Monastero di Bose – Commento al Vangelo del giorno – 19 Ottobre 2021

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Il vangelo odierno ci ricorda una dimensione fondamentale della nostra fede cristiana, che esprimiamo nel Credo: โ€œAspetto la resurrezione dei morti e la vita del mondo che verrร โ€. Insieme allโ€™annuncio della morte del Signore Gesรน e della proclamazione della sua resurrezione attendiamo la sua venuta. Occorre confessarlo: siamo poco assidui nel vivere questโ€™ultimo aspetto della nostra fede!

Attendere il Signore con fede non รจ un atto passivo, nรฉ vivere un tempo privo di contenuto. Tuttโ€™altro. Da un lato la pasqua del Signore, la sua morte e resurrezione, ci assicura che siamo giร  salvati. Lโ€™opera della redenzione รจ avvenuta nel passato e ora ogni credente la puรฒ accogliere nel suo presente e lasciare che la sua vita da essa sia plasmata. Possiamo vivere nella fiducia, anzi, nella certezza che niente e nessuno possa mai separarci dallโ€™amore di Dio che รจ in Cristo Gesรน (cf. Rm 8,39). Dallโ€™altro lato, cโ€™รจ un futuro che ci attende, un giorno in cui il Signore viene e instaura il suo regno per sempre. Quel giorno sarร  per ogni persona il faccia a faccia con il Risorto.ย 

Chi nella fede vive lโ€™attesa del Signore, quel giorno si riverbera giร  nellโ€™oggi della sua vita quotidiana. Il suo presente viene abitato da una luce e da una gioiosa speranza, anche se deve attraversare dei tempi difficili e delle sofferenze. Egli sa che quel giorno sarร  un incontro, dove sperimenterร  davvero quello che lโ€™autore dellโ€™Apocalisse ha annunciato: โ€œAllora il Signore asciugherร  ogni lacrima dai nostri occhi. Non vi sarร  piรน la morte, nรฉ il lutto, nรฉ il dolore, perchรฉ le cose di prima sono passateโ€ (Ap 21,4).

Il tempo presente รจ dunque un tempo di attesa attiva, un tempo abitato; un tempo che ci sprona a rendere operosa la nostra fede per mezzo della caritร  (cf. Gal 5,6). La parabola evangelica odierna ci presenta lโ€™immagine di un servo pronto, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese, che anche nella notte รจ ancora sveglio e desto per accogliere il padrone come conviene appena arriva e bussa alla porta. In questo atteggiamento il servo trova con gioia il senso pieno della sua vita. I giorni possono essere monotoni e le notti lunghi, ma quel servo che abita lโ€™attesa fiduciosa, nel suo cuore si rende giร  presente a colui che attende.

Per noi cristiani, pellegrini su questa terra, รจ una realtร : il Signore risorto รจ misteriosamente presente sul nostro cammino, anche nellโ€™assenza. Attendere il faccia a faccia con lui รจ giร  vivere davanti al suo volto. Perciรฒ nei giorni difficili e nelle notti oscure delle nostre vite possiamo trovare proprio in questa attesa un sostegno e una consolazione.

In quel giorno ci sarร  pure una sorpresa, anche se il vangelo ci avvisa che il Signore stesso โ€œsi stringerร  le vesti ai fianchi, ci farร  mettere a tavola e passerร  a servirciโ€ (v. 37). Per quanto il credente si sia impegnato nella sua vita per conoscere e amare il Signore e servire i fratelli e le sorelle secondo il vangelo, quando il Signore verrร  i nostri occhi si apriranno pienamente sulle nostre mancanze e sui nostri errori. In quel giorno, nellโ€™abbraccio misericordioso del Signore scomparirร  ogni separazione e ogni divisione, e conosceremo la piena comunione nel regno di Dio.

sorella Alice


Fonte

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