La sintesi sotto la cui cifra leggere i tre episodi di guarigione narrati da Matteo al capitolo 8 del suo vangelo non dobbiamo farla noi. La fa il vangelo stesso, occorre solo rileggerla e meditarla con fede: โ[Gesรน] guarรฌ tutti i malati, perchรฉ si compisse ciรฒ che era stato detto dal profeta Isaia: โEgli ha preso le nostra infermitร e si รจ caricato delle malattieโ (v. 17). La figura del servo sofferente del Signore profetizzato da Isaia nel suo quarto canto (cf. Is 53) รจ dunque ora visibile nella carne dellโuomo Gesรน, che si fa servo di ogni uomo sofferente che incontra e che a lui si rivolge con fede.
Gesรน, come profetizzato da Isaia, รจ lโUomo che โben conosce il patireโ (Is 53,3) dellโuomo: e in questo brano evangelico lo vediamo ritratto proprio nel suo permettere che il patire dellโuomo lo raggiunga, lo tocchi, lo attraversi e lo coinvolga. Gesti e parole si intrecciano per dire questo intreccio di coinvolgimento: il lebbroso, il centurione e la suocera di Pietro osano cercare un contatto con quellโuomo che in loro aveva ispirato fiducia e aveva generato un germoglio di fede. Impressiona la quantitร di verbi che dicono la prossimitร , cercata e desiderata come salvifica, tra essi e Gesรน: avvicinarsi (v. 2), andare incontro (v. 5), prostrarsi (v. 2), tendere la mano (v. 3), toccare (vv. 3 e 15), vedere (v. 14). A dire che non vi รจ gesto salvifico fuori da questo spazio ridotto del โfarsi vicinoโ: ogni qual volta questo spazio si riduce, allora cโรจ la possibilitร che un vero incontro, un incontro che fa del bene e dunque guarisce, lenisce, solleva, puรฒ avvenire.
Perchรฉ questo avvenga, ci dicono gli episodi narrati da Matteo, non deve mancare perรฒ un ingrediente essenziale: una fiducia discreta e rispettosa. Lo sappiamo bene: senza fiducia nessun incontro puรฒ avvenire. Senza fiducia si resta estranei gli uni gli altri. Al contrario, โmi fido di teโ รจ la parola che sola puรฒ accompagnare un andare verso lโaltro, un cercare il contatto con lui. Un contatto che deve restare perรฒ nello spazio della grazia, della gratuitร . E per questo deve essere rispettoso e discreto. Colpisce come i tre โbisognosi di guarigioneโ si avvicinino a Gesรน con decisione ma quasi in punta di piedi, come si fa con il โSignoreโ (vv. 2 e 6): โSe vuoiโ (v. 2), โNon sono degnoโ (v. 8)…
E da questo contatto puรฒ nascere un prodigio di comunione e un evento di conversione. Sรฌ, ciรฒ puรฒ far nascere un inatteso e sorprendente aprire gli occhi su ciรฒ che fino ad ora non si era visto: un vedere la fede lร dove non la si attendeva, come fa Gesรน con quel centurione pagano, il quale, con la sua fiducia forte e al contempo discreta e rispettosa, โstrappaโ al Signore lโapertura degli orizzonti del regno dei cieli alle estremitร della terra. Gli orizzonti del banchetto della gioia assumono con Gesรน la misura della fede: una fede grande rende piรน grande il cuore di Dio che Gesรน rivela! Proprio come unโaltra pagana, piรน avanti nel Vangelo di Matteo, confermerร . Davanti a una donna siro-fenicia che a lui si rivolge con inattesa fiducia, Gesรน sarร โconvertitoโ e dirร : โGrande รจ la tua fede! Avvenga per te come desideriโ (Mt 15,28).
fratel Matteo
- Pubblicitร -
Puoi ricevere il commento al Vangelo del Monastero di Bose quotidianamente cliccando qui
