Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 14 Aprile 2022

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GIOVEDÌ 14 APRILE – SETTIMANA SANTA [C]

Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine.

Non solo l’amore deve essere sino alla fine, in esso si deve crescere fino al sommo della perfezione che è senza perfezione, perché la perfezione dell’amore è l’amore eterno con il quale il Padre ci ama. Gesù, essendo vero Dio e vero Figlio del Padre. ci ha amato con tutto l’amore del Padre, fino al dono di tutta la sua vita. Quando si cade dall’amore, quando non si cresce in esso, si trasforma la fede in Cristo in un complesso di riti che non danno salvezza perché la salvezza viene solo dall’amore che si fa obbedienza fino alla morte e ad una morte di croce. Ora mettiamo a confronto Gesù e un angelo della sua Chiesa.

Gesù ama fino all’annientamento di se stesso. L’angelo della sua Chiesa è caduto dall’amore. In lui l’amore viene trasformato in grande ritualità: “Egli, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio  l’essere come Dio, ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini. Dall’aspetto riconosciuto come uomo, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce. Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome, perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami: «Gesù Cristo è Signore!», a gloria di Dio Padre (Fil 2,6-11).

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All’angelo della Chiesa che è a Èfeso scrivi: “Così parla Colui che tiene le sette stelle nella sua destra e cammina in mezzo ai sette candelabri d’oro. Conosco le tue opere, la tua fatica e la tua perseveranza, per cui non puoi sopportare i cattivi. Hai messo alla prova quelli che si dicono apostoli e non lo sono, e li hai trovati bugiardi. Sei perseverante e hai molto sopportato per il mio nome, senza stancarti. Ho però da rimproverarti di avere abbandonato il tuo primo amore. Ricorda dunque da dove sei caduto, convèrtiti e compi le opere di prima. Se invece non ti convertirai, verrò da te e toglierò il tuo candelabro dal suo posto. Tuttavia hai questo di buono: tu detesti le opere dei nicolaìti, che anch’io detesto. Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese. Al vincitore darò da mangiare dall’albero della vita, che sta nel paradiso di Dio” (Ap 2,1-7). Sempre dobbiamo vigilare per non cadere dall’amore. In questa notte santissima Gesù ci ha mostrato solo come Lui ama e fin dove giungere il suo amore: sino a prendere il posto dei servi e collocare i servi al posto del padrone. Ha anche comandato ai suoi Apostoli e in loro ad ogni altro suo discepolo che vuole essere imitato in questo suo amore: “Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi”. Lui ci ha amato donando la vita per noi e anche noi dobbiamo amare donandoci la vita gli uni agli altri. Se il nostro amore non giunge a dare la vita per la salvezza dei fratelli così come ha fatto Gesù Signore, il nostro amore o non è per nulla amore, o è amore non giunto ancora alla sua perfezione. Mai la nostra perfezione è simile a quella di Cristo Gesù. Lui ci ha amato con tutto il suo amore eterno, divino e umano insieme. Il suo cuore di Dio ci ha amato con tutti il suo cuore di uomo. Noi siamo chiamati ad amare con tutto il cuore di Cristo nel nostro cuore.

LEGGIAMO IL TESTO DI Gv 13,1-15

Ora se noi siamo chiamati ad amare i fratelli con il cuore di Cristo Gesù e il cuore di Cristo diviene nostro cuore attraverso la fede nel Vangelo e il divenire suo vero corpo nel battesimo e in più nutrendo il nostro cuore nutrendoci del suo nell’Eucaristia, come noi possiamo pensare di poter amare i fratelli alla maniera di Cristo, se non si è in Cristo, se non si vive con il cuore di Cristo? Gli uni degli altri si può essere fratelli solo se viviamo con il cuore di Cristo, in obbedienza alla sua Parola. Non predicando più noi Cristo come il solo corpo nel quale è possibile divenire fratelli gli uni degli altri, condanniamo l’umanità a nutrirsi di peccato e quindi di morte. Madre di Dio, aiutaci a credere in Cristo Gesù.

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