Monastero di Bose – Commento al Vangelo del giorno – 21 Dicembre 2020

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In questa quinta feria maggiore di Avvento la chiesa ci fa meditare sul celebre episodio della Visitazione di Maria a Elisabetta, pagina dossologica, gloriosa, densa di risonanze del Primo Testamento. Ma anche pagina che, come tutte quelle dei vangeli dellโ€™infanzia, non รจ poesia o mito delle origini, bensรฌ traccia di una possibilitร  ditrasfigurare la nostra vita umanissima alla luce della fede nella Parola di Dio fattasi carne (cf. Gv 1,14), uomo, in Gesรน. Le due cose vanno di pari passo: piรน ci si lascia impregnare dalla Parola contenuta nelle Scritture, Parola che รจ Gesรน Cristo, piรน si รจ capaci di dare spessore e profonditร  alla nostra vita quotidiana, ossia allโ€™amore che solo puรฒ darle senso.

Maria ha appena ricevuto dallโ€™angelo lโ€™annuncio della nascita umanamente impossibile del Figlio dellโ€™Altissimo dal suo grembo verginale e si รจ mostrata discepola pronta nellโ€™obbedire alla chiamata di Dio, pronunciando il suo: โ€œEccomi!โ€ (cf. Lc 1,26-38). รˆ il suo ascolto, cioรจ la sua fede (cf. Rm 10,17), che lโ€™ha resa capace di essere madre, di generare il Messia. Subito la giovane ragazza di Nazaret,divenuta Arca dellโ€™alleanza in quanto Dimora del Signore, si reca verso la montagna della Giudea, per essere vicina alla cugina Elisabetta, sterile eppure incinta per opera della misericordia di Dio. Il viaggio di Maria avviene โ€œin frettaโ€, รจ contrassegnato dallโ€™urgenza di chi porta in sรฉ il Messia e desidera condividere questo dono inestimabile. In radice quello di Maria รจ un viaggio mosso dalla caritร  che finisce per diventare missionario: corre spinta dallโ€™amore, corre per mostrare concretamente la sua vicinanza allโ€™anziana parente, e finisce per portare Cristoโ€ฆ

Ciรฒ che segue scaturisce da questo amore che pensa e realizza lโ€™incontro: il saluto di Maria che provoca la discesa dello Spirito santo su Elisabetta e la gioia messianica annunciata dai profeti; la danza di Giovanni Battista che nel grembo di sua madre giร  riconosce Cristo presente in Maria; la benedizione e la beatitudine pronunciate da Elisabetta. Ma tutto ciรฒ nasce dallโ€™indissolubile legame tra il vivere lโ€™amore e il portare Cristo. Ecco il legame: basta lasciare che Gesรน Cristo viva in noi (cf. Gal 2,20), che sia lui a ispirare il nostro comportamento; ovvero, basta attendere la sua venuta con un desiderio cosรฌ intenso che ci induce ad assumere il suo sentire (cf. Fil 2,5) e i suoi modi. Nella fiducia che Cristo รจ capace di renderci beati perchรฉ credenti, che lui puรฒ aprire per noi il sentiero dellโ€™amore: lโ€™amore intelligente che รจ adesione alla realtร , attenzione allโ€™altro concreto che abbiamo di fronte, capacitร  di incontro gioioso e gratuito nel riconoscimento reciproco, nel vero dialogo, nello scambio dei doni. Quellโ€™amore che รจ di per sรฉ benedizione: ecco il vero miracolo che la nostra assiduitร  con Gesรน puรฒ realizzare in ogni quotidiana visitazione.

รˆ vivendo lโ€™amore che possiamo portare Gesรน Cristo a quanti incontriamo.Proprio come scriveva il carissimo don Bruno Maggioni, recentemente scomparso, al quale dedico questo commento: โ€œla Serva del Signore si fa serva degli umani, come รจ nella logica del Vangelo, dove lโ€™amore di Dio si dimostra e si verifica nellโ€™amore del prossimoโ€.

fratel Ludwig

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Fonte

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