Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 19 Settembre 2022

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LUNEDÌ 19 SETTEMBRE  – VENTICINQUESIMA SETTIMANA T. O . [C]

Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la mette sotto un letto, ma la pone su un candelabro, perché chi entra veda la luce.

Nell’Antico Testamento lampada che illumina i passi dell’uomo sulla via di una obbedienza perfetta al Signore è la sua Parola, la sua Legge: “Il comando del Signore è limpido, illumina gli occhi (Cfr. Sal 19,8-15). “Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino (Cfr. Sal 119, 105-112). Quanti avrebbero dovuto non solo ricordare, ma anche insegnare la Parola del Signore al popolo, erano i sacerdoti.

Questi però spesso erano intenti ad altre cose e quando annunciavano la Parola spesso lo facevano trasformandola in menzogna e falsità. La insegnavano anche nella parzialità. Il Signore spesso interviene e attraverso i suoi profeti denuncia questo grande tradimento della Parola operato dai ministri di essa. Sono essi i responsabili di tutti i mali del popolo. Nel Nuovo Testamento luce e sale della terra è il discepolo di Gesù. Lui deve illuminare ogni uomo con la sua luce. Il discepolo però non è luce per natura. È luce per partecipazione della luce di Cristo.

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Come Cristo Gesù è Luce dalla Luce del Padre ed è Luce rimanendo sempre nella Luce del Padre, così è il cristiano. Lui è luce dalla Luce di Cristo ed è luce nella Luce di Cristo. Se esce dalla Luce di Cristo non è più luce. Subito ritorna ad essere tenebra. Se il cristiano torna ad essere tenebra il mondo per Lui si inabissa nelle tenebre. Manca della luce visibile che è il discepolo di Gesù. Mai potrà camminare nella luce. Gli manca la luce visibile.

Perché oggi la luce del cristiano è grande tenebra? Perché ha ridotto a menzogna tutta la Parola di Cristo Gesù. Riducendo a menzogna tutta la Parola di Cristo Gesù, anche la luce è universale tenebra. In questa sua tenebra ha trascinato tutto il mistero rivelato. Tutto ora il cristiano vede da questa tenebra. Il cristiano oggi è divenuto tenebra e tenebra rimane in eterno, se non riprende la Parola di Cristo Gesù, facendola divenire pensiero del suo pensiero, desiderio dei suoi desideri, luce per la sua mente, lampada per i suoi passi, voce per il suo parlare.  Parola scritta e luce devono rimanere in eterno una cosa sola. Mai vanno separate. Se vengono separate, il cristiano cade nella grande idolatria. Adora un falso Dio, segue un falso Cristo, cammina con un falso Spirito Santo, crede in un Vangelo senza verità. Priva i divini misteri della loro più pura essenza.

LEGGIAMO IL TESTO DI Lc 8,16-18

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La nostra lampada è Cristo: nostra luce, verità, giustizia, pace, riconciliazione, salvezza, liberazione, vita eterna. È lampada non solo per i cristiani, ma per ogni uomo, per ogni figlio di Adamo. Ora se Cristo Gesù è lampada data da Dio per illuminare ogni uomo, nessuno può privare un solo uomo di questa lampada. L’uomo può anche rifiutarla, ma deve essere lui ad assumersi questa responsabilità, non noi che siamo stati mandati a dare questa lampada ad ogni uomo. Come questa lampada deve essere data ad ogni uomo? Donando loro la luce purissima del Vangelo.

Offrendo loro Cristo, verità e grazia di ogni uomo. Invitando tutti alla conversione e alla fede nel Vangelo. Chiedendo a ciascuno che si converta per avere la vita eterna. Quando il Padre dei cieli fa un dono agli uomini e chiede ad altri uomini di portare questo dono, l’uomo può rifiutarsi di portare il dono, assumendosi la responsabilità del rifiuto, ma non può recarsi presso gli uomini e offrire loro ciò per cui non è stato mandato. Se gli apostoli e i loro successori, i vescovi, sono stati mandati da Dio nel mondo con il solo dono da portare – Cristo Gesù e il suo Vangelo –, mai essi potranno presentarsi davanti agli uomini portando qualche dono della terra.

I doni della terra neanche li potranno dare, perché i doni della terra essi potranno solo riceverli e ne dovranno ricevere solo per quanto è loro necessario oggi, in questo giorno, perché domani dovrà essere sempre frutto e dono per essi della provvidenza del Padre. Se un apostolo non ha nulla di quanto appartiene alla terra, potrà mai trasformarsi in un portatore di cose della terra ai suoi fratelli? Nulla possiede e nulla potrà donare. Di tutto ha bisogno e per tutto è dipendente dagli uomini, ai quali la provvidenza del Padre lo ha affidato. Ogni apostolo e ogni successore degli Apostoli è chiamato a portare nel mondo la lampada che è Cristo Gesù e porla sul candelabro del cuore di ogni uomo. Chi non desidera essere illuminato da Cristo Gesù è lui che deve dirlo: “Non voglio essere illuminato”.

Mai un apostolo e un successore degli Apostoli potrà privare un solo uomo di questo diritto, diritto che il Signore gli ha conferito. Il dovere di portare nel mondo la lampada di Cristo Signore è dato anche ad ogni altro membro del corpo di Cristo. Ogni membro del corpo di Cristo è costituito in Cristo, per il Sacramento del Battesimo, sacerdote, re e profeta della Nuova Alleanza. Questo triplice ministero dovrà però sempre esercitarlo come corpo di Cristo e pertanto sempre nella comunione gerarchica con gli Apostoli di Cristo e con i loro successori ai quali è stato conferito il potere di vigilare perché ogni ministero ricevuto per via sacramentale possa essere sempre esercitato per l’edificazione del corpo di Cristo e mai per la sua distruzione.

La Madre di Gesù ci liberi da ogni arbitrio che rende odioso il Vangelo. Rendere odioso il Vangelo è peccato che va sempre riparato.

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