โNon avevano compreso il fatto dei paniโ
Con Gesรน Dio si fa vicino e ripropone a tutti il cammino della salvezza,un cammino di uscita, dalle paure, dalle chiusure, verso la libertร della fiducia e dellโamore. Gesรน per questa missione si associa i dodici apostoli (cf. Mc 6,7-13).ย
Un giorno questi discepoli sono coinvolti in un evento, che nella memoria della prima Chiesa รจ rimasto come โil fatto dei paniโ (v. 52) โ il vangelo meditato ieri. Sappiamo, dunque, che dopo un lungo insegnamento, – per cui si รจ fatto tardi -, Gesรน ristora la folla con pane e pesci in abbondanza. Tutti mangiano a sazietร e con gli avanzi riempiono dodici ceste.ย
Tutti, anche i discepoli, non comprendono questo segno. Il brano di oggi lo menziona quando dice: โ(I discepoli) non avevano compreso il fatto dei paniโ (v. 56). Il giudizio dellโevangelista รจ severo: โIl loro cuore era induritoโ (v. 56). Sono parole che ricordano i profeti che denunciavano la non-fede del popolo, nonostante la costante sollecitudine di Dio nei loro confronti.ย
Gesรน, quale buon pedagogo, cerca di liberare i discepoli โ anche noi โ da ogni chiusura per accogliere la sua vicinanza. Dopo il fatto dei pani egli comanda loro di precederlo verso lโaltra riva, mentre egli stesso congeda la folla per ritirarsi in preghiera al Padre. I discepoli, dunque, sono soli nella barca. E presto si trovano alle prese con un forte vento contrario e il loro remare si fa molto difficoltoso.ย
Tuttavia Gesรน li vede affaticarsi e viene verso di loro camminando sul mare. ร lโimmagine del Signore, del Cristo risorto, che avendo attraversato la morte, ha trionfato su di essa e ha vinto le potenze che portano alla morte (simboleggiato dal mare). I discepoli, perรฒ, pensano che sia un fantasma (v. 49).ย
Anche a noi avviene di pensare che Cristo risorto sia unโidea della fantasia, unโillusione. Non crediamo alla presenza del Cristo risorto e vivente nelle nostre vite, e in particolare nelle nostre fatiche. E possiamo chiederci: abbiamo capito il bonum di quell’atto di Gesรน di ritirarsi nella solitudine e nel silenzio per rivolgersi a Dio Padre (v. 46)? Noi ignoriamo che abbiamo un luogo dove poter deporre i pesi del nostro cuore e ritrovare un poโ di quiete.ย
Lo vediamo in questi nostri tempi difficili. Il nostro remare con tanti problemi si รจ fatto molto faticoso e agitato. Come i discepoli pensiamo che il Signore sia lontano dal nostro patire e rischiamo di chiuderci e indurirci. Perdiamo lโoccasione di tornare in noi stessi e di ritrovare la fonte della fiducia e del senso della condivisione.ย
โCoraggio. Sono io. Non abbiate paura!โ, dice Gesรน ai discepoli. Queste parole riecheggiano le parole dellโangelo alle donne venute alla tomba vuota: โVoi non abbiate paura! So che cercate Gesรน, il crocifisso. ร risorto, non รจ qui.โ (Mt 28, 5; Mc 16,6). โCoraggio. Sono io. Non abbiate pauraโ, queste parole fanno anche riferimento al โfatto dei paniโ. Nella barca non avevano forse quei cesti di pane avanzato, che avrebbero dovuto essere memoria viva โ come per noi lo รจ lโeucaristia – che il Signore รจ vicino?
Lasciamo che la Parola oggi ci interroghi, e nella preghiera al Padre sperimenteremo che il nostro cuore inquieto puรฒ trovare luciditร e pace.
sorella Alice
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