Noi stiamo vivendo il tempo in cui lโuomo di nobile famiglia รจ partito per un paese lontano e stiamo aspettando il suo ritorno. Questโuomo nobile ha lasciato a ciascuno di noi delle mine da impiegare: dei doni, delle risorse, delle qualitร , un โuna tantumโ di partenza!
Il brano ha come sottofondo un ambiente ostile a questโuomo nobile, infatti รจ odiato e non lo vogliono come re (cf. v. 14) e alla fine quellโuomo nobile, diventato re, farร eliminare i nemici, dimostrerร la sua forza e la sua supremazia (cf. v. 27). Questo incute timore nel leggere questa storia, ma andando oltre il linguaggio forte, possiamo capire che il Signore vincerร sul male, non tanto sulle persone. Di ciascuna sarร custodito e conservato il grano e bruciata la zizzania, ma il nemico, la sorgente del male sarร eliminata, finirร il potere del maligno, e con questa sicurezza Gesรน procede verso Gerusalemme (cf. v. 28). Sicurezza che il bene vince il male e che la morte non รจ lโultima parola, lโamore vince e la resurrezione sarร il dono, il gesto sul Figlio del Padre che ama e dona la vita per sempre.
Nel tempo dellโattesa del ritorno, lโuomo nobile ha lasciato ai servi dieci mine da impiegare; non ha detto perรฒ come o a quale fine: lascia libertร , creativitร perchรฉ ciascuno con il suo ingegno e la sua capacitร possa farle fruttare. Quando al suo ritorno richiama i servi, li loda non tanto per lโoperositร , ma per la fedeltร โti sei mostrato fedele nel pocoโ (v. 17). Fedeltร a quello che il Signore ci ha dato e che non ci appartiene, per cui non puรฒ essere trattenuto per noi, ma va donato a sua volta e impiegato per fare il bene.
โChi รจ fedele in cose di poco conto (minime), รจ fedele anche in cose importanti (grandi) e chi รจ disonesto in cose di poco conto, รจ disonesto anche in cose importanti. Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta chi vi affiderร quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darร la vostra?โ (Lc 16,10-12).
Alla fine arriva lโultimo servo che ha riposto la mina in un fazzoletto perchรฉ, dice: โavevo paura di teโ (v. 21). La paura lโha bloccato. Il vero contrario della fede, della fiducia che ci apre alla vita, alla positivitร , allโagire, alla cura dellโaltro, alla vita gioiosa non รจ il dubbio o la mancanza di fede, ma la paura, che ci toglie il coraggio di vivere, di spendere e rischiare la nostra vita.
Il Signore allontani da noi la paura che blocca, chiude, rende impermeabile il nostro cuore, e lo apra alla fiducia in lui e negli altri per vivere fedeli a quel โpocoโ che il Signore ci ha dato, ma che รจ anche quel tanto che basta alla nostra vita per essere piena dellโessenziale, quellโessenziale che puรฒ riempire e sostenere la nostra vita di tutti i giorni.
sorella Roberta
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