Un diffuso stupore domina la breve pagina evangelica di oggi. Si tratta dello stupore ammirato che coglie tutti di fronte allโautorevolezza di Gesรน, che con la sua parola potente ha appena liberato un uomo da uno spirito impuro. ร uno stupore che forse intuisce il messaggio di salvezza a cui rimanda il gesto gesuano, ma che certo rischia di fraintenderlo. Ecco perchรฉ allโentusiasmo della folla Gesรน contrappone una parola chiara ed esigente. Gesรน non incanta nรฉ abbaglia, educa invece alla veritร e alla libertร di un cammino: chi lo segue sappia che il sentiero non porta alla gloria mondana, ma al rifiuto di quanti aderiscono alle logiche del mondo. La gloria di Gesรน รจ reale, ma non รจ a basso prezzo.
Vi รจ poi lo stupore sconcertato dei discepoli che non comprendono la parola del maestro sulla consegna nelle mani degli uomini. Certo la comunitร di Gesรน รจ spaventata dal destino della propria guida, ma il vero disappunto รจ piรน profondo e nasce da un verbo: essere consegnato. Gesรน ha accolto il grido di un padre e gli ha consegnato un figlio guarito; possibile che il Padre celeste consegni il Figlio nelle mani violente degli uomini? Forse รจ questa la domanda intimorita che resta in gola agli amici di Gesรน e che abita anche noi. Allora come intendere questโazione divina? Come la conseguenza dellโamore senza limiti nรฉ misura. Il Padre non vuole la morte del Figlio, ma desidera che egli viva nellโamore anche qualora ciรฒ significhi incontrare persecuzione e morte.
I discepoli tacciono perchรฉ in veritร sanno che la passione attende anche loro: meglio non vedere e non ascoltare, far finta di niente sperando che la tempesta risparmi la vita. ร un movimento umano in cui tutti possiamo riconoscerci. Gesรน lo accoglie, ma cerca anche di correggerlo e in queste pagine lucane troviamo proprio una pedagogia del maestro verso la comunitร . In Luca 9,51 Gesรน inizierร la salita decisiva a Gerusalemme rendendo duro il proprio volto. In vista di quella meta guida i discepoli al senso ultimo dellโascesa alla cittร santa: la rivelazione del vero volto del Messia. Dopo il primo annuncio della passione (cf. 9,21-27) Gesรน ha preso con sรฉ Pietro, Giacomo e Giovanni e, salito sullโalto monte, รจ stato trasfigurato davanti a loro (cf. 9,28-36). Sceso dalla montagna ha liberato lโuomo dallo spirito impuro, quindi รจ tornato a parlare di quanto lo attende: attraverso questa alternanza di buio e luce, debolezza e forza, i discepoli devono imparare cosa sia davvero la gloria messianica; devono comprendere che non cโรจ vita risorta senza croce perchรฉ, in un mondo ingiusto, lโamore รจ rifiutato.
Incapaci di affrontare la portata delle parole di Gesรน, i discepoli si concentreranno su altro: chi tra loro sia il piรน grande (cf. 9,46-48). Gesรน li conduce lungo le logiche del Regno, ma il loro cuore โ come il nostro โ รจ radicato nei pensieri mondani. Se per Gesรน piรน grande รจ colui che dona la vita, che ama nella gratuitร fino alla fine, i discepoli di ogni tempo restano attratti dalla grandezza umana fatta di primati. Il cammino di conversione รจ lungo e doloroso, ma il Signore non si stanca di ri-orientarci: apriamo il cuore al suo insegnamento e non temiamo il sentiero che ci porta a Gerusalemme.ย
sorella Chiara
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