Monastero di Bose – Commento al Vangelo del giorno – 25 Settembre 2020

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Gesรน si ritrova solo. Gesรน prega da solo, in disparte, anche se i discepoli erano con lui. Espressioni che sembrano contraddittorie. Ma forse, con tali parole Luca ci vuol dire che in Gesรน vi รจ una solitudine non eliminabile, una solitudine che non รจ data solo dallโ€™unicitร  propria di Gesรน come propria di ogni uomo, dallโ€™identitร  personale di ciascuno nella sua diversitร , ma รจ una solitudine che forse per Gesรน viene dal fatto che deve portare da solo dei pesi che non puรฒ condividere con i suoi discepoli.

Gesรน vive dellโ€™intimitร  con il Padre, e il fatto che Luca presenti spesso Gesรน in preghiera ci annuncia la fonte della grande forza dโ€™animo di Gesรน, e dunque anche la buona notizia di quella che puรฒ essere anche per noi sorgente di vita, di aiuto, di vigore, di luce anche, luce sulle tenebre del nostro cammino talvolta oscuro, luce su quelli che ci possono apparire degli enigmi nella nostra vita, luce che avvolge Gesรน nellโ€™episodio che segue questo: quello della sua trasfigurazione, che per Luca avviene anchโ€™esso durante la preghiera di Gesรน.

Sรฌ, Gesรน prega, e prega da solo, e quando chiede ai discepoli chi la gente dice che lui sia riceve risposte che non colgono la sua identitร , risposte che rimangono nel consueto, nel noto, nella ripetizione di un passato che non sa aprirsi a unโ€™eventuale novitร  che possa sconcertare o far uscire da schemi giร  conosciuti.

E anche quando chiede ai discepoli chi pensano che lui sia riceve una risposta che coglie solo un aspetto secondario della sua identitร : quello di โ€œCristoโ€, cioรจ di Messia, ma che secondo alcune attese del popolo poteva essere anche solo un uomo, mandato da Dio, un salvatore politico, oppure un taumaturgo con potenze straordinarie.

Ma la gente e i discepoli non colgono un aspetto fondamentale della persona di Gesรน e della sua missione: quella sua alteritร , quella sua diversitร  profonda che egli riceve costantemente dal suo rapporto con il Padre e che รจ unโ€™alteritร  che il mondo non puรฒ comprendere, unโ€™alteritร  che lo porterร  a uno scontro, a un impatto e a unโ€™incomprensione che si trasformeranno in un rifiuto radicale, fino a condurlo a una morte violenta, sorte di cui Gesรน รจ pienamente consapevole e verso la quale si incammina con decisione (cf. Lc 9,51).

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E di fronte a questo rigetto viene spontanea una domanda: perchรฉ? Perchรฉ Gesรน, pur intuendo ed essendo consapevole di tale rifiuto, continua la sua missione, perchรฉ continua a percorrere la sua strada verso la cittร  che uccide i profeti e lapida coloro che le sono inviati (cf. Lc 13,34)?

E qui ci viene in soccorso lโ€™evangelo nella sua interezza: per il suo amore sconfinato, per lโ€™amore che Gesรน ha per il terrestre, per lโ€™Adam, per gli uomini tutti e per ogni uomo particolare, per lโ€™amore grande e che puรฒ sembrare inspiegabile di Gesรน che, quale Figlio di Dio ed eletto di Dio (cf. Lc 9,35), condivide con il Padre, lโ€™amore per lโ€™umanitร , della quale si fa servo e liberatore dal giogo del male, della morte, delle malattie, dellโ€™oppressione, del peccato (cf. Lc 4,16-21).

Questa la buona notizia per noi: questo amore che ha dato senso alla vita di Gesรน e che puรฒ essere fonte di autentica speranza e di senso anche per le nostre povere vite.

sorella Cecilia


Fonte

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