Monastero di Bose – Commento al Vangelo del giorno – 30 Gennaio 2020

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I pochi versetti che costituiscono questo brano sono come stretti tra due parabole accomunate dalla medesima immagine del seme: il seminatore e i terreni (Mc 4,1-20) e il seme che cresce da solo (4,26-29). Due testi che paiono in tensione tra loro.

Se infatti la parabola del seminatore attribuisce la responsabilitร  del frutto al terreno e alla sua capacitร  di accoglienza, quella del seme che spunta da solo lascia a questโ€™ultimo il merito della crescita, mettendo in ombra il ruolo del terreno. Attraverso questa tensione, lโ€™evangelista sembra dire che certo fondamentali, per la riuscita, sono il terreno e la sua capacitร  di accogliere, eppure il seme ha in sรฉ una potenza che agisce a volte anche nelle condizioni piรน improbabili. Mirabile sinergia tra il nostro impegno e la libertร  della Grazia!

Al cuore di questo arco di tensione, ecco il nostro brano, che si presenta come un susseguirsi di affermazioni che paiono connesse in modo quanto meno maldestro. Innanzitutto due immagini: una lampada che non puรฒ rimanere nascosta (v. 21) e un segreto destinato ad essere rivelato (v. 22); seguite da unโ€™esortazione, che parla di misurare e di ricevere per tenere (vv. 24-25). Tra le due parti, la ripetizione dellโ€™invito ad ascoltare e a fare attenzione: โ€œChi ha orecchi per ascoltare, ascolti!โ€ (v. 23); e: โ€œFate attenzione a quello che ascoltateโ€ (v. 24). Sia le due immagini, sia lโ€™esortazione finale, sono di una tale ermeticitร  che si prestano a varie interpretazioni. Di qui il doppio invito ad ascoltare attentamente.

Vari elementi portano a considerare le due similitudini in relazione con la parabola del seminatore. In primo luogo la conclusione con lโ€™invito ad โ€œascoltareโ€, che riprende lโ€™inizio della parabola: โ€œAscoltate, ecco il seminatore uscรฌ a seminareโ€ (4,3). Ma poi anche il senso di queste brevi immagini, che trovano una loro logica a spiegazione della parabola. รˆ come dire: Gesรน parla in parabole, ma il suo non รจ un messaggio destinato a restare velato. La lampada viene, il Regno viene, Gesรน viene, per rendere chiaro ciรฒ che รจ oscuro. Viene nella discrezione di un racconto figurato, ma che pian piano si chiarisce. Viene nella dolcezza di una parola che rispetta la nostra lentezza e che non ci fa violenza, ma quella luce รจ destinata a farsi luce per tutti. Ad essere messa sul candelabro, al centro della casa, perchรฉ tutti la vedano e si vedano tra loro, alla sua luce.

Cosรฌ anche la seconda similitudine: Gesรน viene, il Regno viene, perchรฉ ciรฒ che รจ segreto e non chiaro possa finalmente essere svelato. Ciรฒ che non era chiaro della sua Parola, ma anche delle nostre parole. Quanti enigmi infatti noi attendiamo di comprendere? E soffriamo perchรฉ ancora ce ne sfugge il senso? Il Male, ma anche i mali che ci facciamo! Di quante parole dette e ascoltate, di quanti gesti fatti e subiti, attendiamo di conoscere la โ€œveritร โ€! Ebbene, anche su questo lโ€™evangelo promette luce, e cosรฌ ci consente di portarne il peso.

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E intanto? Come vivere questo tempo di attesa, mentre gli enigmi restano ancora tali? Ci risponde lโ€™esortazione finale: misurare con abbondanza, seminare a piene mani, per ricevere a piene mani. Continuare a fare fiducia – alla Parola soprattutto! – per ricevere il frutto della fiducia. Non rimpicciolirsi, per non rimpicciolire la misura che ci sarร  donata! E tuttavia Marco aggiunge: โ€œE vi sarร  dato di piรนโ€ (v. 24). Il dono supererร  comunque ogni nostra fatica, come dirร  la parabola del seme che cresce da solo.

Lโ€™evangelo ci esorta, anche nel buio che precede la luce, a restare con i cuori dilatati nellโ€™accogliere la Parola, nellโ€™affidarsi ad essa, perchรฉ solo cosรฌ potremo trattenere (avere) in modo fecondo. Infatti, ci si puรฒ anche illudere di avere: โ€œA chi non ha, sarร  tolto anche quello che haโ€ (v. 25). Affermazione enigmatica, ma il cui messaggio รจ chiaro: a chi trattiene (ha) non con larghezza di cuore, arriva il momento in cui รจ tolta anche lโ€™illusione di avere, perchรฉ anche lรฌ la luce viene a fare chiarezza: credeva di avere, ma in realtร  era vuoto.

fratel Sabino

Fonte

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO DI OGGI

La lampada viene per essere messa sul candelabro. Con la misura con la quale misurate sarร  misurato a voi.
Dal Vangelo secondo Marco Mc 4, 21-25 In quel tempo, Gesรน diceva [alla folla]: “Viene forse la lampada per essere messa sotto il moggio o sotto il letto? O non invece per essere messa sul candelabro? Non vi รจ infatti nulla di segreto che non debba essere manifestato e nulla di nascosto che non debba essere messo in luce. Se uno ha orecchi per ascoltare, ascolti!”. Diceva loro: “Fate attenzione a quello che ascoltate. Con la misura con la quale misurate sarร  misurato a voi; anzi, vi sarร  dato di piรน. Perchรจ a chi ha, sarร  dato; ma a chi non ha, sarร  tolto anche quello che ha”. Parola del Signore.

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