La donna del Magnificat
Semplicemente una donna, questo รจ la donna del Magnificat.ย Una donna che non ha parole proprie, ma che fa proprie le parole della Scrittura, le parole di Anna e di Lia, di Giobbe e di Isaia, le parole dei Salmiโฆ
Una donna che di suo non ha niente, se non unโanima che riconosce il proprio nulla di fronte alla grandezza di Dio, uno spirito che danza di gioia nel sentirsi avvolto dal suo Spirito, nel vedersi salvato da lui.
Questa donna โ si obietterร โ possiede almeno una qualitร , per quanto paradossale: la sua umiltร . Ma no, nemmeno questo ha di proprio la donna del Magnificat.ย Quellโumiltร ย infatti non รจ sua, lโha ricevuta in custodia in quanto serva del Signore, figlia tra le figlie di Israele, il servo di Adonai. Almeno in Anna, la madre di Samuele, questโumiltร poteva assumere i tratti specifici dellโumiliazione della sterile oltraggiata dalle prospere compagne, cosรฌ da dare voce ad un cantico dai forti toni di rivalsa: โIl mio cuore esulta nel Signore, la mia forza sโinnalza grazie al mio Dio. Si apre la mia bocca contro i miei nemici, perchรฉโฆ la sterile ha partorito sette volte e la ricca di figli รจ sfioritaโ (1Sam 2,1-5).
Nulla di tutto ciรฒ nel cantico della Vergine, perchรฉ la donna del Magnificat non possiede nemmeno lโumiliazione della sterile. ร semplicemente una donna:ย se รจ umiliata รจ proprio e solo per questo, perchรฉ donna come tutte; se รจ umile รจ perchรฉ nemmeno in questo si distingue da un qualsiasi mortale tratto dalla terra.
Perรฒ โtutte le generazioni la chiamano beataโ questa donna. Le si lasci almeno questo riconoscimento: รจ la โbenedetta fra le donneโ in quanto โmadre del Signoreโ (Lc 1,43-44). Eppure, sarร proprio suo figlio a chiarire come non sia questo a renderla beata. Al grido: โBeato il grembo che ti ha portatoโ, Gesรน risponderร infatti con un โbeati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservanoโ (Lc 11,27-28). โร questo che il Signore volle esaltare in lei โ commenta Agostino dโIppona โ: di aver fatto la volontร del Padre, non di aver generato dalla sua carne la carne del Verboโฆ รจ beata appunto perchรฉ custodisce la parola di Dio, non perchรฉ in leiย il Verbo si รจ fatto carneโ (Omelia 10). In effetti, รจ proprio per questo che Elisabetta la dice beata perchรฉ โha creduto nellโadempimento di ciรฒ che il Signore le ha dettoโ (Lc 1,45).
Eppure, nemmeno questo si arroga la donna del Magnificat: sembra non volere per sรฉ neppure il merito della fede. Al โbeata perchรฉ hai credutoโ risponde con unbeata โperchรฉ lโOnnipotente ha fatto in me cose grandiโ, perchรฉ รจ lui che ha prodotto in me quella cosa grande e feconda quanto un granello di senape che รจ la fede.
Ecco la donna del Magnificat: semplicemente una figlia dโIsraele, una donna, una credente. ร proprio questa sua ordinarietร a fare di Maria la madre di tutti quei credenti che sospirano la fede come un dono: โCredo, aiuta la mia incredulitร โ (Mc 9,24).ย ร questa sua umanitร a rendere il suo cantico cosรฌ familiare per le labbra di tutti noi, semplici donne e uomini che il Signore guarda con amore.
fratel GianMarco
Per gentile concessione del Monastero di Bose
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