Protagonista รจ Gesรน che accetta lโinvito, accoglie i gesti, discerne i pensieri, insegna, perdona.
Gli altri soggetti prendono il nome dal loro comportamento: โfariseoโ e โpeccatriceโ; ma Gesรน non li riduce a questo: sono per lui Simone e, dignitosamente, โquesta donnaโ.
Abitanti della medesima cittร , svelati ambedue debitori; poveri che non possono restituire; perdonati.
Tra le righe, ambedue amati.
Il loro comportamento verso Gesรน li identifica ulteriormente come capaci di poco e molto amore.
Due posizioni distanti che Gesรน collega tra di loro: quella โa testa altaโ di Simone anfitrione e quella โbassaโ (si noterร lโinsistenza del testo sui piedi: nelle descrizione delle azioni della donna e nella ripresa che ne fanno poi le parole di Gesรน), intrusiva, sconveniente e fuori luogo della donna.
Da parte della donna, fede e misericordia si incontrano nel suo stare ai piedi di Gesรน, nella libertร dei gesti abituali del suo mestiere, di cui รจ esperta, gesti che lei si permette sapendosi accolta cosรฌ comโรจ.
Gesรน accetta in rispettoso silenzio โil meglioโ che lei รจ in grado di fare.
Da parte di Simone, il vivere la posizione di chi accoglie, forse anche sopravvalutandosi, lo porta a sentirsi sicuro, fino a โsapereโ la situazione della donna e quella di Gesรน, che individua invece una serie di azioni possibili e non fatte (โtu nonโฆ lei inveceโฆโ). Prima ancora parla di una diversa entitร di debiti, eppure del comune essere debitori, e rivela che il molto o il poco sono funzionali allโamore, non al perdono che รจ per tutti. La donna lo accoglie e lo mostra col suo comportamento e Gesรน lo ratifica con una parola pubblica e non aggressiva (sembra voler parlare in privato a Simone e non si rivolge ai commensali perplessi, ma alla donna), che manifesta ciรฒ che รจ giร avvenuto nel rapporto Dio-Uomo.
Simone ha ragionato bene, ma non ha ancora preso posizione davanti allโinsegnamento di Gesรน che รจ per lui una proposta; il suo incontro con Gesรน non รจ ancora giunto a pienezza, รจ ancora una vicenda aperta.
Per me che leggo รจ unโincertezza profetica, interpellante la mia vicenda ugualmente ancora aperta.
Il normale, il regolare, rischia di essere poco, messo a confronto con lโeccesso dellโamore, che a ciascuno รจ chiesto di vivere nella propria vita, dando il โsuo meglioโ nella sua situazione. Gesรน non propone un modello preordinato con azioni valide per tutti, ma un โmoltoโ possibile, anche a Simone nella sua situazione di anfitrione.
Amore come causa ed effetto del perdono: situazione in cui il prima e il dopo sono indistricabili; Luca ama sottolineare questo aspetto: lo fa narrando lโatteggiamento di Gesรน con il centurione e subito dopo con la vedova di Nain. Risponde alla fede, ma anche previene nella misericordia (cf. Lc 7,1-17): cosa viene prima, cosa dopo? Anche nellโepisodio di Zaccheo รจ volutamente impossibile dire quando la salvezza entra in casa: quando entra Gesรน o quando Zaccheo cambia atteggiamento esistenziale donando e restituendo?
La fede-fiducia salva, dice Gesรน, fidandosi anche lui della donna (e, forse, del correggersi di Simone): il suo โvaโ in paceโ contiene non il poco delle disposizioni e delle raccomandazioni, ma il molto del fidarsi dellโaltro, dellโuomo, di me.
un fratello di Bose
Puoi ricevere il commento al Vangelo del Monastero di Bose quotidianamente cliccando qui



