ognuno di noi viene chiesto di abitare sempre nella sua Parola, di vivere obbedendo ad ogni comando. A noi non è concesso neanche un attimo di distrazione.

La vigilanza dovrà essere ininterrotta. Ma come si vigila per non cadere nelle trappole della tentazione? La modalità è la stessa che fu di Cristo Gesù. Conoscere tutta la volontà di Dio secondo tutta la purissima verità dello Spirito Santo e secondo questa duplice conoscenza rispondere a Satana e a quanti vogliono indurci ad abbandonare la purissima volontà di Dio sulla nostra vita. La tentazione può venire da chiunque. Ecco una tentazione fatta agli Apostoli ed ecco la loro immediata risposta: “In quei giorni, aumentando il numero dei discepoli, quelli di lingua greca mormorarono contro quelli di lingua ebraica perché, nell’assistenza quotidiana, venivano trascurate le loro vedove.

Allora i Dodici convocarono il gruppo dei discepoli e dissero: «Non è giusto che noi lasciamo da parte la parola di Dio per servire alle mense. Dunque, fratelli, cercate fra voi sette uomini di buona reputazione, pieni di Spirito e di sapienza, ai quali affideremo questo incarico. Noi, invece, ci dedicheremo alla preghiera e al servizio della Parola». Piacque questa proposta a tutto il gruppo e scelsero Stefano, uomo pieno di fede e di Spirito Santo, Filippo, Pròcoro, Nicànore, Timone, Parmenàs e Nicola, un prosèlito di Antiòchia. Li presentarono agli apostoli e, dopo aver pregato, imposero loro le mani (At 6,1-16).

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Ecco una sottile tentazione fatta all’Apostolo Paolo: “Ripartiti il giorno seguente, giungemmo a Cesarèa; entrati nella casa di Filippo l’evangelista, che era uno dei Sette, restammo presso di lui. Egli aveva quattro figlie nubili, che avevano il dono della profezia. Eravamo qui da alcuni giorni, quando scese dalla Giudea un profeta di nome Àgabo. Egli venne da noi e, presa la cintura di Paolo, si legò i piedi e le mani e disse: «Questo dice lo Spirito Santo: l’uomo al quale appartiene questa cintura, i Giudei a Gerusalemme lo legheranno così e lo consegneranno nelle mani dei pagani».

All’udire queste cose, noi e quelli del luogo pregavamo Paolo di non salire a Gerusalemme. Allora Paolo rispose: «Perché fate così, continuando a piangere e a spezzarmi il cuore? Io sono pronto non soltanto a essere legato, ma anche a morire a Gerusalemme per il nome del Signore Gesù». E poiché non si lasciava persuadere, smettemmo di insistere dicendo: «Sia fatta la volontà del Signore!» (At 21,8-14). Satana si serve di tutti per sottrarci sia all’obbedienza a Cristo e sia all’obbedienza allo Spirito.

LEGGIAMO IL TESTO DI Mt 24,37-44

Chi vuole attendere Cristo Gesù ed entrare con Lui nella sua gloria eterna, deve attentamente vigilare affinché non cada in nessuna tentazione. Per questo gli occorre tutta la scienza per conoscere la Parola del Signore e la volontà dello Spirito Santo sulla sua vita. Oggi Satana ci ha fatti tutti schiavi della sua falsità. Come è riuscito? Facendoci sostituire il pensiero di Dio, di Cristo Gesù, dello Spirito Santo con il pensiero dell’uomo.

Avendo privato la nostra fede del dato oggettivo,  dato che viene da Dio, ci ha resi tutti suoi schiavi, schiavi della sua falsità e della sua menzogna. La Madre di Dio venga in nostro aiuto. Ci liberi da questa schiavitù di Satana che sta riducendo a menzogna tutto il dato rivelato della fede.

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