Uno degli ultimi atti delle pontificato di Benedetto XVI, subito ripreso da Papa Francesco, fu l’anno della fede, โanno nel quale eravamo invitati a varcare la porta della fede: si tratta dell’espressione che ritroviamo nel brano degli Atti degli Apostoli che ci viene proclamato in questa quinta domenica di Pasquaโ.
Con gli apostoli ormai dispersi, ci racconta mons. Angelo Spinillo nello spezzare la parola del 18 maggio 2025, โla persecuzione che si accanรฌ sui credenti fu in realtร lo strumento provvidenziale del diffondersi della fede. Dovunque andassero, i cristiani cacciati da Gerusalemme edificavano altre comunitร . Cosรฌ, di ritorno ad Antiochia, Paolo e Barnaba raccontavano a tutti con entusiasmo di come il Signore avesse aperto anche ai pagani la porta della fedeโ.
Entrare in un modo di vivere nuovo, osserva il vescovo di Aversa, รจ completamente diverso โdal vivere nelle logiche ordinarie di ogni forma di paganesimo, comprese quelle che noi oggi ancora viviamo, come assuefatti alle logiche del consumismo e dellโindifferenzaโ.
Si vive invece pienamente in comunione con Dio partecipando della luce che il Vangelo ci presenta nel comandamento nuovo di Gesรน, โcome io ho amato voi, cosรฌ amatevi anche voi gli uni gli altriโ (Gv 13,34); e allora, โper la legge nuova di chi entra per la porta della fede, siamo chiamati in comunione con il Cristo ad essere con lui persone che offrono il proprio amore e donano vita nuova di resurrezione all’umanitร โ.
