Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 21 Settembre 2021

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SAN MATTEO APOSTOLO

Andando via di lร , Gesรน vide un uomo, seduto al banco delle imposte, chiamato Matteo, e gli disse: Seguimi. Ed egli si alzรฒ e lo seguรฌ.

Gesรน รจ lโ€™uomo libero. รˆ libero da ogni malformazione in cui sovente cade la stessa purezza della fede; da tutte le storture di ogni umana religiositร ; da ogni pensiero degli uomini; da tutti i loro condizionamenti, frutto di ataviche tradizioni o di storiche complessitร . รˆ libero da tutto ciรฒ che non รจ espressione purissima della volontร  del Padre suo che รจ nei cieli e che Lui conosce nella piรน assoluta pienezza di veritร  e di santitร . Gesรน passa per le strade della terra. Vede un uomo, seduto al banco delle imposte, e lo chiama: “Seguimi”. Quest’uomo, senza pensarci due volte, si alza e lo segue. Non รจ la risposta di quest’uomo che deve farci riflettere. Tutti possono rispondere alla chiamata di Gesรน. รˆ invece la chiamata di Gesรน che deve condurci ad una sana meditazione, in modo che anche noi viviamo sempre la sua stessa libertร . Il chiamato รจ un esattore delle imposte. Un nemico del popolo di Dio e quindi considerato dai farisei un nemico di Dio, un pubblicano, cioรจ un pubblico peccatore.

Ciรฒ che l’uomo giudica, condanna, disprezza, esclude dalla comunitร  dei figli di Israele, Gesรน lo chiama per farne una colonna portante del Nuovo Popolo di Dio, un suo apostolo, un missionario del suo regno. La luce della santitร  e della veritร  di Cristo Gesรน vede ogni uomo oltre la sua stessa condizione storica di falsitร  o di veritร , di giustizia o ingiustizia, di amico o di nemico del popolo di Dio e quindi di Dio stesso. La luce di Cristo Gesรน vede sempre l’uomo nella sua apertura alla trascendenza a Dio. Lo vede in una risposta che puรฒ essere sempre data al Signore. Lo vede sempre capace di salvezza, di redenzione, di santitร . Le tenebre del peccato dell’uomo invece vedono l’uomo nel suo stato attuale, nella sua condizione storica, non perรฒ cosรฌ come essa รจ vissuta dal cuore di chi la vive, bensรฌ da loro stessi circoscritta, definita e dichiarata immutabile. Immutabilmente santa. Immutabilmente peccatrice. Le tenebre del peccato fanno sempre vedere noi stessi in una santitร  giร  acquisita per sempre, mentre gli altri in un peccato anch’esso acquisito per sempre. Noi sempre santi, anche se pecchiamo. Gli altri sempre peccatori, anche se si convertono. Questa รจ la falsitร  cui giunge il peccato quando esso si radica in un cuore. Il Signore aveva giร  operato per sradicare dai cuori questi falsi pensieri, ma con pochi successi, pochi frutti.

Il giusto puรฒ divenire ingiusto. L’ingiusto puรฒ sempre convertirsi. Questa รจ la veritร  di Dio. Gesรน va ben oltre questa sublime veritร . รˆ volontร  del Padre che ogni uomo possa divenire missionario del suo regno e questo nonostante la sua attuale condizione storica. La condizione storica non conta nelle scelte di Dio. Dio sceglie secondo sapienza e intelligenza divina. A noi รจ negato gettare lo sguardo in questa eterna sapienza. Di Dio bisogna sempre fidarsi. Le sue scelte sono sempre imperscrutabili. La sua scelta richiede sempre la nostra perfetta rispondenza in giustizia, in veritร , in santitร . La scelta comporta sempre l’abbandono di ciรฒ che si รจ al fine di divenire ciรฒ che si รจ chiamati ad essere.

LEGGIAMO IL TESTO DI Mt 9,9-13

Andando via di lร , Gesรน vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: ยซSeguimiยป. Ed egli si alzรฒ e lo seguรฌ. Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesรน e con i suoi discepoli. Vedendo ciรฒ, i farisei dicevano ai suoi discepoli: ยซCome mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?ยป. Udito questo, disse: ยซNon sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: Misericordia io voglio e non sacrifici. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatoriยป.

