Monastero di Bose – Commento al Vangelo del giorno – 3 Ottobre 2020

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โ€œFunzionare o esistere?โ€ รจ il titolo provocatorio di un agile e intenso saggio di Miguel Benasayag, filosofo e psicanalista, originario dellโ€™Argentina, e puรฒ forse aiutarci a riconoscere la posta in gioco che il vangelo di oggi ci offre, gettando luce sulla nostra vita e sulla nostra societร .

I discepoli di Gesรน, di ritorno dalla missione, sono pieni di gioia, entusiasti perchรฉ vincenti: i demoni si sottomettono, il male รจ annientato. Sono diventati abili esecutori di un potere ricevuto, macchine ben funzionanti, operano persino prodigi nel nome di Gesรน. Tutto questo non รจ reato. Il problema semmai รจ compiacersi di tali risultati, gloriarsi di essere forti, potenti, bravi, performanti e autoincensarsi di megalomania messianica. Gesรน รจ chiaro: non esaltatevi per le grandi opere che le vostre mani possono compiere, riconoscete in esse lโ€™azione salvifica del Signore; rallegratevi perchรฉ la vostra esistenza รจ avvolta dalla sollecitudine del Padre, gioite perchรฉ siete amati da Dio, con i vostri nomi scritti nei cieli o nel โ€œlibro della vitaโ€ secondo la bella espressione della Lettera ai cristiani di Filippi e dellโ€™Apocalisse (cf. Fil 4,3; Ap 3,5). Il primato รจ dellโ€™esistenza. I nostri corpi sono vasi di argilla, chiamati a custodire un tesoro prezioso che gratuitamente abbiamo ricevuto e gratuitamente possiamo donare.

Non si puรฒ โ€œfunzionareโ€ senza โ€œesistereโ€, o meglio, se lo si fa, diventiamo โ€œrisorse umaneโ€, ingranaggi di un sistema che esclude inevitabilmente gli esuberi e gli scarti della societร , imprenditori vanitosi di noi stessi immersi nella giostra del ciclo produttivo e del consumo, ma che dimenticano il bene comune e scambiano attimi di euforia egocentrica con la felicitร  che รจ sempre aperta e condivisa. Lโ€™intrattenimento che il funzionare ci consegna, con i suoi protocolli precisi e puntuali, ci ordina la vita, ci gratifica e ci rende euforici sรฌ, ma ci toglie la libertร  e ci allontana dal contatto con lโ€™angoscia dellโ€™esistenza. โ€œLโ€™angoscia esistenziale รจ perรฒ proprio ciรฒ che ci fa sentire vivi e ci rivela che la vita deve la sua stabilitร  esattamente al fatto di essere, a tutti i livelli, un sistema lontano dallโ€™equilibrio!โ€, ci ricorda Benasayag.

Siamo donne e uomini fragili, dalle mille incrinature. รˆ un illusione dividere il mondo tra vincitori e perdenti, riusciti e falliti. La buona notizia di Gesรน รจ che non cโ€™รจ fallito che non venga rialzato dalla benevolenza di Dio, non cโ€™รจ perdente a cui non venga offerta una possibilitร  di liberazione e riscatto. Anzi, proprio gli esuberi e gli scarti della societร , i piccoli, i senza volto e i senza voce, sono i destinatari della rivelazione del Padre. Perchรฉ sono proprio quelli che non hanno risorse da ostentare nรฉ slogan da sbandierare che possono accogliere senza presunzioni nelle loro fibre il Signore potente in azioni e parole. Non sono le imprese grandiose o i magniloquenti discorsi a dire la veritร  della nostra esistenza, ma รจ la nostra esistenza segnata dalla piccolezza e dal nascondimento, dallโ€™accettazione della nostra miseria e dal riconoscimento dei nostri misfatti che tanto spesso accecati dallโ€™orgoglio non vediamo ma anzi giustifichiamo, che lascerร  al Signore portare a termine opere ben piรน grandi.

fratel Giandomenico

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