Monastero di Bose – Commento al Vangelo del giorno – 28 Settembre 2019

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Piรน volte i vangeli riportano la reazione di stupore ammirato delle folle di fronte alle parole originali e potenti, alle parole โ€œdi graziaโ€ (Lc 4,22) o ai gesti di cura e guarigione di Gesรน. Qui, la meraviglia รจ suscitata dalla guarigione di un epilettico: โ€œTutti restavano stupiti di fronte alla grandezza di Dioโ€ (Lc 9,43a). Lo stupore esprime la dimensione simbolica della realtร  e coglie lโ€™azione di Dio nellโ€™intervento sanante di Gesรน. Lo stupore รจ il moto profondo con cui lโ€™uomo si lascia illuminare e perfino colpire, ferire, dalla bellezza, dalla grandiositร , dalla bontร  di ciรฒ che gli sta intorno.

Luca poi allarga lโ€™orizzonte del lettore affermando che lโ€™ammirazione di โ€œtuttiโ€ non riguardava solo quellโ€™episodio di guarigione, ma era rivolta a โ€œtutte le coseโ€ (Lc 9,43b) che Gesรน faceva. Di fronte a questa platea ammirata Gesรน agisce in un modo che spiazza il lettore, cosรฌ come lascia interdetti i discepoli. Non solo non sfrutta la positiva reazione della folla di fronte al suo agire e dunque alla sua persona come se il fine della sua missione fosse il raccogliere applausi o consensi, ma si rivolge ai suoi soli discepoli, quasi scegliendoli di tra i โ€œtuttiโ€, e consegnando loro indicazioni che vanno oltre il momento presente e intravedono il futuro. Gesรน chiede ai discepoli di โ€œporre bene nelle loro orecchieโ€, cioรจ di imprimersi bene in mente, di ricordare, di scolpire nel loro cuore, di introiettare e custodire le parole e i fatti a cui stanno assistendo per poter reggere lo scandalo che li coglierร  quando vedranno consegnato in balia degli uomini il Gesรน che ora ha parole e gesti potenti, รจ ammirato e lodato e incontra il favore di tanti, di tutti. Ciรฒ che i discepoli devono ricordare, meditare, interiorizzare, sono i gesti e le parole potenti di Gesรน, il suo fare il bene e il suo benedire, perchรฉ verrร  il momento in cui Gesรน entrerร  nello spazio della debolezza, dellโ€™impotenza e del silenzio e non solo non sarร  ammirato, ma sarร  denigrato, insultato e percosso. Alla situazione di glorificazione attuale, ne seguirร  una di umiliazione e abbandono. Allora i discepoli potranno tenere vivi il legame con Gesรน e la fiducia in lui grazie โ€“ anche โ€“ alla memoria.

Il cosiddetto โ€œsecondo annuncio della passioneโ€, in realtร  in Luca รจ molto generico, privo tanto del riferimento alla morte quanto alla resurrezione: Gesรน mette davanti alle menti dei discepoli un quadro che loro nemmeno riescono a concepire e immaginare. E lโ€™ignoranza dei discepoli รจ la notazione su cui si chiude questo breve passo evangelico. Per loro, al momento, รจ del tutto impossibile comprendere quanto Gesรน sta dicendo. Ovvero: non riescono in alcun modo a concepire che il cammino del Messia possa comportare sofferenza e umiliazione. Dietro a questo rifiuto vi รจ anche la paura che ciรฒ che concerne il Maestro possa arrivare a riguardare anche loro. Tale รจ la paura che, inibiti, si impediscono di porre domande a Gesรน sullโ€™argomento. E il non domandare รจ indizio di non libertร . Per i discepoli, a questo momento della sequela, la paura ha ancora la meglio sulla fede, sul coraggio della fede. Come spesso accade anche ai credenti.ย 

fratel Luciano

Fonte

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Il Figlio dellโ€™uomo sta per essere consegnato. Avevano timore di interrogarlo su questo argomento.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 9, 43b-45

In quel giorno, mentre tutti erano ammirati di tutte le cose che faceva, Gesรน disse ai suoi discepoli: ยซMettetevi bene in mente queste parole: il Figlio dellโ€™uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uominiยป.

Essi perรฒ non capivano queste parole: restavano per loro cosรฌ misteriose che non ne coglievano il senso, e avevano timore di interrogarlo su questo argomento.

Parola del Signore

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