La chiamata di Levi a seguire Gesรน รจ come se avesse squarciato un muro, una diga immensa, lunghissima e larghissima. รˆ come se avesse distrutto uno steccato invalicabile. Se Gesรน apre le porte del regno a pubblicani e peccatori – che sono come l’acqua sconfinata degli oceani, dei fiumi e del cielo, non ancora caduta sulla terra – รจ veramente la fine della nostra “purezza”. รˆ il pensiero di farisei e scribi. Questi non sono preoccupati per questi pubblicani e peccatori che siedono a mensa con Gesรน. Anche se il loro numero รจ una moltitudine, essi sono sempre pochi. รˆ come se si fosse attinta dall’immensitร  delle acque solo una brocca. Sono preoccupati per il fatto che Gesรน dichiara possibile attingere quest’acqua. La si puรฒ attingere non in parte, bensรฌ nella sua totalitร . Anzi Lui รจ proprio venuto per far sรฌ che tutta questa acqua esclusa dal regno, diventi parte essenziale dello stesso regno, costruttrice del regno, edificatrice di esso.

Solo in questi termini si puรฒ comprendere l’obiezione dei farisei ai discepoli di Gesรน: “Perchรฉ mentre noi chiudiamo le porte del regno a peccatori e a pubblicani, voi le aprite?”. Loro vedono invaso il loro lago e per questo tremano. Il loro falso regno sta per finire. Sta per essere travolto. La libertร  di Cristo Gesรน รจ ben oltre gli angusti confini del loro piccolo, piccolo, piccolo lago. La libertร  di Cristo Gesรน รจ tanto grande da accogliere nel suo regno il mondo intero. Gesรน risponde sempre con quella luce splendente e limpidissima che acceca di veritร  solo perchรฉ essa viene proferita e orientata sul volto dei suoi ascoltatori. Il medico รจ certamente per i malati, non per i sani. Questi non hanno bisogno del medico. I malati sรฌ invece che ne hanno bisogno. Se voi, farisei, curate solo i sani, รจ segno che non siete medici. Fingete di essere medici, mentre in realtร  non lo siete. Se foste medici, avreste sicuramente a cuore la sorte di tutti i malati di questa terra. Poichรฉ voi non avete a cuore la sorte dei malati, voi non siete medici. Voi semplicemente non siete per gli altri. Siete solo per voi stessi. Posto dinanzi a questa luce splendente di veritร , ognuno sa chi realmente lui รจ: medico, non medico, per sรฉ, per gli altri. Sa semplicemente se รจ, oppure non รจ.

Una veritร  รจ subito da evidenziare: Gesรน dona pieno compimento alla profezia di Osea, il profeta dell’amore sponsale di Dio in favore del suo popolo.ย  “Il vostro amore รจ come una nube del mattino, come la rugiada che all’alba svanisce. Io voglio l’amore e non il sacrificio, la conoscenza di Dio piรน degli olocausti (Cfr. Os 6,1-11). In che senso Gesรน porta a compimento l’intera profezia di Osea? In Osea Dio chiede ad ogni figlio del suo popolo che si preoccupi di una cosa sola: di praticare la giustizia verso gli uomini, che รจ a fondamento della sua Alleanza. Non รจ il sacrificio, non sono gli olocausti il fondamento dell’alleanza, bensรฌ l’amore verso il prossimo secondo la Parola, o la Legge, che il Signore ha dato loro perchรฉ fosse osservata integralmente. Il sacrificio e l’olocausto hanno un solo significato: portare l’uomo nel cuore della Legge che รจ appunto l’amore. Se uno entra nel cuore della Legge vivendo in pienezza di amore, costui non ha piรน bisogno nรฉ di “sacrifici”, nรฉ di olocausti. Per sacrificio qui si intende l’uccisione di un animale dinanzi al Signore o come sacrificio di comunione, o come sacrificio di espiazione, o addirittura come olocausto.

Il superamento di Gesรน รจ questo ed รจ anche la sua assoluta novitร : l’amore che Dio vuole che doniamo ad ogni uomo deve essere il suo stesso amore, la sua stessa compassione, la sua medesima misericordia. Da dove inizia questo amore: dall’aprire ad ogni uomo le porte del regno. Questa รจ la volontร  di Dio e a questa divina volontร  dobbiamo offrire il sacrificio del nostro cuore, della nostra mente, della nostra stessa religiositร . Di tutte queste cose: mente, cuore, religiositร  dobbiamo farne un sacrificio, un olocausto, una consumazione totale per il nostro Dio. Come si fa un sacrificio al Signore? Lasciandoci trascinare solo dal luminoso esempio dell’amore di Cristo Signore che apre le porte del regno ad ogni uomo. Chi dovesse chiudere – senza motivo – le porte del regno ad una sola persona, costui di certo non ama, anche se ogni giorno offre al Signore una miriade di sacrifici e di olocausti. Ama chi cura i malati, li aiuta a guarire, li fa testimoni e missionari del regno di Dio sulla nostra terra. La diga รจ infranta. Chi dovesse chiuderla mai potrร  dire di amare. La Madre di Gesรน ci ottenga ogni sapienza nello Spirito Santo.

Fonte |ย @MonsDiBruno

Nota: Questo commento al Vangelo รจ gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuitร .