Monastero di Bose – Commento al Vangelo del giorno – 6 Settembre 2022

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Abitare la notte e decidere il giorno

โ€œIn quei giorni [Gesรน] se ne andรฒย sul monteย a pregareโ€ (Lcย 6,12). Ci sono luoghi che ci aiutano a pregare: non che la preghiera diventi per questo facile in quei luoghi, perรฒ aiutano; grazie a essi riscopriamo il luogo interiore da dove sgorga la preghiera, che nel quotidiano finiamo forse per disertare. Immergendoci in luoghi come questi siamo immersi in un contesto diย solitudine, intimitร , comunione, alleanzaโ€ฆ rappresentato nella Bibbia dal monte: luogo dove ritroviamo la via del cuore, di un cuore capace di ascolto e dunque di preghiera.

โ€œE passรฒ tutta la notte pregando Dioโ€ (Lcย 6,12), letteralmente: โ€œEย pernottรฒ nella preghiera di Dioโ€. Gesรน pernotta in quel luogo, cioรจ non solo trascorre la notte in un luogo diverso da quello consueto, sul monte, ma in quel โ€œluogo altroโ€ che รจ la preghiera di fronte allโ€™Altro. La notte โ€“ tempo di riposo, talvolta di angoscia e tormento, o in cui cerchiamo evasioni lontano dallโ€™ordinario โ€“ diventa per Gesรน luogo in cui dare spazio alla preghiera che accompagna le sue giornate. Gesรน mostra di saper perseverare nel buio, dimorando stabile in quel luogo spirituale che รจ il dialogo con il Padre.ย Rimane lรฌ, e non si lascia trascinare altroveย da pensieri e fantasmi notturni. E lo si vede lโ€™indomani, perchรฉ il nuovo giorno non lo coglie impreparato.

Attraverso la notte,ย ecco il farsi giorno in lui di una chiarezza. Non sappiamo quanto sia stata lunga per lui quella notte, ma al mattino Gesรน, secondo lโ€™evangelista, non ha dubbi sul da farsi. โ€œQuando fu giorno, chiamรฒ i suoi discepoli โ€ฆโ€ (Lc 6,13), qualeย conseguenza visibile della sua preghiera nascosta, mostrando che la sua solitudine con lโ€™Altro era aperta ad altri. Aveva giร  chiamato alcuni discepoli e ce nโ€™erano che avevano preso a seguirlo. Ora ne sceglie dodici chiedendo loro un maggior coinvolgimento e istituendoli stabilmente โ€œapostoliโ€, inviati.

Possiamo pensare che cosรฌ Gesรน risponda a quanto sedimentatosi ed emerso in lui in quel dialogo con il Padre. La sua risposta, unโ€™azione di contagiosa elezione che cerca alleati per il Regno, narra ancora la logica di incarnazione che segna tutta la sua esistenza. Quella diย un Dio che prende la via del corpo, diย una buona notizia che vuole raggiungere e toccare tutti gli umani e tutto lโ€™umano. Un vangelo cosรฌ concreto ha bisogno di umanissime mediazioni. Dirร  il Signore nel quarto vangelo: โ€œCome tu, Padre, hai inviato me nel mondo, anche io invio loroโ€ (cf. Gv 17,18; 20,21).

Dodici persone ordinarie, di diversa estrazione e sensibilitร , straordinariamente costituite da Gesรนย primo nucleo della chiesaย nella quale si formeranno i suoi discepoli e inviati. Con straordinaria audacia, fiducia e speranza, โ€œne costituรฌ dodici โ€“ che chiamรฒ apostoli โ€“, perchรฉ stessero con lui e per mandarli a predicare con il potere di scacciare i demoniโ€ (Mcย 3,16-15).

Allโ€™inizio, imprescindibile, cโ€™รจ uno โ€œstare conโ€: stare di Gesรน con il Padre e dei discepoli con il rabbi Gesรน, alla scuola di Israele.

Poi, pensando alle folleย che vengono a lui per ascoltare la sua parola ed essere guarite,ย cโ€™รจ il mandato: farsi testimoni e servi nella predicazione e nella cura, grazie a una forza di vita che viene da un Altro (cf. Lc 5,17).

fratel Fabio

Per gentile concessione del Monastero di Bose

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