Monastero di Bose – Commento al Vangelo del giorno – 20 Gennaio 2020

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Mi accade abbastanza spesso di ricevere immagini di amici e ospiti nel giorno delle nozze, nellโ€™ebbrezza fino alle lacrime del loro essere sposo, sposa, invitati. Queste immagini sprigionano una gioia indicibile, un tripudio incontenibile, assolutamente fondativi. Non so se sia dato di sperimentare qui sulla terra, fatta eccezione per lโ€™amicizia, che puรฒ raggiungere un diapason ancora piรน esteso, qualcosa di piรน grande, che trasfiguri tutta la persona trasportandola invincibilmente alla massima espressione delle sue potenzialitร  esistenziali, primizia di quellโ€™amore che un giorno nel Regno sarร  tutto in tutti, perchรฉ non ci sarร  che amore. Essere sposo non รจ stata personalmente la mia via, ma riconosco con gratitudine nellโ€™unione dello sposo e della sposa una pienezza che supera infinitamente la mia condizione di โ€œramo seccoโ€, una pienezza che irradia luce di vita allโ€™intorno.

E appunto come sposo Gesรน si autopresenta nel vangelo odierno, portando con sรฉ tutta la gioia, la festa, la feconditร  di questa condizione. I discepoli, gli invitati a nozze, โ€œi figli dello sposoโ€ come il testo greco, con unโ€™intensissima espressione, li chiama, sono irresistibilmente coinvolti in quella gioia, come se non potessero sottrarsene… Forse dovremmo avere piรน consapevolezza di questo irrompere silenzioso nelle nostre vite della presenza di Gesรน come sposo, nella sua umanitร  incandescente e vivificante, che niente e nessuno ci potrร  strappare, perchรฉ resterร  con noi fino alla fine del mondo.ย 

Invece perรฒ di lasciarsi trasformare da questa presenza che insemina di vita la realtร , aprendola alla speranza nel tempo e oltre il tempo, sale dagli interlocutori di Gesรน una critica mortifera, tendenziosa, senza luce: โ€œPerchรฉ i tuoi discepoli non digiunano?โ€ E Gesรน risponde: โ€œPossono forse digiunare gli invitati a nozze, quando lo sposo รจ con loro?โ€ย 

Come siamo ciechi e non capiamo la funzione semplicemente preparatoria di pratiche e strumenti, come il digiunoโ€ฆ Ci irrigidiamo sulle modalitร  delle โ€œvieโ€ verso Dio, assolutizzandole, ma, poi, i nostri occhi non vedono la bontร  della realtร , non vedono che la sua presenza รจ giร  operante in quanto cโ€™รจ di piรน umano: la bellezza, la bontร , la grandezza di cuore, il coraggio, la lealtร , la gioiaโ€ฆ โ€œPerchรฉ i tuoi discepoli non digiunano?โ€: questa domanda triste apre essa stessa, in veritร , i tempi in cui lo sposo viene tolto, in cui non sappiamo piรน rallegrarci con gli altri, fare il dono di una parola, piangere con chi piange e gioire con chi รจ nella gioia, dare un fiore. รˆ lโ€™esperienza che spesso facciamo: comโ€™รจ difficile gioire per qualcuno che รจ felice; diciamo piuttosto: โ€œPerchรฉ io no e lui sรฌ?โ€.

Il Vangelo ci chiede non correttivi o aggiustamenti, ci chiede un rinnovamento totale, coraggioso, inattuale, anticipatore: โ€œvino nuovo in otri nuoviโ€! Ci chiede di sentire il Cristo sposo nascostamente presente nella realtร , con la sua forza vitale e moltiplicatrice, con la sua umanitร  generante, gravida di futuro, e di seguirlo con tutte le nostre forze, finchรฉ avremo respiro.

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fratel Lino

Fonte

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO DI OGGI

Lo sposo รจ con loro.
Dal Vangelo secondo Marco Mc 2, 18-22 In quel tempo, i discepoli di Giovanni e i farisei stavano facendo un digiuno. Vennero da Gesรน e gli dissero: ยซPerchรฉ i discepoli di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano, mentre i tuoi discepoli non digiunano?ยป. Gesรน disse loro: ยซPossono forse digiunare gli invitati a nozze, quando lo sposo รจ con loro? Finchรฉ hanno lo sposo con loro, non possono digiunare. Ma verranno giorni quando lo sposo sarร  loro tolto: allora, in quel giorno, digiuneranno. Nessuno cuce un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio; altrimenti il rattoppo nuovo porta via qualcosa alla stoffa vecchia e lo strappo diventa peggiore. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherร  gli otri, e si perdono vino e otri. Ma vino nuovo in otri nuovi!ยป. Parola del Signore

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