Monastero di Bose – Commento al Vangelo del giorno – 27 Ottobre 2022

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Risolutezza e tenerezza

La pagina del vangelo oggi ci fa contemplare due tratti tuttโ€™altro che contrastanti dellโ€™umanitร  di Gesรน: la sua risolutezza e la sua tenerezza. Laย risolutezza nel proseguire il cammino intrapreso nonostante le difficoltร  e le ostilitร , e laย tenerezza nei confronti delle pecore perdute di Israele, racchiusa nellโ€™immagine della chioccia che abbraccia i suoi pulcini. Due atteggiamenti che egli ha vissuto nello scorrere del tempo: un โ€œoggi, un domani e un giorno seguenteโ€ attraverso cui la sua e le nostre esistenze si dipanano e prendono forma.

Un oggi che per Gesรน รจ stato anzitutto il luogo di incontro, di accoglienza e di cura dei tanti che accorrevano a lui, le cui esistenze, spesso segnate da sofferenze, ha voluto reintegrare in una pienezza di vita: โ€œEcco, io scaccio demoni e compio guarigioni, oggi e domaniโ€.

Lโ€™oggi per Gesรน รจ stato anche il luogo in cui ha vissuto la sua obbedienza filiale al Padre, la cui volontร  ha scrutato mettendosi in ascolto delle Scritture. รˆ alla luce di queste e della crescente opposizione nei suoi confronti che Gesรน ha maturato lโ€™intima convinzione che il suo destino non poteva essere diverso da quello dei profeti inviati da Dio e perseguitati dalle autoritร  religiose del tempo.

Di fronte alle minacce, Gesรน tuttavia non si รจ tirato indietro e ha proseguito nel cammino verso Gerusalemme.ย Lโ€™oggi si apre a un domani, verso cui lo sguardo di Gesรน รจ costantemente orientato. Non cโ€™รจ tempo per volgersi indietro, come aveva dichiarato al discepolo che gli aveva chiesto di lasciarlo andare a congedarsi da casa: โ€œNessuno che mette mano allโ€™aratro e poi si volge indietro รจ adatto per il Regno di Dioโ€ (Lc 9,61-62). Non cโ€™รจ Erode che possa ostacolarne lโ€™annuncio della buona notizia del Regno e distoglierlo dalla meta che si era prefisso di raggiungere, per la quale Gesรน sentiva di dover spendere tutte le sue forze e le sue speranze: Gerusalemme, il centro della vita religiosa giudaica, dove la sua vicenda troverร  compimento in una morte violenta, preludio di salvezza per tutta lโ€™umanitร .

โ€œGerusalemme, Gerusalemme, tu che uccidi i profeti e lapidi quelli che sono stati mandati a te: quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una chioccia i suoi pulcini sotto le aliโ€.ย I tratti induriti del volto di chi sa di dover affrontare il male si sciolgono in un grido di lamento liberatorioย e avvolgono Gerusalemme con uno sguardo di tenerezza. Gesรน discerne con luciditร  le mancanze e le infedeltร  del suo popolo, il cui rifiuto riservato agli inviati del Signore appare ora come il piรน decisivo; per questo la condanna sarร  severa e la cittร  resterร  abbandonata.

Maย il cuore di Gesรน profeta batte allโ€™unisono con quello di un Dio che non vuole che nessuna pecora del gregge si perda: โ€œNon mi vedrete piรน, finchรฉ verrร  il tempo in cui direte: โ€œBenedetto colui che viene nel nome del Signoreโ€ (v. 35). Unโ€™affermazione che sembra far trapelare uno spiraglio di speranza sul giudizio di condanna appena pronunciato.

Al di lร  della giustizia e dellโ€™ira, cโ€™รจ il mistero della compassione.ย Lโ€™amore di Dio รจ piรน forte del rifiuto piรน ostinato che possiamo opporgli, e cerca ancora oggi, come allora, di aprirsi una breccia nel nostro cuore: il riconoscersi mancanti e bisognosi della sua misericordia, che รจ la condizione per accogliere la sua salvezza.

fratel Salvatore

Per gentile concessione del Monastero di Bose

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