Marta e Maria, le sorelle di Lazzaro, sono nei vangeli figure dellโaccoglienza e dellโospitalitร . Il Dio โamico degli uominiโ ha voluto aver bisogno dellโumana accoglienza, ha gioito dellโospitalitร di una casa, dei segni di premura e di attenzione che gli sono stati porti: egli infatti โnel suo grande amore parla agli uomini come ad amici e si intrattiene con loro, per invitarli e ammetterli alla comunione con sรฉโ (Dei Verbum 2).ย
Lโincontro si fa servizio, diakonรญa, cura materiale, in una โpremurosa dedizione dโamoreโ (Messale romano, 29 luglio, sulle offerte), in uno slancio generoso di affaccendata ospitalitร , che perรฒ devโessere costantemente โsorvegliatoโ perchรฉ non degeneri in un affaccendarsi che diviene affanno e agitazione (cf. v. 41).ย
Lโincontro si fa ascolto, che รจ scelta della โparte buonaโ (v. 42), nel gesto di chi si siede ai piedi della Parola per mettersi in ascolto (cf. v.39). Postura dellโaccoglienza e dellโumiltร di chi sta in basso, per ascoltare e ricevere la parola che discende verso quanti tendono lโorecchio, come notava Agostino: Maria โera attenta alla dolcezza della parola del Signore. Marta era intenta a come nutrire il Signore, Maria invece era intenta a come essere nutrita dal Signore. Maria dunque ascoltava con piacere quella parola dolcissima e se ne nutriva con il cuore tutto assorto in essaโ; per questo โstava seduta ai piedi del nostro Capo: quanto piรน in basso (humilius) sedeva, tanto piรน riceveva. Lโacqua infatti affluisce verso la bassura delle convalli (ad humilitatem convallis), ma scorre via dalle alture dei colliโ.
Lโincontro si fa legame dโaffetto, sino a sfidare lโostacolo estremo della morte: โLazzaro, il nostro amico, si รจ addormentato; ma io vado a svegliarloโ, dirร Gesรน dinanzi al sepolcro del suo ospite (Gv 11,11), dove verserร le sue lacrime amiche, scoppiando in pianto (cf. v. 35), tanto che i presenti diranno: โGuarda come lo amava!โ (v. 36).ย
โDio fa abitare in una casa coloro che hanno un unico intentoโ (Sal 68,6 lxx): la monotropรญa di Marta, Maria e Lazzaro, il loro essere volti in unโunica direzione, quella dellโapertura ospitale allโaltro, si traduce nel comune abitare in una stessa dimora, in cui entrerร il Signore stesso: โMarta lo accolse nella sua casaโ (Lc 10,38).
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La casa รจ per lโuomo unโesperienza originaria, che dice lโorigine, la provenienza, la cura, la condivisione, la paternitร e la maternitร , la fraternitร e la sororitร , i legami di sangue e di amicizia, il ventaglio degli affetti e dei sentimenti, gli opposti della vita: la casa รจ un luogo-tempo per nascere e morire, per entrare e per uscire, per demolire e costruire, per amare e odiare (cf. Sal 120,8; Qo 3,2-8).ย
In questo luogo del raccoglimento e dellโapertura, in questa dimora degli affetti, in questo spazio delle cose,lโuomo impara a diventare umano e, se non dimentica lโospitalitร , praticandola, potrร forse โ senza saperlo โ avere la grazia di accogliere presso di sรฉ la visita degli angeli (cf. Eb 13,2). ร questo il dono che osiamo invocare in questo giorno:
โDio onnipotente ed eterno,
il tuo Figlio ha accettato lโospitalitร nella casa di Marta:
concedi anche a noi
di servire fedelmente Cristo nei fratelli,
per essere accolti da te nella dimora del cieloโ
(Messale romano, 29 luglio, colletta).
fratel Emanuele
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