Un nome unico e irripetibile
Al cuore del vangelo di oggi, solennitร della nascita di Giovanni Battista, cโรจ lโattribuzione del nome al bambino nato da Elisabetta e Zaccaria. Nel mondo ebraico il nome era molto importante perchรฉ rimandava al compito della persona e alla sua identitร profonda. Associando la scelta del nome alla circoncisione, Luca non rispetta la storicitร dei fatti poichรฉ il nome veniva dato alla nascita, non otto giorni dopo, ma ci rivela tutta la novitร di Giovanni.
Con la circoncisione il bambino entra a far parte del popolo di Israele come suo padre Zaccaria, โil Signore si ricordaโ, ma non puรฒ portarne il nome perchรฉ lโattesa รจ finita; il Signore realizza le promesse fatte, le profezie si compiono nel grembo gravido di Maria: la salvezza รจ giunta a pienezza e il Precursore del Messia deve chiamarsi Giovanni, โil Signore fa grazia, dona misericordiaโ. Il figlio di Zaccaria รจ segno e spiana la strada alla misericordia di Dio fattasi carne in Gesรน, annuncia lโapertura di un tempo inedito. Zaccaria stesso lo comprende e โ sanato dal mutismo che indicava la fine della mediazione sacerdotale e dellโeconomia dei sacrifici โ canta lโopera di salvezza nel Benedictus (cf. vv. 67-79).
Celebrando la nascita del Battista, allora, noi festeggiamo lโavvento di un mondo nuovo, il tempo della misericordia in cui ciascuno di noi vive. E allโinterno del mondo nuovo che Giovanni indica al suo popolo, ci scopriamo come lui detentori di un nome unico e irripetibile, un compito e unโidentitร profonda da incarnare.
La nascita del Battista e โtutte queste coseโ (v. 65) sono motivo di timore per i vicini e di interrogativi per gli abitanti delle montagne di Giudea. Come avverrร per Maria dopo il parto di Gesรน, cโรจ chi lascia che il proprio cuore trattenga e mediti gli eventi, che una domanda resti aperta e, di conseguenza, che i propri occhi siano puntati sul bambino, la propria vita disponibile allโinatteso che maturerร grazie alla sua presenza. Lโagire di Dio nelle vicende quotidiane, nelle nascite e ri-nascite di ogni giorno, incontra in noi, oggi, la capacitร di stupirsi e di abitare lโincertezza di un quesito aperto? Il nostro cuore รจ spazio in cui i segni dellโazione divina possono decantare per trasformarci?
In chiusura leggiamo che Giovanni cresceva, si fortificava nello Spirito e viveva in regioni deserte. La soliditร , la determinazione e la statura umana del Battista, che Luca illustrerร con la sua predicazione (cf. Lc 3), nascono dallโesperienza del deserto. Figlio di Israele, come i suoi padri che vissero lโesodo, Giovanni รจ educato da Dio in questo luogo aspro e inospitale, maestro di essenzialitร , coraggio e silenzio. Essenzialitร che dona il giusto posto al possesso delle cose e apre alla ricerca di senso per la propria esistenza (cf. Mc 1,6 ss.); coraggio di non piegare il capo di fronte ai potenti di questo mondo e alle loro logiche (cf. Mc 6,14 ss.); silenzio da cui scaturisce una parola chiara, autorevole, capace di stare di fronte a rifiuto e contestazione (cf. Lc 3,7 ss.). Precursore di Cristo nella morte, Giovanni lo รจ innanzitutto nella bellezza e credibilitร della propria vita, un capolavoro di umanitร che conduce allโuomo che solo Dio poteva darci, Gesรน, misericordia piena del Padre.
sorella Chiara
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