Monastero di Bose – Commento al Vangelo del giorno – 24 Novembre 2021

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I discepoli erano rimasti sbalorditi dallโ€™annuncio di Gesรน sulla distruzione del tempio (โ€œnon sarร  lasciata pietra su pietra che non sarร  distruttaโ€, Lcย 21,6), e volevano conoscerne il tempo: โ€œQuando accadranno queste cose?โ€ (Lc 21,7). Rispondendo a questa domanda, Gesรน mette in guardia i suoi discepoli dal lasciarsi condizionare dal terrore della storia: non devono โ€œessere terrorizzatiโ€ (Lc 21,9) per gli eventi che avvengono, ma devono scorgere in essi lโ€™occasione per dare testimonianza.

Non ci si deve stupire della persecuzione. Ci saranno persecuzioni dei cristiani, divisioni interne alle famiglie a causa dellโ€™appartenenza al Cristo (โ€œsarete odiati da tutti a causa del mio nomeโ€, v. 17). Forse Luca allude a situazioni che si sono giร  verificate: per esempio il martirio di Stefano (cf. At 6,8-8,2), il quale parlava con una โ€œsapienzaโ€ alla quale i suoi avversari โ€œnon potevano resistereโ€ (At 6,10). Allo stesso modo i discepoli del Signore possono attraversare la prova senza temere di perdersi, di sprofondare nella confusione e nellโ€™insensatezza, se restano saldamente ancorati alla promessa di Gesรน.

โ€œNeppure un capello del vostro capo andrร  perdutoโ€ (v. 18): non necessariamente la sicurezza dellโ€™incolumitร  fisica, ma la certezza di non essere abbandonati nello smarrimento e nella sofferenza a causa del vangelo.

Il termine martyrion, โ€œtestimonianzaโ€, รจ accompagnato nel greco dal pronome โ€œper voiโ€, riferita ai discepoli: ne verrร  โ€œper voiโ€ una testimonianza. Nei passi paralleli di Marco e Matteo la testimonianza invece รจ โ€œper loroโ€, cioรจ per i persecutori e gli increduli: โ€œSarete condotti davanti a re a causa mia in testimonianza per loroโ€ (Mc 13,9; cf. Mt 10,18).

In Matteo e Marco la persecuzione รจ un atto di accusa per gli avversari; in Luca la persecuzione si trasforma in una testimonianza davanti a Dio a favore dei discepoli, in cui รจ il vangelo stesso a manifestarsi. Proprio per questo non devono โ€œpreparare in anticipo la difesaโ€ (v. 14): Gesรน stesso, il Risorto glorificato, si farร  loro testimone davanti al Padre, e annunciatore, attraverso la loro bocca, della parola del vangelo.

La conclusione della pericope riguarda ancora direttamente i discepoli: โ€œCon la vostra perseveranza acquistate le vostre anime!โ€ (cf. v. 19). Luca aveva utilizzato il sostantivo hypomonรจ, โ€œperseveranza, costanzaโ€, nella spiegazione della parabola del seminatore (cf. Lc 8,15): la perseveranza si opponeva ai tranelli del diavolo, alle tentazioni e alle preoccupazioni sorte dalla mondanitร ; qui si contrappone alla prova della persecuzione. Questa fatica del perseverare diventa una moneta preziosa con cui i cristiani possono acquistare la propria vita (in greco psychรฉ, โ€œanimaโ€), entrare nella salvezza preparata da Dio.

Certo la salvezza non รจ alla portata dellโ€™uomo, ma รจ un dono di Dio: acquistare la propria vita significa allora diventare pienamente consapevoli del dono della vita che Dio fa gratuitamente, ma a sua volta questa consapevolezza richiede il caro prezzo che ci associa alla stessa vita e morte e resurrezione del Signore. Allora lo conosceremo veramente, avendo sperimentato qualcosa del suo essere perseguitato e riprovato dagli uomini.

Non aveva forse detto Gesรน stesso: โ€œChi vuole salvare la sua vita, la perderร ; ma chi avrร  perduto la sua vita a causa mia, questi la salverร ?โ€ (Lc 9,24-25).

Fratel Adalberto


Fonte

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