Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 11 Ottobre 2021

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Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Ninive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione.

Le folle si accalcano attorno a Gesù. Fino a questo momento Gesù è stato occupato, impegnato a confutare i farisei che lo accusavano di essere un amico e alleato di Satana per ingannare la gente. Finita questa prima sua occupazione, si è levata dalla folla la voce della donna. Subito Gesù le ha dato la risposta della fede, la vera risposta secondo la fede. I farisei prima avevano fatto a Gesù una richiesta esplicita: “Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo”.  Volevano che Gesù facesse loro un segno inconfutabile che attestasse con ogni sicurezza la sua origine da Dio. Ora Gesù si occupa di questa loro domanda. Gesù risponde prima di tutto dicendo che “Questa generazione è una generazione malvagia”.  Perché è malvagia questa generazione? Perché si chiude alla verità della storia. Perché nega la verità della storia. Perché chiude gli occhi sull’evidenza. Perché non potendo negare l’evidenza, attribuisce questa evidenza di verità e di bene al principe delle tenebre. Perché fa di Gesù un amico ed un alleato del principe delle tenebre. Gesù, Luce eterna, Luce divina, Luce universale, Luce immortale si fa amico delle tenebre per ingannare gli uomini. Questa è la malvagità di questa generazione. A questa generazione non si può dare nessun segno. Ogni segno dato da essa è alterato, contraffatto, contraddetto, attribuito addirittura al diavolo. Quale segno le si potrà donare e che mai potrà essere attribuito al diavolo? Questo segno è uno solo: il segno di Giona.

Giona fugge lontano dal Signore perché crede nell’efficacia della Parola di Dio. Questa è capace di convertire i cuori, una volta che viene fatta risuonare. Rimane tre giorni e tre notti nel ventre di un grosso pesce e poi viene rigettato sulla piaggia. Il Signore lo chiama di nuovo e lo manda a Ninive per annunziare a questa città peccatrice la conversione. Giona fu un segno dell’amore misericordioso di Dio per la città peccatrice. Gesù sarà un segno dell’amore misericordioso di Dio per questa generazione malvagia e peccatrice. Come Ninive si convertì alla predicazione di Giona così è chiamata a convertirsi questa generazione malvagia. Cosa fa invece questa generazione malvagia? Si ostina nella sua malvagità. Giona è figura di Gesù per la sua permanenza nel ventre del pesce. Infatti come Giona rimane tre giorni nel ventre del pesce, così Gesù rimarrà tre giorni nel ventre della terra. Come Giona esce dal ventre del pesce così Gesù uscirà dal ventre della terra, dal sepolcro nel quale verrà deposto. La risurrezione è il segno incontrovertibile, superiore ad ogni altro segno, che Gesù è da Dio, che Gesù è Dio. Gesù è veramente uscito dal sepolcro. È veramente risorto ed è il Vivente per sempre, il Vivente eterno. 

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LEGGIAMO IL TESTO DI Lc 11,29-32

Mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: «Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Ninive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione. Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone. Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Ninive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona.

Ora Gesù dice la grande responsabilità di questa generazione malvagia dinanzi a Dio e alla storia, dinanzi al tempo e all’eternità. La regina del Sud venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. L’ascoltò e ne rimase stupita. Questa regina rimane come rapita dinanzi allo splendore di Salomone e di fronte alla sua sapienza. Per ascoltarlo fa una lunghissima strada. Salomone non fu saggio né intelligente per studio o per altra via umana. Lo fu invece per dono di Dio. Gesù è infinitamente e divinamente più grande di Salomone, più sapiente, più saggio. Gesù è la Sapienza e l’Intelligenza eterna. È la Sapienza dalla quale Salomone attinse la sapienza per grazia dell’Onnipotente.

