Gesรน รจ letteralmente circondato, arriva folla dai quattro punti cardinali: dalla Galilea, al nord; da Tiro e Sidone, a ovest; da oltre il Giordano, a est; e da Gerusalemme e dalla Giudea, a sud. Hanno assistito alle sue guarigioni, ascoltato i suoi insegnamenti, la voce su di lui si รจ diffusa e โsentendo quanto facevaโ (v. 8) tutti lo cercano, vogliono vederlo, toccarlo (cf. v. 10). Questi pochi versetti, oggi, possono sembrarci semplicemente un sommario di passaggio tra eventi importanti nella vita di Gesรน, ma se ascoltiamo con attenzione, anche oggi la Parola รจ parola di vita per le nostre vite.
Tutto ha inizio con lโallontanarsi di Gesรน. Gesรน si ritira nel momento in cui il complotto che porterร alla sua morte ha inizio: โE i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morireโ (Mc 3,6). La sua vita รจ in pericolo, pericolo che tuttavia non viene solo da questi avversari. Esistono pericoli per le nostre vite che spesso hanno parvenza di bene, sono difficili da discernere come male per noi. Gesรน non si allontana solamente dai nemici, egli cerca di allontanarsi anche dalla folla, talmente numerosa e incalzante, che rischia di schiacciarlo (cf. v. 9), si getta su di lui per poterlo toccare, per ottenere, dal semplice contatto con lui, una guarigione, un miracolo. Gesรน mette una distanza: fugge dallโimmagine che gli esseri umani possono essersi fatti di lui.
Gesรน non ci sta insegnando lโarte della fuga, lโallontanamento dagli altri che ha come obiettivo la nostra serenitร e tranquillitร personale. Gesรน prende una distanza da un modo sbagliato di essere suoi discepoli. La folla sembra quasi voler sequestrare Gesรน perchรฉ ha delle aspettative: si attende la guarigione, la parola giusta, lโindicazione su ciรฒ che รจ bene e su ciรฒ che รจ male. Ma queste attese, queste pretese schiacciano Gesรน, soffocano la sua Parola. Questo avvicinarsi a lui ha come fine lโappropriarsi di lui per soddisfare i propri bisogni, non gli permette di essere chi lui รจ veramente. Un guaritore? Un mago? Un consigliere per chi cerca vie facili, senza imprevisti e inciampi? Cosa cerchiamo da Gesรน e dalla nostra relazione con lui? Chi cerchiamo quando lo cerchiamo?
Anche gli spiriti impuri si avvicinano a Gesรน, addirittura si gettano ai suoi piedi (cf. v. 11). Anchโessi credono di sapere chi lui รจ, โIo so chi tu seiโ (Mc 1,24). La distanza viene di nuovo annullata: essi possiedono una veritร intellettuale e cosรฌ pensano di poter possedere anche Gesรน stesso. Il loro รจ un sapere diabolico, un sapere che priva Gesรน della sua veritร , della sua novitร folle e scandalosa del Figlio incarnato. โTu sei il Figlio di Dioโ (v. 11): essi non lasciano spazio a quel mistero che rimane sempre quando entriamo nella relazione con lโaltro, quella distanza che permette che il rapporto sia libero, gratuito, casto. Una relazione che non fagocita lโaltro, che non cerca di possedere, che lascia lโaltro essere altro dallโidea o dalle immagini che noi possiamo farci di lui. Gesรน รจ il Figlio amato del Padre e lo รจ come uomo, รจ la nostra salvezza incarnata in un uomo. E Gesรน mette la distanza anche con loro: โEgli imponeva loro severamente di non svelare chi egli fosseโ (v. 12).
Gesรน non teme la vicinanza, non si allontana da noi, egli stesso si avvicina, tocca i nostri corpi sofferenti, ci offre una relazione vitale, ma non si lascia usare e soffocare. Ama e insegna a noi lโamore libero e gratuito per i fratelli e le sorelle, lโamore di chi non si รจ lasciato sottrarre la vita ma lโha custodita per poterne fare dono a noi.
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sorella Elisa
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