โAndate e diventate discepoli di cosa significa: โMisericordia voglio e non sacrificiโโ. Puรฒ apparire strano, ma lโinvito rivolto da Gesรน agli uomini religiosi del suo e del nostro tempo suona proprio cosรฌ: โdiventate discepoli della misericordiaโ. E lโappello risuona allโinterno di un contesto vocazionale, di chiamata: a Matteo โ lโapostolo ed evangelista di cui oggi celebriamo la memoria โ Gesรน ha detto โSeguimi!โ ponendogli come preliminare solo lโuscire dal suo immobilismo, lโalzarsi, il sorgere da quella condizione statica in cui ristagna e prolifica il peccato, per porsi alla sequela di Gesรน, per diventarne commensale oltre che discepolo, per ricevere da lui lโinsegnamento attraverso un pane condiviso e spezzato per i peccatori.
Cโรจ un pubblicano seduto al banco delle imposte, cioรจ โ secondo gli uomini religiosi โ un peccatore in flagrante violazione della Legge. E Gesรน vede un uomo, non una funzione e nemmeno una condotta, ma un uomo, un essere a cui rivolgersi per nome, a cui dare del tu, con il quale inaugurare un rapporto di comunione. ร questo sguardo di umanitร , questo discernimento di misericordia che fa sorgere lโuomo, gli ridร vita e lo inserisce in una comunione di peccatori in cammino di perdono, di malati in corso di guarigione.
Gli uomini religiosi invece โ di ogni tempo e luogo โ guardano ma non vedono lโuomo, non scorgono volti provati dal peccato, non leggono sguardi resi opachi dallโisolamento. No, guardano e vedono una condotta riprovevole, osservano e trovano pagliuzze negli occhi altrui, operano un discernimento che fa arrossire il fratello, cioรจ si incamminano su una via omicida. Quegli uomini religiosi non dicono nulla a Gesรน, gli si rivolgono per interposta persona. La risposta di Gesรน invece รจ diretta, tesa a creare e non a distruggere un rapporto, una relazione: risuona lโinvito a conoscere, a diventare discepoli di โmisericordia voglio e non sacrificioโ.
Nei Vangeli troviamo due tipi di chiamate da parte di Gesรน: quelle rivolte ai peccatori โ che suonano come appelli immediati, senza indugi nรฉ preliminari alla sequela โ e quelle rivolte agli uomini religiosi in cui Gesรน fa precedere al โVieni e seguimi!โ un โVaโ, andate!โ: โVaโ, vendi quello che hai e dallo ai poveriโฆโ, โAndate, diventate prima discepoli della misericordiaโ, poi potrete tornare e sedervi a tavola con me, imparando da me che sono mite e umile di cuore. Sรฌ, prima si deve andare alla scuola della misericordia, poi si potrร diventare discepoli del Signore di misericordia e alla fine, solo alla fine, si potrร essere inviati a fare altri discepoli. Non รจ un caso che lโinvio degli apostoli alle genti รจ compiuto da Gesรน risorto con le stesse parole del Vangelo odierno: โAndate e fate discepole tutte le gentiโ. Solo se si รจ stati discepoli della misericordia si potrร discernere tra โun mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatoriโ e il medico venuto a chiamare non i giusti ma i peccatori. Se saremo discepoli della misericordia, discepoli del Maestro mite e umile di cuore, allora potremo essere testimoni credibili della misericordia, potremo dare un volto e un nome alla misericordia. Misericordia, infatti, รจ il Nome del nostro Signore.
fratel Guido
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Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Misericordia io voglio e non sacrifici.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 9, 9-13
In quel tempo, Gesรน, vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: ยซSeguimiยป. Ed egli si alzรฒ e lo seguรฌ.
Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesรน e con i suoi discepoli. Vedendo ciรฒ, i farisei dicevano ai suoi discepoli: ยซCome mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?ยป.
Udito questo, disse: ยซNon sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non sacrifici”. Io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatoriยป.
Parola del Signore.
