Prendendo la parola, Gesรน disse loro: ยซCredete che quei Galilei fossero piรน peccatori di tutti i Galilei, per aver subรฌto tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo.
Al tempo di Gesรน era facile assistere a qualche sommossa contro la potenza occupante dei Romani. Cโera sempre qualche esaltato che incitava alle armi e alla rivolta contro di essi.ย Queste sommosse finivano tutte nel sangue. I soldati di Roma non tolleravano nessuna rivolta armata contro lโImpero. La loro mano era assai pesante. Nessuna tolleranza. In occasione di una festa, mentre si offrivano i sacrifici al tempio, ci fu una rivolta finita, come tutte le altre, nel sangue. Questa rivolta era stata orchestrata da alcuni della Galilea. Questo episodio viene riferito a Gesรน. Si attendeva da Lui una parola di giustificazione dellโoperato dei Galilei e unโaltra di biasimo contro โla prepotenza e lโarroganza romanaโ.
Gesรน non dona una risposta politica. Non spetta a Lui dare di queste risposte. Ne dona invece una morale, etica, di veritร secondo Dio. Quei Galilei uccisi da Pilato a motivo della loro stoltezza ed insipienza โ evangelicamente parlando ogni rivolta contro chi esercita il potere รจ atto di stoltezza, insipienza, atto di non veritร e di non fede โ non sono piรน peccatori degli altri Galilei per avere subito tale sorte. Il peccato non si misura dallโesito cruento del risultato dei gesti posti in essere. Il peccato รจ trasgressione della Legge di Dio e la Legge puรฒ essere trasgredita anche nel segreto, senza che nessuno veda. Ma non perchรฉ nessuno ha visto e le conseguenze non siano immediate si รจ meno peccatori.
Il Qoelet insegna che la sentenza dovuta ai nostri peccati non sempre รจ immediata. ย ร questa una veritร che dobbiamo tenere fissa nel cuore: i frutti visibili del peccato degli altri non ci abilitano a dichiarare noi innocenti, o gli altri piรน peccatori di noi solo perchรฉ il nostro peccato per il momento รจ senza frutti eclatanti. Il peccato genera sempre la morte: o morte fisica o morte morale, o fisica e morale insieme. A volte la morte รจ imminente, altre volte รจ assai lenta. Il frutto perรฒ segue sempre. ย Il peccato รจ peccato indipendentemente dai suoi frutti evidenti. Il peccato produce sempre un frutto di morte. La morte รจ il salario che ognuno deve pagare per il suo peccato. Per il peccato cโรจ un solo rimedio: la conversione, il ritorno nella Legge del Signore. La vita รจ nella conversione. La conversione รจ alla Legge di Dio. Nella Legge di Dio si deve sempre vivere, se vogliamo evitare di pagare il nostro salario al peccato con la morte nostra e degli altri. ร veritร universale ed eterna.
Ci sono anche casi provocati indirettamente dallโuomo: da ciรฒ che lui fa, come lo fa, perchรฉ lo fa. Tante catastrofi che noi diciamo naturali hanno sempre una responsabilitร indiretta e sovente anche diretta dellโuomo, a motivo della stoltezza, o poca sapienza con la quale fa le cose. Dietro ogni catastrofe naturale quasi sempre cโรจ un atto di insipienza, di poca saggezza dellโuomo. Questo atto puรฒ essere personale o di altri. Nellโagire ognuno รจ sempre obbligato a mettere la piรน grande saggezza. Ma anche la saggezza viene dal Signore, viene dalla nostra preghiera rivolta a Lui perchรฉ ci dia la sapienza di governare bene la nostra vita. A Gerusalemme crolla la torre di Siloe e diciotto persone incorrono nella morte. Cosa pensava la mentalitร comune del tempo? Poichรฉ la torre รจ caduta sopra di loro, quelle persone sono colpevoli. Sono nel peccato. Sono nella colpa. Per questo la torre รจ caduta su di esse, uccidendole.
Viene ribadita la stessa veritร di prima. La salvezza non รจ nel nascondimento del peccato e neanche nel ritenere gli altri piรน peccatori di noi. Che uno beva un litro di veleno di cobra o soltanto quanto ne contiene un solo morso รจ la stessa cosa: la morte. Come ci si sottrae alla morte? Con la conversione. La conversione รจ nella Legge del Signore. Senza la conversione periremo tutti allo stesso modo. Nessuno si faccia illusioni. Nessuno cerchi vie alternative a questa veritร . Non ne esistono. Nessuno pensi di poter aggirare la via della conversione. Chi vuole vivere deve convertirsi. Dove non cโรจ conversione cโรจ solo morte: fisica, spirituale, economica, politica, finanziaria, sociale, civile, religiosa.
