Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 10 Gennaio 2022

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LUNEDÌ 10 GENNAIO – PRIMA SETTIMANA DEL T.O. [C]

Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».

Gesù inizia la sua missione invitando ogni uomo a convertirsi e a credere nel Vangelo. Questo invito è motivato dal tempo che si è compiuto e dal regno di Dio che è vicino. Non si tratta di una conversione solamente morale, come la conversione che annunciavano gli antichi profeti. Si tratta invece di una vera conversione teologica, anzi vera conversione cristologica. Ci si deve convertire a Cristo, alla sua verità, alla sua Parola. Tutta la missione di Gesù ha questo unico e solo fine: portare ogni uomo alla conversione alla sua Persona e alla sua verità, a credere nella sua Parola. Ecco come questa verità viene rivelata dallo Spirito Santo nel Vangelo secondo Giovanni: “Il giorno dopo, la folla, rimasta dall’altra parte del mare, vide che c’era soltanto una barca e che Gesù non era salito con i suoi discepoli sulla barca, ma i suoi discepoli erano partiti da soli.

Altre barche erano giunte da Tiberìade, vicino al luogo dove avevano mangiato il pane, dopo che il Signore aveva reso grazie. Quando dunque la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?». Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo». Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato» (Gv 6,22-29).

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E ancora con parole più esplicite e chiare: “Di nuovo disse loro: «Io vado e voi mi cercherete, ma morirete nel vostro peccato. Dove vado io, voi non potete venire». Dicevano allora i Giudei: «Vuole forse uccidersi, dal momento che dice: “Dove vado io, voi non potete venire”?». E diceva loro: «Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo. Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti non credete che Io Sono, morirete nei vostri peccati». Gli dissero allora: «Tu, chi sei?». Gesù disse loro: «Proprio ciò che io vi dico. Molte cose ho da dire di voi, e da giudicare; ma colui che mi ha mandato è veritiero, e le cose che ho udito da lui, le dico al mondo». Non capirono che egli parlava loro del Padre.

Disse allora Gesù: «Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io Sono e che non faccio nulla da me stesso, ma parlo come il Padre mi ha insegnato. Colui che mi ha mandato è con me: non mi ha lasciato solo, perché faccio sempre le cose che gli sono gradite» (Gv 8,21-29).  Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome (Gv 20,30-31). Oggi la Chiesa è obbligata ad annunciare la conversione a Cristo, alla sua verità eterna, alla sua verità di Incarnazione, alla sua verità di salvezza e di redenzione. Se omette questo annuncio, che deve essere esplicito come esplicito è stato l’annuncio di Cristo Gesù, non solo è omissiva e quindi gravemente responsabile dinanzi a Dio per tutti coloro che si perdono, in più compie opere vane, consuma inutilmente le sue energie non solo quelle spirituale, ma anche quelle fisiche e materiali. Se non annuncia Cristo si consuma per il nulla e anche per la sua perdizione.

LEGGIAMO IL TESTO DI Mc 1,14-20

Primo vero esempio di conversione a Cristo Gesù sono le prime quattro persone da Lui chiamate a seguirlo. Andra e Simone, Giacomo e Giovanni, lasciano tutto: padre, barca, reti e riva del mare, e seguono Cristo Gesù. Vanno con Lui. Ecco qual è la vera conversione: far morire il prima. Iniziare il dopo con Cristo camminando dietro Cristo. La conversione che è vera sequela di Cristo Signore non inizia e non si completa in un giorno. La conversione dura per tutta la vita. Sempre si deve camminare con Cristo dietro Cristo. Il giorno in cui si cammina con Cristo, ma non dietro Cristo o si cammina dietro Cristo ma non con Cristo, è allora che si ritorna nel nostro prima che però non è più il prima che si è lasciato, perché l’uomo che ritorna al prima non è più l’uomo di prima. È un uomo che ha conosciuto Cristo, che ha visto la sua luce. Quando si lascia Cristo, si ritorna non nella penombra di prima. Si va nelle tenebre. Si va nel buio, perché si è lasciata la luce vera che è Gesù Signore. Oggi non solo si è abbandonata la conversione teologica e cristologica, addirittura si è abbandonata la conversione morale, che il passaggio dal male al bene. La Madre nostra celeste ci faccia veri discepoli del Figlio suo. Ci aiuti perché possiamo realizzare una perfetta conversione teologica e cristologica.