La fatica della fede pasquale
Oggi la Liturgia ci invita a fare memoria dellโapostolo Tommaso, che tutti noi spesso ricordiamo solo per la sua incapacitร di credere alla testimonianza degli altri apostoli che gli annunciano la buona notizia di Gesรน Risorto: il Signore vivente per sempre.ย
Tommaso รจ per eccellenza lโincarnazione del discepolo che rimane incredulo nonostante la testimonianza dei suoi fratelli.
Assente alla prima apparizione di Gesรน Risorto alla sua comunitร , Tommaso non ha fiducia nei suoi fratelli e vuole avere un rapporto immediato e diretto con il Signore: vuole vedereโฆ vuole toccareโฆ in prima persona. Non accetta mediazioni.
Eppure una tradizione antica lo ricorda come il grande evangelizzatore dellโIndia e i cristiani del Malabar lo venerano ancora oggi come il fondatore della loro chiesa.ย
Attraverso la figura di Tommaso il vangelo di oggi ci consegna un vero itinerario di crescita nella fede.
Gesรน si manifesta una seconda volta ai discepoli; si pone in mezzo a loro come il Signore Vivente e dice: ยซPace a voi!ยป. Tommaso ora รจ presente, ora รจ unito a quella comunitร ancora impaurita.ย
Gesรน mette nei loro cuori timorosi la sua pace e mostra loro i segni della sua passione e della sua morte: prima le mani e i piedi trapassati dai chiodi che lo tenevano appeso alla croce; poi il costato trafitto dal colpo di lancia. Gesรน รจ il Risorto, ma il suo aver sofferto fino alla morte non รจ cancellato.ย
I segni delle ferite subite, sempre, restano indelebili e ben visibili: cosรฌ avviene anche nel corpo di Gesรน trasfigurato dalla resurrezione.
Gesรน Risorto ora si rivolge personalmente a Tommaso, che perรฒ non si vede ammonito o rimproverato o condannato. Gesรน accoglie Tommaso in tutta la sua fragilitร e lo invita a fare ciรฒ che desiderava: ยซMetti qui il tuo dito โฆ guarda le mie mani โฆ stendi la tua manoยป.
Di fronte a colui che gli dona fiducia, Tommaso ora si sente pronto a contraccambiare con la stessa fiducia e si inginocchia davanti al Risorto esclamando: ยซMio Signore e mio Dio!ยป.ย
Grazie a Tommaso Gesรน puรฒ pronunciare la grande beatitudine della fede: ยซBeati quelli che pur non avendo visto crederanno!ยป (v.29). Potremmo parafrasare: beati coloro che, pur non vedendomi quale Risorto come gli apostoli, crederanno che io sempre ho fiducia in loro, perchรฉ sono venuto non per chi si reputa giusto e forte, ma per gli ultimi e i fragili.
Tommaso non va dunque considerato il prototipo del discepolo indegno, lโesempio dellโaccanito incredulo contro cui puntare il nostro dito accusatore; egli รจ piuttosto colui che riassume e rappresenta in sรฉ il faticoso cammino attraverso il quale ogni discepolo nella storia รจ chiamato a riporre fiducia nel Signore.
La fede pasquale non รจ il frutto di unโesaltazione religiosa o di un entusiasmo di gruppo, ma รจ una vittoria di Gesรน risorto sulla nostra paura che รจ la grande nemica della fede perchรฉ paralizza ogni cammino di maturazione.
Il vangelo odierno ci consegna un itinerario per giungere a riporre la nostra fiducia in Cristo Risorto che sempre viene e resta in mezzo a noi offrendoci la sua pace.
Tommaso, nella sua fragilitร , ha avuto il coraggio di seguire i passi del Signore, ovunque Egli andasse. A noi, discepoli di Cristo nella storia, la stessa responsabilitร .
fratel Emiliano
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