LEGGIAMO IL TESTO DI Lc 13,1-9
In quello stesso tempo si presentarono alcuni a riferirgli il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesรน disse loro: ยซCredete che quei Galilei fossero piรน peccatori di tutti i Galilei, per aver subรฌto tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quelle diciotto persone, sulle quali crollรฒ la torre di Sรฌloe e le uccise, credete che fossero piรน colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modoยป. Diceva anche questa parabola: ยซUn tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovรฒ. Allora disse al vignaiolo: โEcco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su questโalbero, ma non ne trovo. Taglialo dunque! Perchรฉ deve sfruttare il terreno?โ. Ma quello gli rispose: โPadrone, lascialo ancora questโanno, finchรฉ gli avrรฒ zappato attorno e avrรฒ messo il concime. Vedremo se porterร frutti per lโavvenire; se no, lo taglieraiโยป.
Ora Gesรน ci insegna come possiamo sottrarci al salario della morte e chi puรฒ e deve aiutarci perchรฉ possiamo gustare i frutti della vita. Dio รจ il Creatore, il Signore. Il Signore e il Creatore vuole i frutti dalla sua creatura. I frutti sono quelli secondo lo Spirito, non secondo la carne. I frutti sono quello della piรน stretta osservanza della Legge dellโAlleanza.
Il padrone si lamenta con il vignaiolo. Da tre anni viene a cercare frutti, ma non ne trova. La sua pazienza si รจ come esaurita. Del resto cโรจ anche una giustizia da osservare. Perchรฉ questo albero di fico deve sfruttare inutilmente il terreno? Se non รจ buono, lo si tagli e al suo posto se ne metta un altro. Quello del padrone รจ un ragionamento saggio, intelligente, sensato. ร anche un ragionamento di giustizia economica. Un terreno vale se lo si sfrutta bene. Sfruttato male, il lavoro costa di piรน del ricavato e si va in fallimento. Tutte le ragioni del padrone sono perchรฉ lโalbero di fico venga tagliato. Sarebbe irrazionale lasciare che sfrutti il terreno inutilmente. ย Subentra la mediazione del vignaiolo. Questโuomo sa che lโalbero di fico non produce. Sa che รจ giusto che venga tagliato. Sa che รจ cosa buona che se ne pianti un altro. Sa tutto questo. Ma tutto questo รจ una buona ragione per tagliare lโalbero di fico?ย No. Tutto questo non รจ una buona ragione per tagliarlo. Perchรฉ? Perchรฉ il vignaiolo vuole fare qualcosa in favore dellโalbero. Cosa vuole fare? Vuole curare con piรน intensitร il fico. Gli vuole zappare attorno. Gli vuole mettere il concime. Lo vuole curare con molta piรน attenzione di come ha fatto finora.
Il tempo che il vignaiolo si prende perรฒ non รจ eterno, lunghissimo. ร appena un anno. Quanto รจ necessario per prestare le sue giuste e doverose cure. Il Padrone deve essere esigente. Deve vigilare perchรฉ ogni giustizia sia adempiuta. Il mediatore invece deve essere misericordioso, pietoso, ricco di caritร , compassione. Il mediatore รจ perรฒ pietoso, compassionevole non lasciando lโalbero di fico cosรฌ come esso รจ. ร caritatevole verso il fico se gli presta tutte le cure dovute e anche piรน di quelle dovute. Se dopo aver prestato le dovute e necessarie cure, lโalbero rimane insensibile, allora รจ cosa giusta che venga tagliato.
Come si puรฒ constatare qui si entra in una regola pastorale che richiede ogni nostra attenzione. Non si puรฒ mai parlare di misericordia nei confronti degli altri in un modo solo passivo, chiedendo al Signore che conceda altro tempo per la loro conversione o ravvedimento, perchรฉ ritornino sulla retta via, abbandonando le opere del male, del peccato, del vizio. La misericordia non รจ nella sola intercessione. Questa di sicuro occorre. Ma perchรฉ sia vera intercessione รจ necessario che venga accompagnata dal nostro impegno a fare tutto ciรฒ che deve essere fatto affinchรฉ lโaltro possa produrre frutti di vera vita spirituale. Se manca il nostro impegno, il nostro lavoro, la nostra opera, la nostra quotidiana sollecitudine mai si potrร parlare di vera misericordia. La Madre di Dio ci ottenga il dono della vera misericordia verso ogni uomo.
Nota: Questo commento al Vangelo รจ gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuitร .



