MERCOLEDร 15 GIUGNO โ UNDICESIMA SETTIMANA T. O . [C]
Dunque, quando fai lโelemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In veritร io vi dico: hanno giร ricevuto la loro ricompensa.
Ogni adoratore del vero Dio compie tante opere che sono comandate dalla Legge del Signore, Legge che รจ lโessere della natura creata ad immagine di Dio e scritta nel cuore di ogni uomo; Legge della natura che subito da Dio รจ trasformata in Legge annunciata, detta, fatta udire al suo orecchio affinchรฉ mai possa dire di non essere riuscito a interpretare la veritร della sua natura; Legge che riguarda ogni relazione dellโuomo con Dio, con se stesso, con la donna, con ogni altro essere esistente sulla terra e nellโuniverso. Ecco le prime Leggi fatte udire da Dio allโuomo: โDio disse: ยซFacciamo lโuomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza: dรฒmini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutti gli animali selvatici e su tutti i rettili che strisciano sulla terraยป.
E Dio creรฒ lโuomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creรฒ: maschio e femmina li creรฒ. ย Dio li benedisse e Dio disse loro: ยซSiate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela, dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che striscia sulla terraยปโ (Gen 1,26-28). โIl Signore Dio diede questo comando allโuomo: ยซTu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, ma dellโalbero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perchรฉ, nel giorno in cui tu ne mangerai, certamente dovrai morireยป. E il Signore Dio disse: ยซNon รจ bene che lโuomo sia solo: voglio fargli un aiuto che gli corrispondaยปโ (Gen 2,16-18). โTrascorso del tempo, Caino presentรฒ frutti del suolo come offerta al Signore, mentre Abele presentรฒ a sua volta primogeniti del suo gregge e il loro grasso. Il Signore gradรฌ Abele e la sua offerta, ma non gradรฌ Caino e la sua offerta. Caino ne fu molto irritato e il suo volto era abbattuto. Il Signore disse allora a Caino: ยซPerchรฉ sei irritato e perchรฉ รจ abbattuto il tuo volto? Se agisci bene, non dovresti forse tenerlo alto? Ma se non agisci bene, il peccato รจ accovacciato alla tua porta; verso di te รจ il suo istinto, e tu lo domineraiยปโ (Gen 4,3-7).
Il Vangelo oggi prende in esame tre relazioni che ogni uomo vive nellโarco della giornata o della settimana o dellโanno: lโelemosina, la preghiera, il digiuno. Queste tre opere possono essere vissute dallโuomo a servizio della sua vanagloria oppure a servizio della gloria di Dio. Se lโuomo li vive a servizio della sua gloria, mai potrร pensare di ricevere la gloria che viene dal Signore. Se invece vuole la gloria che viene dal Signore e che รจ gloria eterna, divina, immortale, allora tutto deve vivere nel silenzio e nel nascondimento. Lโuomo creato da Dio a sua immagine ha due scelte obbligate da compiere. La prima scelta รจ quella di obbedire alla Legge del Signore per rimanere in vita e non incorrere nella morte, morte nel tempo che potrebbe consumarsi in morte eterna, se non ritorna nellโobbedienza alla Legge che il Signore ha fatto risuonare per lui al suo orecchio, ma che prima ha scritto nel suo cuore e affidato alla sua razionalitร perchรฉ sia essa a convincere la sua volontร perchรฉ scelga di non allontanarsi mai da quanto il Signore gli ha prescritto.
La seconda scelta รจ quella di fare ogni cosa per la piรน grande gloria di Dio cosรฌ da meritare una gloria eterna da parte del suo Signore. ร evidente che se lโuomo non obbedisce alla prima Legge, quella per vivere e per non morire, mai potrร osservare la seconda legge, quella che gli comanda di fare tutto per la gloria del Signore. Chi non osserva la prima Legge รจ nella morte e chi รจ nella morte nulla potrร fare per la sua gloria eterna, perchรฉ รจ nella morte. Prima รจ necessario che ritorni in vita e poi potrร lavorare per la piรน grande gloria del Signore.
LEGGIAMO IL TESTO DI Mt 6,1-6.16-18
Gesรน non entra nel merito delle singole pratiche religiose che si vivono. Dice invece come ogni pratica religiosa va vissuta. Quanto dice per la preghiera, lโelemosina, il digiuno, vale per ogni altra relazione che quotidianamente lโuomo vive. Gesรน non dona un fine soprannaturale a tutte le opere di misericordia? Non dice che tutto viene fatto a Lui?
Ora se io lโelemosina la faccio a Cristo e il digiuno lo faccio per aiutare Cristo, cambiano necessariamente le modalitร . Non posso umiliare Cristo esaltando me stesso. LโApostolo Paolo dona questo principio: โQualsiasi cosa fate, fatela per la gloria del Signoreโ. Qualsiasi cosa. La Madre di Dio venga e ci aiuti perchรฉ da noi tutto sia fatto per la gloria del Signore.



