Monastero di Bose – Commento al Vangelo del giorno – 22 Settembre 2020

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Una vocazione profetica, messianica, รจ difficilmente gestibile nellโ€™ambito familiare. La famiglia, in genere, รจ la piรน lontana dal riconoscerla, dallโ€™accettarla. Gesรน รจ stato respinto da Nazaret, dalla sua patria e dalla sua parentela. โ€œDiceva loro Gesรน: Non cโ€™รจ profeta disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e nella sua casaโ€ (Mc 6,4). Questo ricorda la prima vocazione profetica, quella di Abramo. Una vocazione profetica rompe, in qualche modo, la cerchia familiare. Ha, da subito, un orizzonte piรน largo, benchรฉ ancora inesplorato.ย 

Non che i familiari di Gesรน non lo amino, al contrario: gli sono anche troppo legati. Si inquietano, sono preoccupati per lui. Ma lo considerano un instabile, un ossessionato, uno che agisce in maniera stravagante o pericolosa, talmente il suo comportamento eccede i parametri familiari. โ€œE viene a casa e di nuovo si riunisce la folla, cosรฌ che non potevano neppure mangiare pane. E i suoi, avendo udito ciรฒ, uscirono per impadronirsi di lui, perchรฉ dicevano: รˆ fuori di sรฉโ€ (Mc 3,20-21).

Nel vangelo odierno, Gesรน rifiuta di incontrare sua madre e i suoi fratelli. Veramente, lโ€™evangelista Luca รจ, come sempre, piรน gentile degli altri due sinottici, e non riporta il rifiuto frontale: โ€œChi รจ mia madre e chi sono i miei fratelli?โ€ (Mc 3,33; Mt 12,48). San Luca avrร  sempre un occhio di riguardo verso Maria, la madre di Gesรน, che custodisce tutto nel suo cuore. In ogni caso, perรฒ, si registra comunque un transfert dalla famiglia alla comunitร  dei discepoli, una sorta di famiglia adottiva. โ€œMia madre e i miei fratelli sono coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in praticaโ€ (Lc 8,21). Chiamando a sรฉ discepole (la figura materna richiama anche una presenza femminile) e discepoli, Gesรน si รจ costruita una nuova famiglia. E questa famiglia non si basa su legami โ€œprimariโ€, di sangue: si fonda sulla comune obbedienza alla parola di Dio, veicolata da un profeta, da un maestro.ย 

Tutto questo deve farci riflettere. Vuol dire che, nella comunitร  cristiana, tra maestro/a e discepolo/a si stabilisce un rapporto di paternitร  o di maternitร  e che tra condiscepoli/e si istituisce un clima di fraternitร  e di sororitร . โ€œPer questo io piego le ginocchia davanti al Padre, dal quale procede ogni famiglia in cielo e sulla terraโ€ (Ef 3,14). Qui san Paolo usa il termine greco patriรก, che possiamo ben tradurre con โ€œfamigliaโ€ (piuttosto che con โ€œpaternitร โ€ o โ€œdiscendenzaโ€). Questo, almeno, รจ il senso del termine negli altri due passi in cui ricorre, sotto la penna di Luca: Giuseppe era della casa e della โ€œfamigliaโ€ di David (cf. Lc 2,4); o, come Dio ha promesso ad Abramo, nella sua discendenza saranno benedette tutte le โ€œfamiglieโ€ della terra (cf. At 3,25).ย 

La comunitร  cristiana รจ dunque la vera famiglia di Gesรน. Senza nulla togliere al modello di quella che chiamiamo la โ€œsacra famigliaโ€, i fratelli e le sorelle di Gesรน sono quanti rispondono alla sua vocazione e fondano la propria vita sul suo insegnamento evangelico.ย 

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fratel Alberto


Fonte

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