โMa giร volgeva il mio disio e โl velle,
sรฌ come rota chโigualmente รจ mossa,
lโamor che move il sole e lโaltre stelleโ
Gli ultimi versi del Paradiso e della Divina Commedia di Dante Alighieri potrebbero con un poโ di audacia sintetizzare con la poesia ciรฒ che la donna peccatrice osa compiere con gesti folli e senza dire una parola: tutto il suo essere, il suo desiderio e la sua volontร , รจ in movimento come una ruota che gira con moto uniforme, mossa dallโamore che muove ogni cosa, il Dio che ama il mondo e muove il sole e le altre stelle. La sua รจ una danza dโamore ai piedi di Gesรน lโamato, il suo amore รจ una risposta mirabile alla follia di amore immenso che Dio le offre, per primo, gratuitamente.
Il fariseo Simone ha invitato Gesรน a casa sua. Forse รจ realmente interessato a conoscere Gesรน piรน da vicino, ma รจ schiavo del suo ruolo, e la sua postura anemica ci svela un cuore senza slancio, una vita senza passione, una volontร senza desiderio. La sua accoglienza รจ fredda, formale, disattenta. Gesรน accetta lโinvito ma la vera accoglienza la riceve inaspettatamente da una donna che si intrufola senza invito nella casa del fariseo, infrange le regole di buona condotta e offre a Gesรน unโospitalitร calda, traboccante di attenzioni e di affetto.
Il fariseo irrigidito si chiude a riccio nella sua tana religiosa, la donna in casa altrui si apre senza paura, senza maschere, senza vergogna. Simone, che si ritiene giusto e irreprensibile dinanzi a Dio, non si abbassa a nessun gesto di accoglienza e riconoscenza nei confronti di Gesรน che va alla ricerca della pecora smarrita; la donna senza nome porta con sรฉ il peso del suo peccato e il vaso di profumo che segna giร lโinizio di una vita nuova, si mette nellโatteggiamento di discepola, dietro a Gesรน, si getta ai suoi piedi, comincia a baciarli, li asciuga con i suoi capelli, li bacia e li cosparge di quello stesso profumo. Il fariseo รจ lโuomo religioso tutto dโun pezzo, che non ha bisogno di conversione, vive giร in una tomba prima di essere morto, รจ nella tristezza di chi giudica e mormora; la donna รจ viva, palpita dโamore, รจ una donna trasfigurata, che sperimenta lโaccoglienza e lโamore di Gesรน, sa riconoscersi peccatrice, sa pentirsi con le lacrime della compunzione ed รจ nella gioia.
Bellissime le parole che Efrem il Siro mette sulla bocca della donna che si rivolge a Gesรน cosรฌ:
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โTu solo sai come mai ho osato fare ciรฒ. Non certo ignorando i miei peccati, Signore, ho osato avvicinarmi a te, lโImmacolato; ma mi sono prostrata ai tuoi piedi come i pubblicani e i peccatori perchรฉ voglio essere salvata. Accogli, o Cristo, i torrenti delle mie lacrime. Accogli, Signore, il desiderio della mia anima. La mia audacia considerala una supplica e la mia impudenza come una preghiera: questo mio olio profumato diventi pegno di perdono e la contrizione del mio cuore di illuminazione โฆ Sono unโagnella del tuo gregge che si รจ perduta. Riportami al tuo ovile, o Cristo, perchรฉ tu e solo tu sei il pastore buono, che raccogli nel tuo ovile coloro che si sono perduti. Sono la tua colomba, o amico degli uomini, che รจ stata rapita dal feroce sparviero. La mia anima รจ infiammata, ferita davanti al tuo perdono grande e puro. Allontana con la tua grazia il tremendo fetore delle mie iniquitร . In cambio dellโolio profumato, Signore, purifica le piaghe dei miei terribili peccati lavandole con le mie lacrime โฆ Sรฌ, ti prego, Salvatore, non disdegnare le lacrime di un cuore in pena. So che per te nulla รจ impossibile e che puoi tuttoโ.
fratel Giandomenico
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Sono perdonati i suoi molti peccati, perchรฉ ha molto amato.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 7, 36-50
In quel tempo, uno dei farisei invitรฒ Gesรน a mangiare da lui. Egli entrรฒ nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella cittร , saputo che si trovava nella casa del fariseo, portรฒ un vaso di profumo; stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciรฒ a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo.
Vedendo questo, il fariseo che lโaveva invitato disse tra sรฉ: ยซSe costui fosse un profeta, saprebbe chi รจ, e di quale genere รจ la donna che lo tocca: รจ una peccatrice!ยป.
Gesรน allora gli disse: ยซSimone, ho da dirti qualcosaยป. Ed egli rispose: ยซDiโ pure, maestroยป. ยซUn creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, lโaltro cinquanta. Non avendo essi di che restituire, condonรฒ il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerร di piรน?ยป. Simone rispose: ยซSuppongo sia colui al quale ha condonato di piรนยป. Gli disse Gesรน: ยซHai giudicato beneยป.
E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: ยซVedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato lโacqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perchรฉ ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama pocoยป.
Poi disse a lei: ยซI tuoi peccati sono perdonatiยป. Allora i commensali cominciarono a dire tra sรฉ: ยซChi รจ costui che perdona anche i peccati?ยป. Ma egli disse alla donna: ยซLa tua fede ti ha salvata; vaโ in pace!ยป.
Parola del Signore
