Vigilanza e servizio reciproco
Il nostro brano comprende due brevi parabole che Gesรน narra ai discepoli e che ci parlano entrambe, seppur in modo diverso, di vigilanza. Laย vigilanzaย รจ un concetto centrale nel vangelo e in tutto Nuovo Testamento: indicaย lโatteggiamento di chi รจ presente a sรฉ stesso e a Dio, di chi sa combattere contro la sonnolenza del corpo ma soprattutto contro quella del cuore e dello spirito, di chi sa resistere allโintontimento spirituale e vincerlo, rinnovando instancabilmente la propria risposta al Signore.
โCosโรจ proprio del cristiano?โ, chiedeva san Basilio in un celebre passo delle sue โRegole moraliโ. E si rispondeva: โVigilare ogni giorno e ogni ora ed essere pronto nel compiere perfettamente ciรฒ che piace a Dio, sapendo che nellโora che non pensiamo il Signore viene!โ.
La prima delle due parabole โ brevissima – รจ apparentemente collegata a quella che la precede nel testo lucano e che parlava di servi che vegliano in attesa di un padrone che deve tornare da una festa di nozze: se li troverร ancora svegli, lui stesso si metterร a servirli (cf. vv. 35-38). La nostra parabola introduce perรฒ unโimmagine diversa che capovolge quella dei servi che attendono il padrone. Quiย i discepoli sono invitati a identificarsi piuttosto con un padrone di casa che, se non vuole lasciarsi scassinare la casa dal ladro, deve vegliare continuamente.
Lโimmagine del Signore che viene โcome un ladroโ la troviamo attestata anche in altri testi del Nuovo Testamento (cf. 1Ts 5,2 e Ap 3,3). A dir la veritร , non รจ particolarmente simpatica ai nostri orecchi, ma piรน che essere una descrizione di chi รจ il Signore e di come effettivamente vuole comportarsi con noi (questo ce lโha giร detto la parabola precedente), essaย vuole insistere sullanecessitร della vigilanza continua in attesa del Signore, proprio perchรฉ non si puรฒ mai sapere a che ora viene. Quindi bisogna vigilare sempre.
La parabola successiva rilegge e completa la parabola dei servi: in questo caso piรน che di servi in generale si parla di un servo amministratore che ha la responsabilitร della casa e di tutta la servitรน. Piรน che sullo โstare svegliโ lโaccento รจ ora posto qui sullโadempimento degli incarichi ricevuti. โBeato quel servo che il padrone, arrivando, troverร al suo lavoro!โ (v. 43).
In questo modo la vigilanza รจ arricchita di una sfumatura ulteriore: si tratta di vigilare impegnandosi nello svolgimento delle proprie responsabilitร .ย La vigilanza cristiana non estranea il discepolo rispetto alla storia concreta degli uomini: non si tratta di โstare a guardare il cieloโ (At 1,10) in attesa del ritorno del Signore. Si tratta piuttosto di attenderlo, attendendo concretamente al compito che ci รจ stato affidato, con tutta la fedeltร e la responsabilitร di cui siamo capaci.
La vigilanza cristiana diventa cosรฌ anche custodia fraterna. Significa vigilare sul fratello che ci รจ stato affidato e provvedere ai suoi bisogni (nella parabola si parla di โdistribuire il ciboโ), e ciรฒ non vale solo per coloro che hanno un compito di autoritร nella comunitร cristiana โ anche se il discorso qui si indirizza innanzitutto a loro โ, ma per tutti i discepoli. โAbbiamo un deposito affidatoci da Dio: la vita dei nostri fratelliโ, diceva abba Orsiesi, uno dei successori di S. Pacomio alla guida della Koinonia. La comunitร cristiana รจ comunitร di servi, fratelli e sorelle sono tutti servi gli uni degli altri, liberamente sottomessi al servizio e custodi che vigilano gli uni sugli altri.
fratel Luigi
Per gentile concessione del Monastero di Bose
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