Monastero di Bose – Commento al Vangelo del giorno – 21 Luglio 2021

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Fiorire tenace e gratuito

Oggi Gesรน sale su una barca e ci racconta una storia. Nel suo percorrere le strade della Galilea, della Giudea e della Samaria Gesรน guarda attorno a sรฉ, osserva la natura, i paesaggi che scorrono sotto il suo sguardo, le persone che incrocia e conosce e da esse sa trarre lezione, insegnamento e consolazione. Gesรน raccoglie, custodisce e medita su ciรฒ che incontra, nota, conosce, scopre e ne sa raccontare delle piccole storie, delle parabole che ci portano il suo insegnamento, il valore e il senso che lui dร  alla vita che viene dal suo pensare e pregare il Padre.

Emerge subito che questo seminatore che esce a seminare รจ un poโ€™ insensato e disattento perchรฉ sparge il suo seme lungo la strada, anche su terreni sassosi e pieni di spine, di rovi e solo una parte del suo seme finisce sul terreno buono che darร  frutto. รˆ un seminatore che non guarda dove cade il seme, รจ come se lโ€™importante per lui fosse il seminare che viene prima di tutto, prima di ogni logica di buon senso e di buona resa del raccolto. Sembra dirci che davvero il buon seme cresce insieme alla zizzania, che addirittura il buon seme viene gettato proprio in terreni che sono inadatti al raccolto: la strada che proprio non รจ un terreno coltivabile, tra i sassi dove il seme fatica a crescere e non ha spazio. Ma che bello scorgere il fiorire tenace e gratuito di una pratolina o di una viola del pensiero proprio tra i sassi, addirittura tra il cemento!

Possiamo passare dai terreni del suolo al terreno che รจ il nostro cuore. Anche dentro di noi ci sono strade con terreno duro, sassi e rovi dove cโ€™รจ poco spazio per germogliare, e cโ€™รจ il terreno fertile. Su tutte queste superfici il Signore semina e getta il suo buon seme, lascia cadere la sua Parola che puรฒ germinare e portare frutto.

Durezze, ariditร , ferite, fatiche: niente รจ estraneo allโ€™agire del Signore, lui desidera anche entrare in esse per portare rugiada e balsamo per lenire, consolare e sollevare.

Le immagini del Padre che Gesรน ci rivela sono sempre disarmanti perchรฉ ci parlano di un Dio senza misura, senza calcolo, che ci รจ vicino sempre e nulla di noi lo allontana da noi, neanche il nostro peccato, la nostra infedeltร , la nostra incapacitร  di cambiare e camminare dietro a lui. Sรฌ, Gesรน ha imparato dal Padre che in ciascuno di noi cโ€™รจ anche e sempre quel terreno buono che porta e porterร  frutto.

Come portare frutto? La via ce la indica il vangelo di Giovanni quando Gesรน dice in modo solenne: โ€œIn veritร , in veritร  io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverร  per la vita eternaโ€ (Gv 12,24-25). Portare frutto รจ donare la propria vita, non trattenere per sรฉ, ma aprirsi al dono, alla gratuitร , al servizio, allโ€™amore grande senza riserve.

Il Signore ci doni di accogliere questa logica del seme che muore per portare frutto, logica che sembra anch’essa senza senso. Ma solo cosรฌ quellโ€™angolo di cuore che รจ il terreno buono puรฒ essere lo spazio in cui il seme puรฒ germogliare e crescere fecondando anche gli angoli che restano incolti che rendono il nostro cuore piccolo, sofferente e arido. Non si spenga mai in noi il desiderio dellโ€™amore grande che Gesรน ci rivela del Padre di tutti noi.

sorella Roberta


Fonte

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