Cosa fa questa generazione malvagia? Non solo non lo ascolta, lo vuole distruggere nella sua verità, nella sua sapienza, nella sua potenza, nella sua santità accusandolo di essere un amico e un complice di Satana.  Chi è Satana? Il nemico dell’uomo. La regina del Sud insorgerà contro questa generazione malvagia e la condannerà. Le griderà in faccia nel giorno del giudizio la sua incredulità che è frutto della sua malvagità e cattiveria del cuore. L’onestà e l’amore per la sapienza di questa donna straniera, che viene da lontano, accuserà questa generazione a causa del suo non amore per la sapienza e per la verità e per la cattiveria del cuore con le quali si è opposta a Gesù, calunniandolo e mentendo con ogni menzogna sul suo conto, volendo ad ogni costo la sua distruzione e la sua morte.

Anche Ninive si leverà nel giorno del giudizio e accuserà questa generazione malvagia e la condannerà, perché essa si convertì alla predicazione di Giona. Invece questa generazione malvagia si è rifiutata di ascoltare uno che è ben più grande di Giona. Non solo questa generazione non si è convertita. Impediva che la gente si convertisse accusando Gesù con ogni infamante menzogna e calunnia. C’era in questa generazione una sorda opposizione a Gesù che raggiunse il suo culmine con la crocifissione. La verità obbliga quando si incontra una persona che la porta. Il rifiuto della verità e l’impugnazione della verità conosciuta può anche divenire peccato contro lo Spirito Santo, peccato non più perdonabile né sulla terra e né nel Cielo.  Più grande è il dono e più grande diviene la nostra responsabilità dinanzi a Dio e agli uomini.  Più grande è il dono e più grandi devono essere i frutti da noi prodotti. A chi molto fu dato, molto sarà richiesto.

Una breve riflessione si impone: quando un uomo calpesta la verità, la coscienza, la storia di un solo uomo, questo è possibile perché quest’uomo ha calpestato la sua verità, la sua coscienza, la sua storia, la sua missione, la sua vocazione. Farisei e scribi calpestano la verità di Cristo Gesù perché hanno già messo sotto i piedi, stritolandola, la loro verità, la loro storia, la loro vocazione, la loro missione. È questo il martirio per la verità: confessare la verità di un uomo, della sua storia, della sua missione della sua vocazione. Ma chi può essere martire? Chi mai calpesterà la sua storia, la sua vocazione, la sua missione, il suo ministero. Un professore di teologia che calpesta la verità della teologia attesta al mondo che lui non ama la verità, non si schiera per essa, non espone la sua vita al martirio per difendere la verità della sua vocazione e della sua missione. Questo vale anche per un Vescovo e un Presbitero della Chiesa di Dio, consacrati a difendere la verità di Cristo Gesù.

Come si difende la verità di Cristo Gesù? Difendendo ognuno la sua verità, la sua missione, la sua vocazione. È questo il martirio dei cristiani: la non vendita della loro verità, della loro missione, della loro vocazione a nessun uomo, fosse anche l’uomo più grande di questo mondo, fosse anche la suprema autorità della terra, fossero anche i suoi amici più cari, fosse anche un angelo del cielo a chiedere la vendita della propria verità, missione, vocazione, ministero. Quando un ministro di Cristo Gesù calpesta la coscienza dei fratelli attesta che ha calpestato la sua coscienza. Quando disprezza la verità della storia dei suoi fratelli, attesta che ha calpestato la verità della sua storia. Quando disprezza Dio nei fratelli rivela che ha già disprezzato il Dio che abita nel suo cuore. Farisei e scribi calpestano, disprezza, offendono, calunniano Cristo Gesù perché nel loro cuore hanno già calpestato, disprezzato, offeso, calunniato già il Dio di Cristo Gesù. Ogni parola che un uomo proferisce nella storia attesta la verità o la falsità della sua storia. Ognuno produce secondo la sua natura. Una natura che disprezza Dio nel suo cuore sempre lo disprezzerà nella storia degli altri. La Vergine Maria ci preservi da ogni disprezzo della verità.  Ci aiuti a divenire martiri per Cristo e il Vangelo.

Fonte@MonsDiBruno

Nota: Questo commento al Vangelo è gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuità.