Monastero di Bose – Commento al Vangelo del giorno – 28 Luglio 2021

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Vendere tutto

Queste due brevi parabole gemelle evocano la realtร  inaudita del regno dei cieli. Una realtร  misteriosa, che possiamo accostare solo attraverso similitudini, perchรฉ non cade sotto la nostra esperienza diretta. Eppure, a ben guardare, le due parabole parlano piรน dellโ€™atteggiamento di chi sperimenta lโ€™avvento del regno che del regno stesso; piรน dellโ€™uomo che trova il tesoro che del tesoro stesso; piรน della passione del mercante che della perla che ha trovato. Ci dicono che il regno รจ unโ€™esperienza di gioia, di felicitร  immensa, che riempie tutte le nostre fibre e sopravanza ogni nostro desiderio. Tanto da vendere tutti i nostri averi. Tutti i nostri averi diventano un nulla di fronte allโ€™inestimabile valore di questa scoperta. Una scoperta che tocca ciascuno personalmente, รจ diversa e unica per ciascuno.

Lo schema letterario dei due racconti forma una specie di dittico, senza che perรฒ la costruzione simmetrica annulli lโ€™autonomia dei due quadri.

Le corrispondenze sono evidenti nella ripetizione di tre verbi: โ€œtrovareโ€, โ€œvendereโ€, โ€œcomperareโ€, che immettono nel movimento generato dallโ€™apparire del Regno. Le variazioni riguardano alcuni particolari: nel primo caso la โ€œgioiaโ€ dellโ€™uomo che trova il tesoro nel campo e lo nasconde di nuovo; nel secondo la presentazione introduttiva del mercante che anticipa la scoperta della perla.

Entrambe le immagini, del tesoro e della perla preziosa, sono tipiche della tradizione sapienziale per designare il valore incomparabile della Sapienza (si vedano per esempio Pr 2,4; 3,14; 8,18โ€19.21; 8,11; Sap 7,9; Gb 28,15-18). Nel Vangelo apocrifo di Tommaso troviamo varianti analoghe di entrambe le parabole (non accostate come in Matteo). Emerge la possibilitร  che il tesoro passi del tutto inosservato: โ€œIl Regno dei cieli รจ simile a un uomo che in un campo ha un tesoro nascosto, di cui non sa nulla. Alla sua morte, egli lo lasciรฒ al figlio suo. Anche il figlio non ne sapeva nulla: prese quel campo e lo vendette. E il compratore andรฒ ad ararlo e trovรฒ il tesoroโ€ (Vangelo di Tommaso 109).O ancora si mette in risalto il valore incomparabile della perla e la condotta scaltra del mercante che la ottiene: โ€œGesรน disse: Il regno del Padre รจ simile ad un commerciante, il quale aveva un carico di merci e trovรฒ una perla. Quel commerciante era savio. Egli vendette il carico di merci e si comprรฒ proprio quella perlaโ€ (Vangelo di Tommaso 76).

Il punto culminante delle due parabole matteane, tuttavia, non รจ la scoperta del tesoro o della perla, ma la decisione che prendono i due protagonisti di vendere tutto quello che possiedono per ottenere quello che hanno trovato.

Se mettiamo a confronto le due parabole con le sentenze evangeliche in cui Gesรน chiede una scelta decisiva e radicale di fronte al regno di Dio (come quella dei discepoli che lasciano tutto per seguirlo, cf. Mt 4,20.22; 8,22; 9,9; 19,21.27.29) notiamo lo spostamento dal piano sapienziale a quello rivelativo: il regno รจ misterioso e nascosto, ma entra nella nostra vita e la riempie di gioia. Occorre rendersene conto, e afferrare questa possibilitร  acconsentendo attivamente alla realtร  del regno, che sopravanza sempre infinitamente i nostri sforzi e cambia la nostra vita, rigenerandola.

fratel Adalberto


Fonte

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