Monastero di Bose – Commento al Vangelo del giorno – 18 Settembre 2025

Commento al brano del Vangelo di: Lc 7,36-50

Data:

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Una donna di fede e amore

โ€œSe costui fosse un profeta, saprebbe che รจ una peccatriceโ€. Se il segno del dono profetico fosse saper leggere questo tipo di etichetta appiccicato sulla fronte di una donna saremmo tutti profeti. Grazie a Dio non รจ cosรฌ. Siamo tutti chiamati ad essere profeti (Nm 11,29), questo sรฌ, ma in ben altro modo. Gesรน infatti รจ profeta proprio perchรฉ accanto a sรฉ non vede una peccatrice ma una donna, una donna che certo si รจ spesso persa per vie tortuose, ma anche una donna che sa tanto amare, una donna di fede. 

La sfida รจ allora cercare di capire in cosa consistano lโ€™amore e la fede che Gesรน riconosce, cosรฌ da poterli scoprire anche noi con profetica chiaroveggenza nelle donne e negli uomini che incontriamo, specialmente in quelli di cui non abbiamo grande stima.

In cosa consista la fede di questa donna davvero solo lo Spirito lo puรฒ suggerire. Si tratta infatti di una fede nรฉ detta nรฉ pensata; una fede che non riesce ad esprimersi in una formula, come quella di Pietro: Tu sei โ€œil Cristo di Dioโ€ (Lc 9,20), nรฉ raggiunge la consapevolezza, come in quellโ€™altra donna, che diceva tra sรฉ: โ€œSe riuscirรฒ anche solo a toccare il suo mantello, sarรฒ salvataโ€ (Mt 8,21). Di questa donna sappiamo solo che, saputo che non lontano cโ€™รจ Gesรน, esce di casa portando un vasetto di profumo. La fede si cela qui, nella voce inarticolata che spinge la donna ad uscire di casa in pieno giorno, priva del velo della notte a coprire la sua vergogna, e ad entrare niente meno che nella casa di un fariseo. 

Perchรฉ? Solo per offrire in dono a quello sconosciuto il suo profumo, strumento di lavoro tanto prezioso quanto imbarazzante, con lโ€™intima convinzione che Gesรน non la respingerร  e non la giudicherร . Tutto qui. Una fede piccola, ma come un granello di senape, capace di smuovere (Lc 17,6), di mettere in cammino sotto la croce del proprio disonore.

รˆ cosรฌ che la donna fa il suo ingresso nella sala del banchetto, decisa a porgere al maestro il suo vasetto di profumo. Nientโ€™altro. Subito perรฒ qualcosa attira il suo sguardo: Gesรน ha i piedi sporchi! Possibile che il padrone di casa non abbia ordinato ai suoi servi di lavarglieli come elementare gesto di accoglienza? Possibile che in quel salone solo lei se ne sia accorta? Allโ€™istante i suoi occhi si riempiono di lacrime perchรฉ un nuovo pensiero sorge dal suo profondo: non solo Gesรน forse non la giudicherร , ma addirittura in un certo qual modo ha bisogno di lei, proprio di lei, una peccatrice con cuore e occhi di donna, incapace di restare indifferente ai piedi impolverati di un ospite. Le lacrime scorrono, a lavare i suoi occhi prima ancora dei piedi del maestro, a permetterle di vedere in sรฉ stessa qualcosa di piรน di una prostituta; il profumo cambia la sua destinazione e diviene libagione offerta su quei piedi affaticati ormai cosรฌ sacri ai suoi occhi. 

Tutto qui il suo tanto amare, sorgente zampillante del perdono, un gesto di cura che ne lascia intuire molti altri perchรฉ rivela una sensibilitร , una delicata attenzione.

fratel GianMarco

Per gentile concessione del Monastero di Bose.

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